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Se gli Stati Uniti ascoltano il mondo, è perché il mondo ha saputo farsi ascoltare.

di Miguel Martinez - 05/11/2008

 
Pare che sia il dovere di ogni blogger del pianeta dire la sua sulle elezioni statunitensi.

Uno, non so quanto la vittoria di Barack Obama indichi il tramonto del razzismo. Dopo quello che i repubblicani hanno fatto agli Stati Uniti - non parliamo del resto del mondo - la gente avrebbe anche votato per un marziano tutto blu.

Due, Barack Obama ha decisamente una faccia più simpatica di John McCain.

Se ce l'hanno messo, quindi, è perché gli Stati Uniti devono fare la faccia simpatica al mondo.

E questo vuol dire che gli Stati Uniti ascoltano il mondo, o almeno devono far finta, per la prima volta da quando gli inglesi incendiarono la città di Washington nel 1814.

A seguire: "La vittoria di Barack Obama. Nessuna illusione", di Carlo Gambescia



Se gli Stati Uniti ascoltano il mondo, è perché il mondo ha saputo farsi ascoltare.

Non tramite petizioni in rete, appelli o sfilate con palloncini. Se fosse per la brava gente politicamente corretta, avremmo alla presidenza una trionfale Bush III (Jenna o Barbara, a voi il sondaggio).

A volte, per dialogare con i sordi, bisogna parlare un po' forte.

Magari sotto forma di razzi, improvised explosive devices, autobombe e altri strumenti che orecchie poco abituate sanno percepire. Ci mettono un po', ma per fortuna di tutti, alla fine sentono anche loro.

Un cordiale ringraziamento a tutti gli anonimi ma coraggiosi elettori afghani e iracheni di Barack Obama.