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Rivoluzione nella Valle di Swat: i taliban sfruttano le divisioni di classe in Pakistan

di Jean Perlez e Pir Zubair Shah - 27/04/2009

 

 


Peshawar, Pakistan - I taliban sono riusciti a penetrare ulteriormente nel Pakistan organizzando una rivolta di classe che sfrutta la profonde fratture tra un piccolo gruppo di proprietari terrieri e i loro mezzadri, secondo i funzionari di governo e gli analisti locali.


Le 3000 persone riunitesi il 10 aprile per manifestare il loro sostegno al progetto di legge che apre la strada all'istaurazione della legge islamica nello Swat. Foto Naveed Ali/Associated Press

La strategia ha aperto la strada alla presa di potere da parte dei taliban nella Valle di Swat, dove il governo questa settimana ha permesso l'imposizione della legge islamica, e comporta grandi pericoli per il resto del Pakistan, soprattutto per quello che è l'obiettivo principale dei militanti, il popoloso cuore della provincia del Punjab.

A Swat i racconti di chi è fuggito indicano chiaramente che i taliban hanno preso il controllo cacciando una cinquantina di possidenti che detenevano gran parte del potere.

Per farlo, i militanti hanno organizzato i contadini in bande armate usandole come truppe d'assalto, dicono gli abitanti, le autorità di governo e gli osservatori.

Questo approccio ha permesso ai taliban di offrire benefici economici a persone esasperate da un governo lassista e corrotto, malgrado i militanti abbiano imposto con il terrore e l'intimidazione una forma rigida di Islam.

“Quella di Swat è una rivoluzione vera e propria” ha detto un alto responsabile governativo pakistano incaricato del distretto, che ha voluto restare anonimo per il timore di ritorsioni dei taliban. “Non sarei sorpreso se finisse per spazzare via l'autorità costituita in Pakistan”.

L'abilità con cui i taliban sfruttano le divisioni di classe aggiunge una nuova dimensione all'insurrezione e suscita allarme sui rischi per il Pakistan, che rimane in gran parte un paese feudale.

Diversamente dall'India, dopo l'indipendenza del 1947 il Pakistan ha mantenuto una piccola classe alta che ha conservato i suoi ampi possedimenti, mentre i suoi lavoratori sono rimasti in condizioni di sottomissione, dicono le autorità e gli osservatori. Finora i governi che si sono succeduti in Pakistan non sono riusciti a dare al paese una riforma agraria e neanche le forme più basilari di istruzione e assistenza sanitaria. La grande maggioranza della popolazione povera rurale non ha alcuna possibilità di avanzamento.

Gli osservatori e i funzionari governativi avvertono che la strategia messa in atto a Swat può essere facilmente applicata anche nel Punjab, e affermano che la provincia, dove i gruppi militanti stanno già mostrando la propria forza, è matura per le stesse rivolte sociali che hanno scosso Swat e le aree tribali.

Mahboob Mahmood, avvocato pakistano-americano ed ex compagno di studi del Presidente Obama, ha detto: “Il popolo pakistano è psicologicamente pronto per una rivoluzione”.

I militanti sunniti stanno approfittando delle profonde fratture sociali che covano da molto tempo in Pakistan, dice. “I militanti del resto promettono molto più della proibizione della musica e della scuola”, afferma. “Promettono anche una giustizia islamica, un governo efficace e una ridistribuzione economica”.

La strategia taliban a Swat, un'area abitata da 1,3 milioni di persone e caratterizzata da rigogliosi frutteti, vaste zone boschive e preziose miniere di smeraldi, si è sviluppata attraverso diverse fasi in un periodo di cinque anni, dicono gli osservatori.

Il culmine dell'insurrezione è andato creandosi negli ultimi due anni, quando i taliban, con il rinforzo di combattenti esperti provenienti dalle aree tribali e legati ad al Qaeda, hanno costretto alla paralisi l'esercito pakistano, ha detto un agente dei servizi pakistani attivo nella regione di Swat.

Gli insorti hanno indirizzato i loro attacchi contro tutte le componenti del potere avversarie: possidenti terrieri e capi eletti – che sono solitamente le stesse persone – e una forza di polizia sottopagata e poco motivata, ha detto Khadim Hussain, professore di linguistica e comunicazione all'Università Bahria di Islamabad, la capitale.

Nello stesso tempo i taliban hanno sfruttato i rancori dei mezzadri privi di terra, e soprattutto il fatto che i molti procedimenti giudiziari contro i padroni fossero rimasti insolute a causa di un sistema giudiziario lento e corrotto, hanno raccontato Hussain e gli abitanti fuggiti dalla provincia.

Il loro risentimento è stato alimentato da un giovane militante, Maulana Fazlullah, che nel 2004 ha creato una stazione radio per rivolgersi agli esclusi e agli emarginati. I suoi programmi facevano uso di esempi di facile comprensione che ricorrevano a capre, mucche, latte ed erba. Nel 2006 Fazlullah era già riuscito a formare un esercito irregolare di contadini senzaterra armati dai taliban, raccontano Hussain e gli ex abitanti di Swat.

All'inizio la pressione sui proprietari terrieri era sottile. Un possidente fu spinto a ritirare il figlio da una scuola in lingua inglese ritenuta offensiva per i taliban. Altri furono costretti a fare donazioni ai taliban.

Poi, alla fine del 2007, vennero presi di mira Shujaat Ali Khan, il proprietario terriero più ricco, i suoi fratelli e suo figlio, Jamal Nasir, sindaco di Swat.

Quando Shujaat Ali Khan, dirigente della Lega Musulmana-Q, per poco non fu ucciso da una bomba collocata sul ciglio di una strada, riparò a Londra. Se ne è andato anche un fratello, Fateh Ali Mohammed, ex senatore, che ora vive a Islamabad. Anche Nasir è fuggito.

In seguito i taliban pubblicarono la lista dei 43 “uomini più ricercati”, ha raccontato Muhammad Sher Khan, un possidente che è anche un politico del Partito del Popolo pakistano e il cui nome era sulla lista. Tutti coloro che erano stati nominati ricevettero l'ordine di presentarsi ai tribunali taliban, con il rischio di essere uccisi se non l'avessero fatto, racconta. “Quando sai che ti impiccheranno e ti uccideranno, come puoi avere il coraggio di tornare laggiù?” Ha detto in un'intervista telefonica Khan, che si nasconde nel Punjab. “Essere sulla lista significava ‘Non fare ritorno a Swat’”.


"Paradise Angels"? Militanti della rivoluzione sociale nello Swat. Foto Rashid Iqbal/European Pressphoto Agency

Uno dei principali fautori del nuovo ordine era Ibn-e-Amin, un comandante taliban proveniente dalla stessa zona dei proprietari terrieri, Matta. Il fatto che Amin venisse da lì, e sapesse chi era chi, aumentò ulteriormente la pressione sui proprietari terrieri, ha detto Hussain.

Secondo i mezzi di informazione pakistani Amin fu arrestato nell'agosto del 2004 per sospetti legami con al Qaeda e rilasciato nel novembre del 2006. Un altro agente dei servizi pakistani ha detto che Amin visitava spesso una madrasa nel Waziristan settentrionale, la roccaforte di al Qaeda nelle aree tribali, dove pare ricevesse istruzioni.

Ogni volta che i possidenti fuggivano i loro mezzadri erano ricompensati. Venivano incoraggiati a tagliare gli alberi da frutto e a vendere a legna per il proprio profitto, dicono gli ex abitanti. Oppure gli si diceva di pagare l'affitto ai taliban anziché ai loro padroni ormai assenti.

Due miniere di smeraldi inattive sono state riaperte sotto il controllo dei taliban. I militanti hanno annunciato che riceveranno un terzo dei profitti.

Da quando i taliban hanno costretto l'esercito a una tregua, lo scorso febbraio, i militanti hanno approfondito il loro approccio e hanno messo in chiaro chi comanda.

Quando i burocrati provinciali si recano in visita a Mingora, la capitale di Swat, devono ora seguire gli ordini dei taliban e sedersi per terra, circondati da taliban armati e in qualche caso vestiti di gilet esplosivi, ha detto il responsabile provinciale.

In molte aree di Swat i taliban hanno imposto che ogni famiglia dia un figlio perché venga addestrato come combattente taliban, ha detto Mohammad Amad, direttore esecutivo di un gruppo non governativo, l'Initiative for Development and Empowerment Axis.

Un possidente fuggito con la famiglia lo scorso anno ha raccontato di aver ricevuto un messaggio spaventoso, la scorsa settimana. I suoi mezzadri lo avevano chiamato a Peshawar, la capitale della Provincia di frontiera nord-occidentale che comprende Swat, per dirgli che la sua imponente casa veniva demolita.

Ma la notizia peggiore riguardava le sue finanze. Aveva venduto il raccolto di frutta in anticipo, anche se a un quarto del prezzo dell'anno scorso. Ma neanche quel ricavato inferiore sarebbe stato suo, hanno detto i mezzadri riferendo il messaggio dei taliban. Il compratore aveva ricevuto l'ordine di dare i soldi ai taliban.


Originale: Taliban Exploit Class Rifts in Pakistan

Articolo originale pubblicato il 16/4/2009

L’autore

Manuela Vittorelli è membro di Tlaxcala, la rete di traduttori per la diversità linguistica. Questo articolo è liberamente riproducibile, a condizione di rispettarne l'integrità e di menzionarne autori, traduttori, revisori e la fonte.

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