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Frattini si fa in quattro per compiacere Israele

di Ferdinando Calda - 13/01/2009

 
 

È tutta colpa di Hamas. L’invasione di Gaza, i bombardamenti a tappeto, le vittime civili, i bambini intrappolati sotto le macerie delle loro abitazioni. È questa l’opinione del ministro degli Esteri italiano, Franco Frattini, che non risparmia nessuna occasione per difendere l’operato degli “amici israeliani”. “Hamas ha causato questo conflitto”, ha detto ieri Frattini in un’intervista a “Panorama del giorno” su Canale 5.
“Hamas usa scudi umani – ha continuato il ministro - lo abbiamo visto nei filmati, usa i civili, tra cui bambini, per coprirsi. Ovviamente – puntualizza – questo purtroppo provoca dei tragici errori”.
Chissà se, secondo Frattini, Hamas ha usato come “scudo umano” anche il convoglio dell’Onu che giovedì è stato attaccato dai soldati israeliani mentre cercava di portare aiuti umanitari alla popolazione di Gaza. Esprimendo il suo “profondo cordoglio” per la morte di un operatore umanitario che faceva parte del convoglio, Frattini si è limitato a sottolineare come “questo drammatico episodio sia un’ulteriore dimostrazione della necessità di un cessate il fuoco permanente”.
Nella fretta di difendere a tutti i costi Israele il povero ministro degli Esteri Frattini continua anche a fare delle misere gaffe, che certo non aiutano la credibilità del nostro Paese come interlocutore internazionale. Dopo aver commentato l’inizio della crisi a Gaza in tuta da sci, una volta tornato a Roma Frattini ha voluto rassicurare gli italiani e il mondo intero, escludendo categoricamente l’intenzione di Israele di sferrare un attacco di terra a Gaza. “Israele non ha intenzione di passare a un attacco di terra nella Striscia di Gaza”, affermava con sicurezza il 30 dicembre scorso davanti alle commissioni Esteri di Camera e Senato. A sostegno di questa affermazione Frattini assicurava di aver avuto conferme dalla collega israeliana Tzipi Livni, mentre il presidente Napolitano era stato informato in proposito da Shimon Peres. Meno di una settimana dopo i carri armati con la stella di Davide invadevano i territori palestinesi di Gaza. “Si può cambiare opinione”, si difese Frattini il 7 gennaio durante un dibattito alla Camera, spiegando che giorni prima lui si era limitato a riferire le parole “di uno dei più grandi uomini di pace che abbiamo”, Shimon Peres.
Intanto, proprio ieri, il ministro ha ribadito l’intenzione dell’Italia di non avviare nessun dialogo con Hamas. Secondo Frattini infatti, il partito palestinese, che nel gennaio 2006 stravinse le elezioni nei territori della Striscia, “non è un interlocutore”, bensì “è il problema”.
Grazie alla sua cieca obbedienza a Israele, il nostro ministro degli Esteri si è guadagnato, nei giorni scorsi, i sentiti ringraziamenti della sua collega israeliana Livni. “Non è facile trovare tra i vari leader mondiali chi sappia esattamente cosa è giusto o sbagliato”, ha affermato l’esponente israeliana in un’intervista a Sky Tg 24, precisando che “Franco Frattini è un leader che sa da quale parte stare”. Purtroppo ce ne eravamo accorti anche noi.