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Alimentazione e cucina biologica: in cammino verso la salute

di Valerio Pignatta - 16/02/2009


 

Oggigiorno, nelle trasmissioni televisive, sui giornali, nelle sala d’attesa del medico o, perché no, in Internet, si sente sempre più parlare di alimentazione sana e di cibi biologici. L’aumento dei processi di manipolazione industriale degli alimenti e la crescita drammatica di patologie allergiche legate all’assunzione, insieme al cibo quotidiano, di coloranti, pesticidi e conservanti di vario tipo, ha innescato una presa di coscienza generale circa l’importanza della qualità di quello che si ingerisce per la salute della mente e del corpo.
Ecco che allora i cibi prodotti secondo i principi dell’agricoltura biologica sono necessariamente usciti dalle nicchie seminascoste di negozietti ed erboristerie specializzate dov’erano sino ad ora confinati, per comparire sugli scaffali di super ed ipermercati.
Ma cosa si intende esattamente per prodotto biologico? E quali sono effettivamente i benefici che se ne possono trarre? E qual è la cucina che ne deriva? Come si appresta un buon pranzo “biologico”?

La cucina biologica adotta i prodotti che derivano dall’agricoltura omonima, ossia quel sistema di coltivazione di cereali, frutta e verdura che non fa ricorso all’uso di fertilizzanti sintetici e di pesticidi. Residui di entrambi questi composti sono infatti normalmente presenti in percentuali più o meno ridotte negli alimenti prodotti con l’agricoltura chimica che ogni giorno finiscono nei nostri piatti. Parecchie patologie, che spaziano da leggere intolleranze alimentari a casi di cancro e ad altre malattie degenerative, sono infine state scientificamente correlate con l’accumulo nell’organismo di questo tipo di veleni. È ovvio che la possibilità che oggi si ha di ricorrere ad alimenti “puliti”, facilita un cammino individuale e collettivo di recupero della salute.
Il recupero poi è anche planetario, perché un’agricoltura che non fa uso di sostanze chimiche non inquina le falde acquifere, non stermina miliardi di microrganismi e insetti utili, non lascia depositi di metalli pesanti, non sterilizza i terreni e non ne provoca l’erosione. Con l’agricoltura biologica, insomma, l’ambiente gioisce e si prospetta veramente la possibilità di lasciare in eredità all’uomo di domani un pianeta migliore.

Ma l’alimentazione e la cucina biologiche che ne derivano non hanno solo questa pur grande finalità. L’analisi della situazione nutritiva attuale che è derivata da questo strumento si è spinta un po’ più in là. Si è affermato che il ritorno ad un’alimentazione sana non può essere distinto dallo scopo di ripristinare condizioni ottimali di perfetta forma fisica e mentale. Per conseguire questa condizione gli alimentaristi naturisti consigliano pasti a base di prodotti sì biologici, ma anche integrali. Si è visto, infatti, che la pasta, il riso, i biscotti, il mais, il pane ecc. utilizzati nella loro forma integrale, ossia quando non sono stati sottoposti a processi di raffinazione sbiancanti, demineralizzanti e devitalizzanti sono un ottimo e meraviglioso compendio veramente unico per una salute duratura.

Alcune scuole di cucina naturale, come ad esempio la macrobiotica, hanno sviluppato in questo senso un insieme di conoscenze veramente interessanti, sia dal punto di vista nutrizionale che da quello del gusto. Grazie al supporto di ricettari ben calibrati è possibile oggi fare in modo che questo tipo di cucina non sia di difficile esecuzione e che soddisfi tutte le esigenze della famiglia, rispettando i tempi veloci della vita moderna e adattandosi ai gusti di tutti, grandi e piccini. “Come e cosa mangiare è una delle più importanti decisioni quotidiane. Salute, benessere e consapevolezza del mondo sono determinate direttamente da questo”.