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Qualcuno ha visto Oz, Yehoshua e Grossman?

di Gianluca Bifolchi - 29/12/2008

 
 
Condoleeza Rice ha parlato, e ha chiarito che "Hamas è la sola responsabile di quello che sta accadendo nella Striscia di Gaza". Ora tutti sanno cosa valgono gli inviti al cessate il fuoco che il resto dei paesi occidentali e l'ONU stanno emanando e che peso inibitorio avranno sulle decisioni di Israele. Se ne ebbe un indizio in occasione della guerra del Libano dell'estate 2006: le accuse a Israele di "uso sproporzionato della forza" si convertirono in un aumento degli aiuti militari USA e in un incremento degli accordi bilaterali con l'UE in tutti i settori, che portarono le relazioni euro-israeliane allo stato migliore della loro storia. Dunque, salvo improbabili ripensamenti a Washington, lo sviluppo delle operazioni militari nella Striscia di Gaza si deciderà a Gerusalemme, senza alcun tipo di interferenza esterna.

Capisco che a parlare con il senno del poi sono tutti bravi, ma la strage dei cadetti di polizia a Gaza è anche il risultato di un'incredibile ingenuità da parte dei vertici di Hamas, che non dovevano assolutamente permettere quella cerimonia: il giorno prima Israele aveva autorizzato l'accesso di due convogli di agognati aiuti umanitari, per un totale di ottanta camion, nell'affamata Striscia di Gaza, e se la storia militare di Israele insegna qualcosa, un tale atto di "generosità" in una fase di acute tensioni legate alla fine della tregua e alla ripresa del lancio dei razzi Qassam, doveva semmai portare al calor bianco la sospettosità palestinese. Che l'attacco sia avvenuto durante lo shabbat ebraico è un'ulteriore aggravante della leggerezza di Hamas. A proposito... ancora oggi si parla della natura "proditoria" dell'attacco arabo a Israele nel 1973, durante le celebrazioni dello Yom Kippur, la pasqua ebraica. Pare sia "proditorio" scegliere queste date per attaccare Israele, ma deve esserci qualche speciale dispensa rabbinica se è Israele che attacca gli altri.

Scrivo questa nota sapendo che le operazioni di bombardamento sono continuate per tutta la notte, e ammetto di non avere idea sullo sviluppo di queste nei prossimi giorni. Durante la settimana avevo dato credito all'opinione di chi, sottolineando il carattere elettoralistico di questa offensiva, escludeva il possibile ricorso alle forze di terra, perché la guerriglia urbana che si sarebbe scatenata avrebbe prodotto caduti anche tra le file dell'esercito israeliano, e ciò è politicamente catastrofico. Ma ora non ne sono tanto sicuro. La motivazione elettorale è vera solo nel senso che un governo di coalizione Kadima-Labour non può permettersi di andare al voto contro una destra del Likud assai forte nei sondaggi mentre i razzi Qassam cadono sul sud d'Israele. Ma ora che sono in ballo devono ballare. E' credibile che i pianificatori dell'esercito israeliano covino l'illusione di disarticolare le formazioni armate radicali solo con attacchi aerei? In Libano non funzionò, perché dovrebbe funzionare ora nella Strisca di Gaza? Del resto ieri sono stati scagliati almeno settanta razzi Qassam, che hanno prodotto una vittima israeliana e cinque feriti, il che proverebbe che aerei ed elicotteri da combattimento non compromettono l'operatività delle milizie.

Su Olmert pesa come un macigno l'accusa di incompetenza militare, apertamente mossagli nel rapporto della commissione Winograd che indagò sul disastro libanese dell'estate 2006. In particolar modo gli fu rimproverato l'eccesso di fiducia nella forza aerea e l'uso improvvisato delle forze di terra quando fu chiaro che i bombardamenti dall'alto non erano risolutivi. E' poco credibile che lo stato maggiore israeliano, stavolta, non abbia ricevuto l'ordine di preparare minuziosamente una infiltrazione in territorio palestinese di carri e fanteria, e del resto il ministro della difesa è Ehud Barack che è un esperto militare. E' difficile capire cosa accadrà a questo punto: le milizie palestinesi, con tutta probabilità, non hanno l'efficienza di combattimento di Hetzbollah, non fosse altro perché le loro linee di rifornimento sono meno numerose e abbondanti, e inoltre operano in un piccola aerea sigillata. Ma non si può mai dire cosa accade in uno scenario di guerriglia, quando le forze irregolari operano sul proprio terreno e hanno avuto modo di prepararsi. Ricordiamoci che la ripresa dei lanci di razzi Qassam era motivata dall'obiettivo di ottenere condizioni migliori nel ristabilimento di una nuova tregua, a cominciare dal fatto che stavolta, a differenza della tregua appena scaduta e a suo tempo mediata dall'Egitto, a Israele non sarebbe stato consentito di aprire e chiudere a suo capriccio i valichi di frontiera. Il giorno e l'ora dell'attacco possono aver preso di sorpresa Hamas, ma di certo Hamas è pronta a combattere.

Ci si può chiedere semmai se gli otto razzi rivenuti qualche giorno fa dai militari italiani del contingente Unifil nel sud del Libano non indicassero una volontà di Hetzbollah di non rimanere con le mani in mano, e un simile allargamento delle ostilità sarebbe denso di conseguenze data l'operazione di peace keeping dell'ONU in corso.

Resto in attesa di sapere se i pacifisti israeliani della specie di Abraham Yehoshua, David Grossman, e Amos Oz abbiano qualcosa da dire. Che io sappia finora ha parlato solo Oz che non si è smentito, e si è detto pacifisticamente a favore dei bombardamenti. Suppongo che come al solito aspetteranno che i morti siano sepolti e dimenticati per scrivere qualche documento strappalacrime sulla barbarie della guerra, e per fare la faccia compunta nei salotti come quello di Fabio Fazio, dove vanno a vendere la loro mercanzia libraria nei periodi in cui non devono impegnarsi in niente di politicamente compromettente. Il business della pace.