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Congo: Ecco come alimentiamo la più sanguinosa delle guerre africane

di Johann Hari - 10/11/2008



Si parla di rado del gigantesco assalto mondiale alle risorse del Congo

 



La guerra più mortale, dalla marcia di Adolf Hitler sull'Europa, ricomincia - e voi trasportate, molto probabilmente, nella vostra tasca un pezzo di questo carnaio rimpinzato di sangue. Quando si getta un colpo d'occhio sull'olocausto che si svolge in Congo, con 5,4 milioni di morti, i cliché dei servizi sull'Africa non vi resistono. Sostengono che si tratta di uno "conflitto tribale" nel "cuore di tenebra", ma è falso. L'indagine delle Nazioni Unite ha scoperto che questa guerra è condotta dagli "eserciti delle imprese", per metter mano sui metalli che fanno della nostra società del 21o secolo un mondo "luccicante".

La guerra in Congo è una guerra che le riguarda direttamente. Tutti i giorni, penso alla gente che ho incontrato nelle zone di guerra dell'Est del Congo, quando vi facevo servizi. Le sale degli ospedali erano piene di donne che erano state violentate in serie da milizie ed alle quali hanno aveva tirato una palla nella vagina. Battaglioni di figli soldati - dei giovani di 13 anni abbrutiti con la droga, condotti ad uccidere i membri delle loro famiglie in attesa di tentare di fuggire e rientrare a casa.

Mentre osservo la guerra ripresa sulla CNN, mi trovo, in modo ignoto, a pensare ad una donna che avevo incontrato che, secondo le norme congolesi, non aveva sofferto all'estremo. Un giorno, mentre tornavo a Goma, dopo avere indagato su una miniera di diamanti, un pneumatico del mio veicolo scoppiò. Mentre attendevo che fosse riparato, restavo in piedi sul bordo della strada osservando le lunghe fila di donne che andavano penosamente lungo le strade, ovunque nell'Est del Congo. Trasportavano penosamente sulla schiena tutto ciò che possedevano. Ho fermato una giovane donna di 27 anni, Marie-Jeanne Bisimwa, che aveva quattro piccoli bambini che trotterellavano ai suoi lati. Mi ha detto che aveva avuto fortuna. Sì, il suo villaggio era stato incendiato. Sì, aveva perso il marito da qualche parte in quel caos. Sì, sua sorella era stata violentata ed era diventata pazza. Ma lei ed i suoi bambini erano in vita. L’ho fatta montare nel mio veicolo, e fu soltanto dopo alcune ore di conversazione sulle strade scassate che ho osservato qualcosa di ignoto nei figli di Marie-Jeanne.

Si erano abbassati in avanti, i loro sguardi fissi avanti. Non osservavano attorno a loro, non parlavano e non sorridevano. "Non sono mai stato capace di nutrirli", dice. "A causa della guerra". I loro cervelli non si sono sviluppati; è troppo tardi ora. "Andranno meglio?" ha chiesto. L’ho lasciata in un villaggio nei dintorni di Goma, ed i suoi bambini trotterellavano dietro di lei, senza espressione.

Ci sono due storie per spiegare come questa guerra è cominciata - la storia ufficiale e la vera storia. La storia ufficiale è che dopo il genocidio ruandese, i genocidi hutu sono fuggiti dall’altro lato della frontiera in Congo ed il governo ruandese è partito alla loro ricerca. Ma è una menzogna.

Come lo sappiamo? Il governo ruandese non si recato dove si trovavano gli hutu genocidi, almeno, non all'inizio. Si è recato laddove si trovavano le risorse naturali - ed iniziarono a saccheggiarle. Hanno anche detto ai loro soldati di lavorare con tutti gli hutu che incontravano.

Il Congo è il paese più ricco del mondo per l'oro, i diamanti, il Colombo-tantalio, la Cassiterite e molti altri minerali metalliferi. Tutti volevano la loro parte della torta - è per questo che sei altri paesi l’hanno invaso. (1)

Queste risorse non sono state derubate per essere utilizzate in Africa. Sono state arraffate allo scopo di essere vendute. Più ne comperiamo, più gli invasori rubavano e massacravano. L'aumento dei telefonini ha causato un aumento brusco del numero di morti, perché il Colombo-tantalio che contengono si trova principalmente in Congo.

L'ONU ha indicato le società internazionali che sarebbero implicate: Anglo-America, Standard Chartered Bank, De Beers e più di 100 altre. (Tutte confutano queste accuse.) Ma anziché far cessare i rapporti d'affari di queste società, i nostri governi hanno imposto che l'ONU cessasse di criticarle. Vi sono dei momenti in cui i combattimenti si fermano. Nel 2003, un accordo di pace è stato finalmente negoziato dall'ONU e gli eserciti internazionali si sono ritirati. Numerosi fra essi ha continuato a lavorare come milizie per procura - ma il carnaio si è un po' attenuato. Finora. Come per la prima guerra, c'è un pretesto e c’è la verità.

Un dirigente di una milizia congolese, Laurent Nkunda - appoggiato dal Ruanda - sostiene che ha bisogno di proteggere la popolazione Tutsi locale dagli stessi hutu genocidi che si sono nascosti nella giungla dell'Est del Congo dal 1994, ecco perché occupa le basi militari congolesi e vuole andare a Goma. È una menzogna, François Grignon, il direttore per l'Africa dell'International Crisis Group (ISI), mi dice la verità: "Nkunda è finanziato dagli uomini di affari ruandesi affinché possano prendere il controllo delle miniere del Nord-Kivu. È il cuore assoluto di questo conflitto. Vediamo ora sono i beneficiari della guerra economica illegale in corso per mantenere i loro diritti di sfruttamento."

Attualmente, gli interessi delle imprese ruandesi fanno fortuna con le miniere che hanno illegalmente preso durante la guerra. Poiché il corso mondiale del Colombo-tantalio è crollato, si concentrano ormai golosamente sulla cassiterite, che è utilizzata per fabbricare scatole di conserva e di altri articoli di consumo monouso. Mentre la guerra iniziava a calmarsi, si sono trovati in procinto di perdere il controllo sul governo congolese eletto - allora hanno dato un nuovo attacco sanguinoso. Tuttavia, il dibattito su Congo, che si svolge a occidente - quando esiste -, si concentra sulla nostra incapacità nel portare un aiuto decente, senza dire che causiamo ferite. È vero che le forze dell'ONU, che contano 17.000 uomini nel paese, falliscono abominevolmente nel proteggere la popolazione civile ed hanno un bisogno urgente di incrementare la forza. Ma, per cominciare, è ancora più importante smetterla d’alimentare questa guerra comperando risorse naturali inzuppate di sangue.

Nkunda ha abbastanza cannoni e granate per battersi contro l'esercito congolese e l'ONU, proprio perché acquistiamo ciò che saccheggia. Dobbiamo perseguire in giudizio le imprese che li acquistano, per complicità di crimini contro l'umanità, ed introdurre una tassa mondiale sul Colombo-tantalio per finanziare una forza di pace conseguente.

Per arrivarvi, dobbiamo costruire un sistema internazionale che valorizza le vite dei neri più che valorizzare i profitti.

Da qualche parte laggiù - persi nel gigantesco assalto mondiale alle risorse del Congo - si trovano Marie-Jeanne ed i suoi bambini, incamminati nuovamente lungo le strade, che trasportano tutto ciò che possiedono sulle loro schiene. Non utilizzeranno probabilmente mai un telefonino pieno di Colombo-tantalio, né una lattina per conserve di fagioli, fabbricate con cassiterite fusa, né una collana in oro - ma potrebbero tuttavia morire per il vostro.



Nota del Traduttore Francese:

(1) Uganda, Ruanda, Zambia, Tanzania, Zimbabwe e Angola. Dietro questi paesi, i veri mandanti sono gli Stati Uniti, il Regno Unito, il Canada, il Belgio, l'Australia ed il Sudafrica. Del resto, basta leggere la relazione degli esperti dell'ONU per esserne certi: le principali società beneficiarie di questo saccheggio in norma sono per la maggior parte inglesi, americane, belghe o sud-africane. Fra esse si trova l'Anglo-Gold Ashanti (basata a Londra), Barrick Gold (basata in Canada), Malta Forrest del Belgo-Neozelandese George Forrest (basata nelle Isole Vergini britanniche ed in Belgio - inoltre, George Forrest è il console onorario della Francia a Lubumbashi), Anvil Mining (basata in Australia), Boss Mining (dell'anglo-zimbabwese Billy Rautenbach), ripresa recentemente dall'Israeliano Dan Gertler, ecc. È da notare che George Forrest e Billy Rautenbach sono anche commercianti di armi e che hanno attivamente alimentato le fazioni in guerra.

Da parte sua, Dan Gertler, il nipote del fondatore della borsa di diamanti di Tel Aviv, Moshe Schnitzer, è riuscito nel 2001 a negoziare il monopolio del commercio del diamante in RDC in cambio di una promessa di fornitura d’armi di provenienza Israeliana a Laurent-Desiré Kabila. Perderà questo monopolio nel 2003, ma appare attualmente come uno dei più vicini consulenti "occulti" del presidente Joseph Kabila. Dan Gertler è oggi alla testa di molte imprese minerarie in Congo, che sfruttano i diamanti, il rame ed il cobalto.

Si trovano anche altri gruppi "etnici" implicati in questo saccheggio, di norma. Un libanese, cinesi, indiani… Ma è soprattutto dell'interno del Congo che questo saccheggio è stato orchestrato… con la complicità della Banca mondiale! Quest'ultima ha supervisionato il nuovo codice minerario del 2002 che permette alle multinazionali di saccheggiare in totale legalità la Repubblica Democratica del Congo. L'Unione europea non ne resta fuori, poiché il commissario (belga) agli affari africani è strettamente legato ad uno delle reti responsabili di questa catastrofe umanitaria. Infine, il FMI ha inviato recentemente a Kinshasa il suo direttore per l'Africa per valutare la possibilità di assegnare un prestito allo Stato Congolese. La decisione sarà presa la primavera prossima, poiché il FMI non vede di un buon occhio i contratti leonini firmati con la Cina.

Dominique Strauss-Kahn, l'attuale direttore del FMI, è stato recentemente contattato dall'emissario di un deputato dell'opposizione congolese, in attesa di agire per esercitare una pressione sullo Stato Congolese, per costringerlo a rivedere i contratti minerari (passati sotto Désiré Kabila) ed il codice minerario dal 2002 (passato sotto Joseph Kabila). Fino ad oggi, DSK non ha fornito alcuna risposta…



Nota del Traduttore Italiano:

Nella nota del traduttore francese di quest’articolo, non si citano aziende francesi.



Articolo original in inglese: "How we fuel Africa's bloodiest war", The independant,
Tradotto dall'inglese da JFG-QuestionsCritiques



Traduzione di Alessandro Lattanzio