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Il padrone di casa

di Alberto Samonà - 10/11/2008

  Lo studio di sé è il filo conduttore de Il padrone di casa, romanzo del giornalista Alberto Samonà (edizioni Robin).  La narrazione del libro si svolge secondo una scansione temporale di dodici mesi, contrassegnati, ciascuno, da una lettera che il protagonista del libro, un uomo sui quarant’anni, scrive ad un’amica lontana. L’uomo cerca risposte e pone le proprie domande alla donna, ma la destinataria delle lettere resta in silenzio, mentre un ritmo circolare, evidenziato dalla mancanza di una risposta, contrassegna lo scorrere del tempo. Il protagonista – con un passato di militante di destra – è “dipinto”  dall’autore come un ricercatore addentro agli studi esoterici, che, però, ad un certo punto, complice una causa esteriore, si rende conto di come abbia beatamente trascorso tutta la propria vita nel sonno, nell’appagamento dei propri ego, ingigantiti anche dagli stessi studi da lui stesso svolti, nonostante lo scopo di questi fosse, in origine ben diverso e cioè, un fine di “liberazione”. Da qui, una “presa in carico” della propria situazione e il tentativo di uscirne, documentato dalle dodici lettere che il protagonista scrive all’amica, apparentemente semplici resoconti di vita ordinaria, in realtà tappe di un simbolico intimo viaggio in se stesso, o comunque, attività preparatorie al compimento del viaggio. La comprensione di una possibilità contrassegna, dunque, le pagine del romanzo, che appare influenzato dalle idee di Gurdjieff, nonostante la fonte non venga mai citata, come segno di rispetto e di discrezione da parte dell’autore verso il proprio riferimento.  La donna resta muta per tutto il libro, fino a quando, forse, si può incominciare a sentire la voce del “padrone di casa”, il solo in grado di mettere ordine fra le mille altre voci che convivono nell’autore delle lettere. Nel romanzo non mancano i riferimenti a Evola e Guenon  Ne Il padrone di casa, inoltre, spazio anche all’arte, con la copertina che riproduce il quadro Mediterranea (1986, opera originale cm. 140 per 160) di Pupino Samonà, celebre artista scomparso nel 2007: l’opera non è scelta a caso, perché appare come un incontro di energie in cui predomina la luce, proprio come si ricava anche dalle pagine del romanzo, in cui il protagonista intraprende un cammino in penombra, alla ricerca di una maggiore “chiarezza” che possa accompagnarlo nel viaggio che egli intraprende dentro di sé.Alberto Samonà, giovane scrittore e giornalista siciliano, si è mosso in passato nell’ambito della cronaca giudiziaria, firmando inchieste e articoli per i quotidiani Libero, La Sicilia e L’Ora, per citarne alcuni. Alla professione giornalistica affianca l’attività di autore e scrittore: ha pubblicato Le colonne dell’Eterno presente nel 2001 e La Tradizione del Sé nel 2003, e ha scritto e diretto l’opera teatrale Una fiamma a Campo de’ Fiori dedicato alla vita di Giordano Bruno. È da sempre interessato agli studi tradizionali.  Alberto Samonà, Il padrone di casa, Edizioni Robin (Roma), pagg. 156, prezzo 12 euro.