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Il sole ci salvera'

di Jacopo Fo - 30/11/2008

Fonte: jacopofo


Il petrolio, il gas fossile e il carbone sono facili da estrarre e da impiegare.
Hanno permesso uno sviluppo industriale velocissimo e hanno fruttato immense ricchezze.
Ma i combustibili fossili hanno portato enormi problemi: guerre, inquinamento e una cultura alienante che ha fatto del concetto di “bruciare”, il simbolo di uno stile di vita distruttivo.
Per un secolo le parole d’ordine dei paesi industrializzati sono state distruggere, abbattere, cementificare, consumare, bruciare.
Non c’e' da stupirsi se oggi le persone abbiano poco tempo per se stesse, per gli amici, per far l’amore, ridere, giocare con i figli o fare arte.
Ma finalmente questo sistema e' andato in crisi: le guerre e l’inquinamento sono diventate un peso insopportabile per l’umanita' e il petrolio sta finendo. Quello che resta, poi, e' molto sporco e si trova a grandi profondita', quindi sara' sempre piu' difficile da estrarre e piu' caro.
Per fortuna oggi possediamo tutte le tecnologie necessarie per affrontare la fame di energia del mondo, sostituendo i combustibili fossili con fonti rinnovabili di energia. Possiamo cioe' produrre tutta l’energia che ci serve sfruttando i fenomeni naturali, senza bruciare niente e senza fare danni.
Il vento e l’acqua si muovono incessantemente producendo enormi quantita' di energia. Pensate a quanta acqua scorre ogni istante nei fiumi del mondo o alla potenza delle onde del mare e delle maree. Il sole poi, ci inonda di energia.
Abbiamo a disposizione una quantita' di energia migliaia di volte superiore a quella che ci servirebbe se tutti i Paesi del mondo consumassero quanto gli Stati Uniti d’America.
Dobbiamo solo trovare le tecnologie adatte a trasformare le forze della natura in elettricita'. Fino a ora non ci siamo riusciti pienamente solo perché i grandi gruppi economici hanno bloccato lo sviluppo di queste tecnologie con ogni mezzo.
La prima auto diesel costruita da Ford negli anni Trenta era alimentata ad olio di canapa e costruita in parte con fibra di canapa. A quei tempi l’olio di canapa era piu' conveniente della benzina e la fibra di canapa e la resina di canapa potevano sostituire con vantaggio alcune applicazioni della plastica derivata dal petrolio.
I fabbricanti d’auto e i petrolieri si consociarono per bloccare questa novita' e costrinsero Ford a adattare il suo motore diesel all’alimentazione a gasolio. Sempre in quegli anni la marijuana divenne il nemico numero uno dei petrolieri, che finanziarono una campagna stampa volta alla criminalizzazione di quest’erba. Da spettacolare fonte di carburante fu trasformata in pianta del diavolo e fu messa fuori legge in quanto potente droga che corrompeva i giovani costringendoli a uccidere i genitori e a dedicarsi alla perversione sessuale di massa.

Nei successivi decenni la lobby dei petrolieri ha agito allo scopo di limitare i fondi destinati alla ricerca di sistemi per ricavare energia elettrica da fonti rinnovabili. Diverse innovazioni eccellenti sono state sviluppate ma poi tenute sotto chiave.
Gia' negli anni settanta la Fiat aveva costruito un’auto a idrogeno che a tutt’oggi non e' stata messa in commercio.
In altri casi invenzioni formidabili sono state bloccate consciamente. e' il caso dell’automobile ad aria compressa, che da 8 anni e' in attesa di omologazione in Europa. Si tratta di un’auto leggerissima, monovolume, a 6 posti, e con ampio bagagliaio, che raggiunge i 150 km di velocita' e garantisce 500 km di autonomia, con un costo per 100 chilometri corrispondente a circa 2 litri di benzina.

Invece di stendere tappeti rossi e facilitare in ogni modo la messa in produzione di quest’auto si e' fatto di tutto per bloccarne la produzione. L’anno scorso finalmente l’azienda indiana Tata Motors ha acquistato i diritti per produrre questo veicolo che potra' cosi' essere lanciato sul mercato.
Sono innumerevoli le tecnologie che pur essendo disponibili non sono state appoggiate e quindi non hanno conosciuto il successo che meritavano.
Negli anni Ottanta, l’ingegner Palazzetti progetto' per la Fiat il Totem un generatore “simultaneo” di corrente elettrica e di calore. Era costituito dal motore di una 127 alimentato a gas che girando produceva energia elettrica. Il calore della combustione scaldava l’acqua dei caloriferi e quella dei rubinetti. Geniale, economico, con un costo iniziale contenuto. Ne furono venduti in quantita' irrisoria rispetto alle potenzialita'.
Lo stesso discorso vale per le batterie cinetiche, costituite da dischi di ferro contenuti in cilindri di acciaio sottovuoto, che vengono fatti girare vorticosamente, sospesi su cuscini calamitati. L’energia elettrica viene immagazzinata nel movimento rotatorio.
Attualmente vengono usati da decine di aziende con diverse applicazioni, ma non hanno mai raggiunto il successo che meritano.
Cio' dicasi anche per le turbine a bassa velocita', che misurano poco piu' di un metro e lavorano con le correnti d’acqua, senza aver bisogno di una cascata. Ogni turbina produce un kilowatt all’ora. Ne potremmo installare milioni in tutti i corsi d’acqua del pianeta. Essendo piccole non interferiscono neppure con la navigazione. La Corea del Sud ne ha installate 10.000 in un colpo solo.
Ma per ora sono tra i pochi ad aver capito la convenienza di questa tecnologia.
Nel settore delle caldaie sono molto interessanti anche i risultati ottenuti con gli ultrasuoni.
Le caldaie ultrasoniche producono un suono violento non udibile dall’orecchio umano, anche se vanno comunque isolate acusticamente in modo totale, perché non sarebbe salutare vivere in una casa dove si e' costretti a sorbirsi ultrasuoni tutto il giorno.
Si tratta di una tecnologia apparentemente fantascientifica perché questi ultrasuoni, prodotti elettricamente, scaldano l’acqua con un dispendio di energia bassissimo e permettono di risparmiare il 15% rispetto al costo di una caldaia a gas.
In realta' non si tratta di qualche cosa di nuovo. e' noto da piu' di un secolo che se si bombarda l’acqua con appropriati ultrasuoni, si ottengono delle bolle di vuoto che poi implodono nell’acqua scaldandola. Questo avviene perché il suono e' una vibrazione ed e' capace di scuotere l’acqua con tale violenza da generare simili fenomeni.
Ma anche tecnologie ben piu' note, come i pannelli solari termici, cioe' quelli che producono acqua calda per i rubinetti e per il riscaldamento, sono sottoutilizzate.
In Austria tre anni fa c’erano 200 m2 di pannelli solari termici ogni 1.000 abitanti, in Grecia 240, in Italia solo 10.
Oggi siamo in fase di sviluppo, ma certamente ancora lontani dalla potenzialita' di 1.000 metri quadrati di pannelli solari termici ogni 1.000 abitanti.