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Due pesi e due misure: l'ultimo dittatore d'Europa che fa comodo all'Ue e agli States

di Ksenia Pronina - 22/04/2009

 
E' stata finalmente messa la parola fine alle discussioni interne all'UE circa l'utilità o meno di invitare "l'ultimo dittatore d'Europa" nella Repubblica Ceca. Il presidente della Bielorussia Alexander Lukashenko ha ricevuto l’invito ufficiale al summit costitutivo del programma "Partenariato Orientale" che avrà luogo a Praga il 7 maggio. Questo è stato un significativo passo avanti per la diplomazia bielorussa.

Nel 1997 l'UE ha congelato tutti i rapporti con Minsk ed ha rifiutato di accettare la Bielorussia nel Consiglio d'Europa. Successivamente, è stato anche posto il divieto d’entrata nell’UE per un certo numero d’ufficiali bielorussi. Nel corso del 2008 le relazioni tra Bruxelles e Minsk sono iniziate a migliorare. Anche se l’idea del «Partenariato Orientale» è apparsa nel maggio 2008, dopo il conflitto d'agosto tra la Russia e la Georgia il progetto è diventato più reale. Bruxelles ha fatto capire a Minsk che è pronta ad iniziare la normalizzazione dei rapporti con la Bielorussia, se Alexander Lukashenko farà passi verso la liberalizzazione del suo regime autoritario. Dopodichè hanno lasciato le carceri i detenuti politici, capeggiati dal ex-candidato presidenziale d’opposizione Alexander Kozulin, poi le autorità hanno autorizzato l'attività di alcuni mass media d’opposizione e non hanno usato la forza contro i partecipanti alla manifestazione nel centro di Minsk, che si è svolta in autunno. E’ interessante notare come Bruxelles non “veda”,però, che nel parlamento bielorusso, eletto nel settembre dello scorso anno, non sia presente alcuna forza d'opposizione. E ora anche la proposta di Lukashenko di creare un dialogo senza l'opposizione è stata accettata dall’UE. All'Unione Europea preme davvero tanto realizzare il suo progetto denominato "Partenariato Orientale", che, in sostanza, mira a sottrarre i suoi partecipanti dall'influenza della Russia. Anche i doppi metri di giudizio vanno bene in questo caso.Lukashenko verrà in Europa anche prima del summit di Praga: il 26-27 aprile farà una visita a Roma ed in Vaticano, dove incontrerà il Ministro degli Esteri italiano ,Franco Frattini, ed il Papa Benedetto XVI. Non è ancora chiaro se ci sarà anche un colloquio con il premier italiano Silvio Berlusconi. Mosca ha reagito apparentemente con calma alla notizia dell’invito di Alexander Lukashenko a Praga. Nel frattempo, il desiderio della Repubblica di Bielorussia di entrare nel programma "Partenariato Orientale" ha già portato ad una prima lesione degli interessi della Russia. Ad esempio, Alexander Lukashenko ha ripetutamente promesso che il parlamento bielorusso esaminerà la questione del riconoscimento dell'indipendenza dell’Abkhazia e dell’Ossezia del Sud, che sono finora state riconosciute solo dalla Russia e dal Nicaragua. Ma nel mese di febbraio, Bruxelles ha chiarito che il riconoscimento di Sukhumi e Tskhinvali destabilizzerebbe i rapporti tra l'Unione Europea e Minsk. Di conseguenza, la questione dell’Abkhazia e dell’Ossezia del Sud non è neanche apparsa nell’agenda della sessione primaverile del parlamento. Apparentemente, in questa nuova fase dei dieci anni di storia delle manovre della Bielorussia tra la Russia e l'Unione Europea, l'integrazione con l'UE è più vantaggiosa per Minsk, perchè prevede tre vantaggi:l'apertura dei mercati europei occidentali che finora hanno contingentato e gravato con i dazi le esportazioni bielorusse, gli investimenti e le tecnologie occidentali, che la Russia non è in grado di fornire. Le discordanze che possono sorgere tra i nuovi partner, sono legate ai piani di creazione del sistema unico regionale di difesa aerea della Russia e della Bielorussia. Questo progetto è stato promosso da Mosca in risposta ai piani degli Stati Uniti di implementare il proprio sistema di difesa antimissilistica e alla possibile espansione ad Est della NATO.