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Comunicato della Resistenza Afgana: Chiudere le gabbie di Guantanamo non basta

di Emirato Islamico dell’Afghanistan - 02/02/2009


 

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28 Gennaio 2009

In nome di Allah, il Compassionevole, il Misericordioso

Nel suo primo giorno di lavoro alla Casa Bianca, il nuovo presidente degli Stati Uniti Barack Obama ha firmato un decreto con il quale, come si era impegnato, ha ordinato la chiusura del carcere di Guantanamo e l’interruzione di tutti i processi militari relativi ai prigionieri cola’ detenuti. Egli ha anche nominato Richard Holbrooke e l’ex senatore Gorge Mitchell suoi plenipotenziari per la pace in Afghanistan e nel Medio Oriente.

A prima vista questo provvedimento di Obama concernente il carcere di Guantanamo potrebbe considerarsi un passo positivo mirante a rafforzare la pace e la stabilita’ in tale regione e nel mondo. Esso e’ tuttavia un altro segno di quanto il terrore americano a Bagram, ad Abu Ghraib e in altre prigioni possa paragonarsi allo stesso inferno di Guantanamo, e sarebbe inoltre da domandarsi se la chiusura di questo carcere sia veramente un’iniziativa di Obama oppure sia il fausto risultato della forza, della fede, e della grande risolutezza dei combattenti Mujahiddin.

Anche in cattivita’, infatti, i Mujahiddin si sono sempre comportati da forti guerrieri che ne’ i loro rapitori, ne’ i loro carcerieri, e neanche lo stesso inferno di Guantanamo, hanno potuto piegare. Guantanamo e’ oggi diventata un carcere-santuario, e il mondo ha finito col rendersi conto che le belve non erano quelle che stavano dietro le sbarre, ma erano quelle che stavano fuori.
In ogni caso, come conclusione dell’enorme caos che il governo guerrafondaio di Bush ha creato nel Medio Oriente e nel mondo, la chiusura di una sola prigione puo’ solo considerarsi un evento di mediocre importanza.

Se a Barack Obama stanno veramente a cuore la pace e la stabilita’ del mondo, egli non deve limitarsi a questo provvedimento, ma deve anche annullare e disattivare tutti quei perfidi piani che vennero iniziati alla luce della satanica politica di Bush mirante a destabilizzare il mondo intero.
Bush ha architettato tali piani sulla base di questa sua politica satanica e senza alcuna base legale. Egli ha assalito illegalmente l’Afghanistan e l’Irak versando in queste due nazioni il sangue di centinaia di migliaia di credenti. Egli per proteggere gli interessi dei sionisti ha orchestrato nel Medio Oriente durante gli otto anni della sua presidenza una quantita’ di crimini nefandi contro la Ummah [Comunita’] Musulmana e contro i movimenti islamici. E, purtroppo, con queste demenziali azioni di Bush sono stati d’accordo anche parecchi stupidi leaders mondiali - come Blair - i quali hanno formato una profana alleanza di crociati contro l’intera nazione islamica all’insegna della cosiddetta guerra al terrorismo.

Tuttavia questa coalizione internazionale di crociati non solo non ha affatto diminuito o eliminato l’opposizione sorta contro di essi in tutto il Medio Oriente, ma ha invece provocato nel mondo intero un’ostilita’ talmente generale contro l’America e contro i suoi crociati da minacciare gravemente gli interessi americani dovunque, da New York a Londra, da Madrid a Bali, e mentre in occidente e’ stato versato il sangue di tanta gente, l’economia di tutto il mondo occidentale, America compresa, si trova ora in una situazione di ristagno e di depressione.

Orbene, se Barack Obama intende veramente - stando alle sue parole - aprire col mondo islamico una nuova pagina di rapporti pacifici basati sul reciproco rispetto, egli deve prima di ogni altra cosa, come si e’ detto, fermare e dichiarare subito nullo e senza effetto tutto cio’ che e’ stato iniziato sotto la criminale politica di Bush, deve ritirare completamente le sue forze armate dai due paesi da esse occupati, l’Irak e l’Afghanistan, e deve finirla di dare appoggio a Israele, appoggio che e’ contro gli interessi islamici nel Medio Oriente e che e’ inoltre contro quelli di tutto il mondo.
Ormai Obama dovrebbe aver capito che l’aumento del numero dei soldati e la logica dell’uso della forza contro le nazioni indipendenti del mondo hanno completamente perso ogni significato e non hanno piu’ possibilita’ alcuna di essere adoperate in nessun luogo. E dovrebbe anche considerare il fatto che la giustificatissima resistenza dei Mujahiddin contro i teppisti americani in Irak, in Somalia, in Palestina e in Afghanistan, ha incrinato l’arroganza dell’impero americano al punto che questa superpotenza tanto arrogante e’ ora diventata in tutto il mondo la barzelletta delle nazioni che ha oppresso ed ha perso la sua grandezza di una volta.

Oggi a causa della sua politica prepotente ed espansionista la superpotenza americana si dibatte in mezzo a difficili problemi economici e finanziarii oltre a numerosi altri di sicurezza e di carattere politico e militare. Questo e’ proprio il genere di problemi che negli anni ottanta del secolo scorso hanno causato la distruzione di un altro impero arrogante, quello sovietico, togliendolo dalla faccia della terra.

Pertanto, se Obama vuole evitare agli Stati Uniti lo stesso destino dell’Unione Sovietica e’ essenziale che egli prenda dei provvedimenti che riaffermino al mondo intero un messaggio di pace e di stabilita’. Se li prendera’, questi provvedimenti andranno anche a vantaggio dell’economia, delle forze armate, e del governo americani. Una continuazione della vecchia politica attizzerebbe invece ulteriormente le fiamme della Jihad [Guerra Santa] afgana, e allora i giorni della barbarie e dell’egoismo americani si esauriranno a poco a poco come la sabbia in una clessidra.

L’Emirato Islamico dell’Afghanistan

Fonte:
http://theunjustmedia.com/Afghanistan/Statements/Jan09/Closi
ng%20the%20cages%20of%20Guantanamo%20is%20not%20enough.htm ...


Traduzione di Rolando M.