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Sud virtuoso: il caso Olivadi

di Andrea Bertaglio - 11/03/2009

Per chi pensasse che non c’è più speranza, che non ci sono più vie d’uscita dall’attuale situazione economico-finanziaria, che in Italia non è possibile un nuovo Rinascimento, o che siamo destinati a restare schiavi di un certo tipo di mentalità, oggi il viaggio nell’Italia dei Comuni a 5 stelle ci porta in Calabria. In un periodo in cui la parola che si sente più spesso è “crisi”, fa ancora più piacere quando si vedono situazioni positive come quella del Comune di Olivadi, in provincia di Catanzaro.


 

Stemma di Olivadi
Lo stemma del Comune di Olivadi, in provincia di Catanzaro
Sensibili ai temi dell’efficienza energetica e dello sviluppo delle energie rinnovabili, ma anche consapevoli del fatto che una grande fetta delle emissioni di gas serra può essere ridotta da una gestione virtuosa ed innovativa degli enti locali, i comuni confinanti di San Vito sullo Ionio, Cenadi (anche se questo non ancora membro dell’Associazione dei Comuni Virtuosi) ed appunto Olivadi - con il patrocinio della provincia di Catanzaro - hanno avviato lo scorso anno un progetto denominato “Sole-ambiente-risparmio”, caratterizzato da una serie di incentivi che possano portare alla diffusione di impianti fotovoltaici e termo-solari nei territori dei suddetti comuni.

 

Questa iniziativa, che prende spunto da una delle buone prassi del comune di Colorno, in provincia di Parma, è dapprima iniziata con una ricerca di mercato che potesse individuare ditte installatrici e banche che potessero garantire prestiti agevolati ai cittadini interessati all’installazione di pannelli solari e/o fotovoltaici, tecnologie che permettono di produrre energia elettrica ed acqua calda a costo zero.

Tale indagine di mercato ha portato ad un protocollo di intesa con la Banca Credito Cooperativo Centro Calabria di San Vito sullo Ionio, la quale si è impegnata a finanziare totalmente e per un massimo di 14 anni con rate semestrali il costo e l’installazione dei pannelli, applicando un tasso fisso del 5.90% e senza nessuna altra spesa se non quella da sostenere per i bolli e per l’1% per l’istruttoria. Il finanziamento sarà per un massimo di 14 anni con rate semestrali, pagate mediante gli accrediti della tariffa incentivante che il GSE (Gestore dei Servizi Elettrici) effettuerà durante l’anno, su un apposito conto corrente bancario che il cittadino dovrà aprire presso la banca.

 

pannelli solari
Le richieste per l'installazione di pannelli solari sono state numerose
Il GSE è una società per azioni interamente controllata dal Ministero dell'Economia e delle Finanze avente la funzione di incentivare la produzione nel settore delle energie rinnovabili e di gestire i flussi economici e finanziari che ne derivano. Con le somme che questo erogherà al cittadino durante l’anno, in base alla quantità di energia prodotta e per venti anni, l’intero costo dell’impianto sarà ammortizzato in 12 - 14 anni, per cui negli anni, oltre ad avere l’energia gratis, il cittadino incasserà parte della tariffa incentivante e dal dodicesimo - quattordicesimo anno in poi l’intera tariffa che ammonta a circa 600,00 euro all’anno per ogni KWp di fotovoltaico installato.

 

La scelta della ditta installatrice è invece ricaduta, per ovvi motivi di rapporto qualità prezzo, sulla G.F.C. – TER, la quale ha anche offerto la copertura assicurativa dei suoi impianti fino a 14 anni e la manutenzione gratuita degli stessi per i primi 5 anni. I costi degli impianti sono i seguenti: per 1 KWp dell’impianto fotovoltaico euro 6.200,00; per 2 KWp dell’impianto fotovoltaico euro 11.300,00; per 3 KWp dell’impianto fotovoltaico euro 16.300,00.

L’iniziativa ha avuto presto successo, tanto che le richieste sono state più di 200 nell’arco dei primi mesi, rendendo credibili le previsioni che si aspettavano, sempre nell’arco dei primi mesi dell’iniziativa, l’installazione di oltre trecento pannelli sui tetti dei tre comuni.

Il sud non è quindi solo mafie, corruzione e mancanza di senso civico. Come dice Marco Boschini, coordinatore nazionale dell’Associazione dei Comuni Virtuosi (www.comunivirtuosi.org), questo è “il Sud delle buone notizie e degli esempi da seguire. Il Sud dei politici per bene, onesti e intelligenti e sereni. I comuni non spendono nulla e incidono sull’ambiente molto più di tante belle parole e qualche brochure patinata”.

 


Casi di Comuni virtuosi come Olivadi dimostrano che il sud non è solo mafie, corruzione e mancanza di senso civico
Questi comportamenti virtuosi, queste politiche innovative e lungimiranti, insieme all’intraprendenza di alcune imprese ed all’interesse dei cittadini che vogliono fronteggiare realmente e concretamente le crisi economica ed ambientale attuali, oltre che creare occupazione e nuovi sbocchi finanziari possono ridurre enormemente le emissioni di CO2 e, cosa particolarmente importante per le Amministrazioni pubbliche (e di conseguenza per i cittadini stessi), contribuiscono anche a far diminuire la spesa pubblica. Come l’attuazione del processo di raccolta differenziata, infatti, anche la realizzazione di impianti di produzione di energia alternativa porta a sicuri risparmi.

 

Alla “crisi” c’è rimedio, così come a certe mancanze del nostro Paese. Ciò di cui c’è bisogno, però, non è il mero ottimismo fine a se stesso, quello da marketing o da propaganda, quello che propone ancora un’improbabile ripresa dei consumi in un momento in cui o si ha già tutto o non sia hanno i soldi per acquistare il superfluo. C’è bisogno di soluzioni nuove e possibilmente concrete. Soluzioni semplici, in fondo, talmente semplici da ricordare, come nel caso di Olivadi, l’uovo di Colombo.

Perché come la cura si può spesso trovare dentro la malattia, i problemi anche più gravi o apparentemente insormontabili sono appunto risolvibili nel modo più semplice.