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Bruciano Eluana come bruciarono Giordano Bruno. Con il permesso dei giudici

di Carlo Gambescia - 03/02/2009



Probabilmente siamo alla fine. Da questa notte Eluana Englaro è ricoverata nella clinica “La Quiete” di Udine, dove, come riporta il Vaticano della laicità, Repubblica, i medici dovranno “attuare il protocollo del distacco dell'alimentazione forzata, che tiene in vita la donna in coma vegetativo da 17 anni”(http://www.repubblica.it/2009/02/dirette/sezioni/cronaca/eluana/eluana/index.html). Si brucia la vita di Eluana facendosi forti di una sentenza della magistratura.
Due osservazioni.
Punto primo. Questa non è una vicenda tra privati. Forse lo era all'inizio. Il suicidio ha una sua “rispettabilità” quando viene liberamente messo in atto dalla persona stessa, quando, come dire, una persona decida di passare dai propositi ai fatti: direttamente e personalmente. Si può non condividire una scelta del genere, per ragioni religiose e/o morali, ma non si può non rispettarla.
Nel caso di Eluana a tutt'oggi non si è raggiunta alcuna chiarezza intorno alla volontà “privata” della giovane di mettere fine alla propria vita. Certo il padre ha sempre dichiarato che una volta Eluana, eccetera... Ma si tratta delle classiche affermazioni cui possono credere solo coloro che già condividono una certa causa ... Sono affermazioni che racchiudono ( e difendono) ragioni più sociologiche che giuridiche.
Inoltre il conseguente iter giudiziario pubblico, intrapreso dai familiari di Eluana, e fortemente sostenuto da numerosi gruppi di pressione mediatici, ha definitivamente trasformato il fatto privato in sociale. Di conseguenza è inesatto e ridicolo parlare di questione privata. Basta dare un'occhiata ai giornali di oggi.
Se il padre di Eluana - e stiamo per dire un cosa terribile, di cui ci vergogniamo - avesse a suo tempo “provveduto” da solo, l'intera vicenda avrebbe assunto un altro rilievo e significato. Privato. Pur trattandosi sempre di un omicidio…
Punto secondo. La trasformazione del fatto privato in pubblico e il tragico esito che si va profilando, segnano un punto di non ritorno. Da oggi in poi ci sarà sempre un precedente, quello di Eluana: per mano di "giudici-sacerdoti", interpreti e officianti della Santa Inquisizione Laicista e Individualista, si potrà uccidere. Altre donne innocenti, nella condizione di Eluana, potranno essere mandate al rogo.
Fatte le debite proporzioni, il sacrificio di Eluana sul rogo dell'intolleranza laicista e individualista, sta al sacrificio di Giordano Bruno suo rogo dell'intolleranza religiosa e olista .
Eluana Englaro e Giordano Bruno sono vittime innocenti di uno stesso meccanismo inquisitorio, dove alle torture fisiche si sono sostituite le torture mediatiche. Fermo restando il fatto che nel periodo di "vita" residuo, tra la sospensione dell'alimentazione e la morte, Eluana soffrirà.
Che tragedia.