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Il cavallo di Troia di Wall Street

di Michel Chossudovsky * - 05/11/2008

 


Sergei Lavrov, ministro russo degli Esteri, ha annunciato che il Brasile, la Russia, l’India e la Cina «coordinano i loro sforzi per superare la crisi finanziaria».
Questa dichiarazione suggerisce che, al prossimo vertice di Washington, i quattro paesi si troveranno a confronto con l’alleanza dominante, USA-UK-UE, che impersonerà gli interessi bancari.

Noi coordineremo le nostre iniziative con le principali economie emergenti. Siamo in diretto contatto con l'India, la Cina ed il Brasile ; interagiamo con le organizzazioni BRIC e RIC [Russia-India-Cina e Brasile » ha aggiunto.


Poco prima, questo stesso mese, il primo ministro Vladimir Putin ha detto che la crisi ha mostrato che nei prossimi anni i paesi del BRIC potrebbero diventare « la locomotiva dell’economia mondiale. » (The Hindu, 26 ottobre 2008)

I ministri delle Finanze e i governatori delle banche centrali dei paesi del G-20 si riuniranno a novembre a San Paolo prima delle riunioni del vertice di Washington.


La domanda cruciale è questa: dalle discussioni del summit del BRIC e/o del G-20 può nascere una politica alternativa a quella proposta da Wall Street e dal ministero delle Finanze statunitense ?


Il BRIC costituisce un « Triangolo Strategico », come suggerisce il comunicato stampa ufficiale di Mosca ?


È molto improbabile che dalle riunioni del BRIC o del G-20 possa uscire un’altra alternativa.


Mentre la Cina e la Russia mantengono un certo grado di sovranità economica e finanziaria, la politica monetaria della maggior parte dei paesi in via di sviluppo, in particolare l’India e il Brasile, è sotto la diretta sorveglianza di Washington e di Wall Street.


Manmohan Singh, Primo ministro indiano, è un vecchio funzionario della Banca mondiale. All’inizio degli anni 1990, in quanto ministro delle Finanze, portò a buon fine le riforme macro-economiche imposte all’India dal FMI, in stretto coordinamento con le istituzioni di Bretton Woods.


L'attuale governatore della Reserve Bank of India (RBI), il Dr Duvvuri Subbarao, è anche funzionario alla Banca mondiale. È stato nominato in un momento critico, il 5 settembre 2008, proprio all’inizio della crisi finanziaria. Duvvuri Subbarao ha trascorso dieci anni alla Banca mondiale a Washington. (1994-2004). Appena due settimane dopo l’inizio del suo mandato di governatore alla RBI, il mercato borsistico indiano è crollato.


L’inazione del Dr Duvvuri Subbarao alla testa della RBI al culmine della crisi ha largamente contribuito ad aggravare la fuga dei capitali.


I progetti di riunione della BRIC


Sergueï Lavrov, ministro russo degli Esteri, ha detto : « La Russia coordina i suoi atti con l'India e con la Cina per superare la crisi finanziaria. » Le riunioni della BRIC si terranno a San Paolo prima di quelle del G-20 :



«Lavrov ha ricordato che nella prima metà di novembre si terrà a San Paolo del Brasile una riunione dei ministri delle Finanze del G-20. Nel corso di questa riunione, egli ha anche previsto di incontrare il ministro delle Finanze cinese. Malgrado la comparsa di nuovi centri di crescita economica, di potere finanziario e di influenza politica, ha sottolineato Lavrov, diversi paesi devono unire i loro sforzi per cercare i modi di superare la crisi ed impedire che essa si ripeta. Ha inoltre dichiarato che il 15 novembre si terrà una conferenza a Washington. Questa conferenza sarà estremamente importante, ha osservato Lavrov, perché si ritiene che vi parteciperanno tutti gli attori principali. In ogni caso, egli ha sottolineato che è vitale che non si trovino solo per riunirsi, ma anche che cooperino gli uni con gli altri. » (RBC News, 26 ottobre 2008)



Chi assisterà a quelle riunioni ? Qual è la relazione tra quegli alti funzionari (governatori di banche centrali e ministri delle Finanze) e gli interessi di Wall Street ?



Il presidente della Banca centrale del Brasile, Hector Meirelles, svolgerà un ruolo chiave nelle sedute del BRIC e del G-20 a San Paolo, nonché in quella del 15 novembre a Washington.


Il Cavallo di Troia



Henrique de Campos Meirelles, nominato nel 2003 capo della Banca centrale del Brasile dal presidente « socialista » Luis Inácio Lula da Silva, è uno dei più potenti finanzieri di Wall Street. Prima di diventare governatore della Banca centrale del Brasile, è stato presidente della Banca mondiale e direttore generale di Fleet Boston, la settima più grande banca degli Stati Uniti che ha poi fuso con la Bank of America, formando la maggiore istituzione finanziaria del mondo.



Hector Meirelles è un cavallo di Troia


La nomina dell’ex direttore generale di una banca di Wall Street alla testa della Banca centrale del paese equivale a « dare alla volpe l’incarico di sorvegliare il pollaio ».


Durante il suo precedente mandato di direttore generale, la Bank Boston (fusasi in seguito per fondare la Fleet Boston) fu una delle diverse banche di Wall Street ad aver speculato contro il real brasiliano nel 1998-99, innescando lo spettacolare crollo della borsa di San Paolo il « mercoledì nero » del 13 gennaio 1999. Si calcola che in Brasile la Bank Boston abbia fatto 4,5 miliardi di dollari di utili inattesi nel corso del Piano Real, lanciato con un investimento iniziale di cento milioni di dollari. (Latin Finance, 6 agosto 1998.)


Nell’attuale crisi finanziaria, la perdita delle riserve in divise estere del paese è stata spettacolare. Hector Meirelles ha servito gli interessi di Wall Street. In meno di un mese, circa 22,9 miliardi di dollari di riserve di cambio della Banca centrale sono state perdute sotto forma di fuga di capitali. (Bloomberg, 26 ottobre 2008.) Su imposizione del Consenso di Washington, non esiste in Brasile alcun controllo dei cambi che potrebbe proteggere il real dagli attacchi speculativi :


Le vendite di riserve per comprare real sul mercato hanno raggiunto i 3,2 miliardi di dollari tra l’8 ed il 20 ottobre, ha dichiarato Henrique Meirelles, presidente della Banca centrale, testimoniando ieri sera davanti al Congresso. Gli altri tipi d’intervento, specialmente i pronti e gli scambi di divise, non intaccano il livello delle riserve…


I responsabili politici brasiliani sono stati costretti a fare appello a delle riserve record – oltre 200 miliardi di dollari – dopo che alcuni investitori prudenti avevano ritirato denaro dai mercati emergenti causando la peggiore caduta del real brasiliano dalla sua svalutazione del 1999.


Dopo nove anni di massimi, il real ha perduto un terzo del suo valore contro il dollaro a partire dal 1° agosto, provocando perdite di oltre 5 miliardi di real (2,2 miliardi di dollari) in certe grandi compagnie, a causa di scommesse sbagliate sulla moneta. Nel periodo, l'indice di riferimento di borsa è diminuito del 32%.


Con un decreto pubblicato oggi, il presidente Luiz Inácio Lula da Silva ha permesso alla Banca centrale di impegnarsi in operazioni di cambio moneta con le banche centrali estere. Secondo l’ufficio stampa, i funzionari della Banca centrale a Brasilia non sono in questo momento disposti a fare commenti. (Bloomberg, 26 ottobre 2008.)



Inoltre, il governo brasiliano ha imitato il ministero delle Finanze statunitense organizzando il recupero delle istituzioni bancarie brasiliane, la maggior parte delle quali è in realtà controllata da banche statunitensi ed europee.


Il ministro delle Finanze del Brasile, Guido Mantega, sarà alla presidenza della riunione del Gruppo dei 20 (G-20).


L’unione dei paesi del G-20 comprende il G-8 (Canada, Francia,,Germania, Italia, Giappone, Regno Unito, Russia, Stati Uniti) più il G-11 (Argentina, Australia, Brasile, Cina, India, Indonesia, Messico, Corea del Sud, Arabia Saudita, Sudafrica, Turchia) e l'Unione Europea.


La maggior parte dei paesi del G-11 è pesantemente indebitata verso i creditori occidentali. Predomina il consenso neoliberista. Ad eccezione dell’Australia e dell’Arabia Saudita, questi paesi obbediscono ai diktat delle istituzioni di Bretton Woods e di Wall Street.


Numerosi cavalli di Troia della Banca mondiale e di Wall Street sono sparsi nelle banche centrali e nei ministeri delle finanze dei quattro angoli del mondo.


Le riunioni del G-20 ed i negoziati fanno parte di un rituale.


Il cartello dei creditori, Wall Street e le istituzioni di Bretton Woods, preferiscono i dibattiti e le discussioni a porte chiuse, con i loro colleghi ed amici del G-20. Si tratta della « rete degli amici » (« old boys network ».

É poco probabile che nelle riunioni del G-20 o del BRIC nasca un’alternativa diversa dal consenso Washington-Wall Street.



Articolo originale in inglese, Wall Street`s Trojan Horse, 26 ottobre 2008.
La versione francese di questo articolo è stata rivista il 30 ottobre 2008.
Traduzione Pétrus Lombard. Rivista da Nicolas Gourio per Mondialisation.ca.


Traduzione dal francese a cura di Belgicus

*Michel Chossudovsky è direttore del Centro di ricerca sulla globalizzazione e professore di economia all’Università di Ottawa. È autore di Guerre et mondialisation, La vérité derrière le 11 septembre et di la Mondialisation de la pauvreté et nouvel ordre mondial (best-seller internazionale pubblicato in 11 lingue).

© Copyright Michel Chossudovsky, Mondialisation.ca, Le 27 octobre 2008
Fonte:
http://www.mondialisation.ca/index.php?context=va&aid=10713
www.Mondialisation.ca