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Giochi da cow-boy ad Aviano e dintorni

di Lorenzo Salimbeni - 25/02/2009

I misfatti degli occupanti, militari americani, rimangono sempre impuniti...


Se già la presenza di basi americane sul suolo italiano è un costante schiaffo alla sovranità nazionale, non di poco conto sono i risvolti legati all'ordine pubblico e alla sicurezza: risse nei locali compiute da soldatini dello Zio Sam alterati dagli alcolici, nonché molestie nei confronti di ragazze e residenti sono quasi all'ordine del giorno ad Aviano (PN) e dintorni, ma raramente la notizia esce dalla scarna cronaca locale. Non che quando sono in servizio gli esportatori della democrazia si comportino meglio: l'8 novembre 2007 l'elicottero Black Hawk UH60 con 6 marines a bordo stava manovrando in maniera spericolata (do you remember Cermis?) prima di schiantarsi sul greto del fiume Piave a 200 metri di distanza dalla trafficatissima autostrada A27.

Sarebbe però interessante sapere che fine abbiano invece fatto i due avieri di 21 e 22 anni, provenienti dalla base USAF di Aviano appunto, i quali nel novembre 2007 sono rimasti feriti in località Coltura di Polcenigo (PN) a causa dell'esplosione di un ordigno rudimentale. In realtà quella sera i tre militari avevano fatto brillare una specie di bomba carta nel prato di fronte alla chiesa della frazione: due di loro erano rimasti gravemente feriti tanto da essere ricoverati d'urgenza all'ospedale di Pordenone, il terzo, illeso, all'arrivo dei Carabinieri avrebbe gettato nel prato una borsa. Delle indagini dell'Arma e delle condizioni dei due feriti non si è più saputo nulla: d'altro canto la notizia è passata solamente sulla cronaca locale (Il Gazzettino del 13 novembre 2007) e casualmente sul quotidiano gratuito romano City. Sempre Il Gazzettino nel 2006 aveva accennato a proposito delle indagini inerenti Unabomber all'interessamento degli inquirenti nei confronti di un dipendente della base americana, la quale si trova proprio nel bel mezzo delle località colpite dal maniaco attentatore, avvezzo a colpire anche chiese come quella davanti alla quale i due sono rimasti feriti armeggiando l'esplosivo. Questa notizia non ha ricevuto alcuna eco, laddove l'attenzione pubblica è stata invece totalmente incanalata sull'ingegner Elvio Zornitta di Pordenone, oggi uscito pulito ed immacolato dalle indagini che lo hanno sbattuto sulle prime pagine di tutta Italia e tanto hanno nuociuto alla sua vita personale e professionale.