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Inghilterra. La polizia tenta di reclutare spie tra gli ambientalisti

di Paolo Gerbaudo - 28/04/2009

 
 
«Che ne dici se trovassimo una maniera di collaborare... una specie di lavoro? Un po' di soldi per ripagare i prestiti per l'università ti farebbero comodo no?». La voce dei due agenti scozzesi della Strathclyde Police intenti a convincere Matilda Gifford sono calme e professionali, quasi che si trattasse di una innocente proposta di lavoro e non del tentativo di reclutare una spia. Non sanno che l'attivista ecologista, parte del gruppo anti-aviazione Plane Stupid li sta registrando e che da lì a pochi giorni, estratti della discussione finiranno sulla prima pagina del Guardian, fornendo nuovo carburante all'indignazione dell'opinione pubblica verso la polizia britannica, la cui reputazione e già a pezzi dopo la mano dura usata contro i manifestanti durante il G20.

I due agenti approcciarono la Gifford quando fu rilasciata su cauzione, in seguito alla sua partecipazione ad una protesta all'aeroporto di Aberdeen. L'attivista accettò di partecipare a due incontri, che si svolsero alla stazione di polizia di Glasgow, e nel parcheggio di un supermercato, nella speranza di documentare il tentativo di reclutamento e poter cosi successivamente «svelare i metodi usati dalla polizia per reprimere manifestazioni pacifiche».

Le registrazioni evidenziano come la polizia fosse disposta a pagare decine di migliaia di sterline in cambio di informazioni sulle attivita di Plane Stupid, gruppo responsabile di azioni dirette non violente tra cui l'occupazione del tetto del parlamento nel febbraio 2008, di una pista dell'aeroporto di Stansted a Londra lo scorso dicembre, e di una simile incursione all'aeroporto di Aberdeen in Scozia, due mesi fa.

Dalle conversazioni emerge pure come la polizia inglese possegga già centinaia di infiltrati nel movimento ambientalista e nella sinistra radicale del Regno unito. «Abbiamo a nostra disposizione uomini e donne che giorno dopo giorno fanno il loro lavoro. - affermano gli agenti - Gente che ogni giorno va in giro a lavorare per noi. E poi la sera torna a casa come se niente fosse. Siamo dappertutto. Tu potresti continuare ad avere la tua vita. Soltanto quando ti capitasse di andare a qualche riunione a cui andresti comunque, dopo potresti incontrarti pure con noi... capito? Che so una volta ogni due settimane, o pure una volta a settimana. E' questo il tipo di cose che vorremmo da te». «Questo caso fa vedere fino a che punto sia disposta ad arrivare la polizia per reprimere proteste pacifiche - afferma al telefono Dan Glass, portavoce di Plane Stupid - E' uno scandalo che si usino una valanga di soldi pubblici per operazioni di spionaggio sul movimento. Questo caso non potrà che erodere quel poco di fiducia che la gente ha ancora nel sistema giudiziario e nella polizia. Purtroppo ancora una volta le forze dell'ordine sembrano essere a libro paga delle compagnie che inquinano il pianeta e non dei cittadini».

La nuova prova dell'atteggiamento repressivo della polizia britannica nei confronti dei movimenti sociali giunge a poco meno di un mese dalla bufera suscitata dal caso di Ian Tomlinson, l'uomo morto dopo essere stato buttato a terra da un agente anti-sommossa durante il G20.