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I titoli tossici

di Paolo De Gregorio - 06/10/2008


 
Emma Marcegaglia, Presidente della Confindustria, prediletta da Berlusconi,
soprattutto perché è più bassa di lui, inaspettatamente denuncia,  a proposito
della crisi finanziaria originata dai truffatori finanziari americani: “i
castelli di carta venduti spesso in modo delinquenziale a cittadini e
risparmiatori”.
Il fatto è una notizia perché è la verità, cosa che non affiora spesso sulle
labbra dei potenti, e c’è un altro potente, Paolo Scaroni, amministratore
delegato dell’ENI, che “non sa prevedere l’entità dei danni, è difficile
quantificarli, anche se spero che non abbiano effetti drammatici”.
Tutt’altra musica rispetto alla solita sparata berlusconiana, sempre così
disinvolto nel dire bugie, che prometteva agli italiani, naturalmente in
televisione, che non avrebbero perso un Euro, senza nemmeno conoscere l’entità
dei titoli tossici in possesso delle banche, degli enti locali e dei
risparmiatori, invece di avviare una severissima indagine sulle responsabilità
di omessa vigilanza della Banca d’Italia, destituendo immediatamente il
presidente Draghi.
Mario Draghi era probabilmente la persona più informata dei loschi traffici
finanziari internazionali, visto che nel 2004-2005 era membro del comitato
esecutivo della banca americana Goldman Sachs, coinvolta nel giro tossico, e
ora declassata a normale banca a spese dei contribuenti e azionisti americani.
E anche qui in Europa, come negli USA, si pensa ad  un intervento pubblico di
salvataggio delle banche, senza pretendere di azzerare i consigli di
amministrazione e segnalare alla magistratura le eventuali azioni dolose, per
una operazione verità che soprattutto metta in discussione il ruolo di
vigilanza della Banca d’Italia.
I leader europei che, a petto gonfio, dichiarano “difenderemo le banche”,
sanno tanto di complici che vogliono far sparire le prove, naturalmente a spese
dei contribuenti, mentre qui è necessaria una operazione di trasparenza che
stabilisca nuove regole, nuovi dirigenti, nuovi controllori.
Perché abbiamo visto che il liberismo globale senza controllo produce solo
disastri, arruola truffatori e criminali, nuoce gravemente alla economia, che
in finale va a ripararsi sotto le ali del tanto vituperato STATO.