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Afghanistan: stupro delle donne o strupro collettivo?

di Nicoletta Forcheri - 29/04/2009

Fonte: stampalibera


Alla mail sotto contenente un articolo in cui la Sgrena si interroga sul Manifesto:
“Dove sono coloro che spudorchevron_logoatamente nel 2001 avevano detto che si interveniva militarmente in Afghanistan per liberare le donne dal burqa?”, comincio ad andare su di giri. Non solo per l’articolo in sé, che descrive come e perché Karzai abbia fatto passare una legge che permette lo stupro della moglie alla parte sciita della popolazione e altre privazioni di diritti delle donne, ma soprattutto per il sussulto di reazione e di velleità di azione che apparentemente la notizia ispira in tutta una serie di destinatari lunghissima. L’oggetto è: Diffondere ed attivarci.

Questa è la mia risposta:“A me stupisce il vostro stupore, oserei dire candore, per non dire che alla lunga tanta miopia stanca, irrita, fa imbestialire. E vien da chiedersi, quel poco che rimane della sedicente presunta sinistra, di due cose l’una: ci è o ci fa…?

Che cosa vi aspettavate da Karzai???

Karzai è uomo della Chevron Unocal Texaco, da cui è stato messo alla presidenza del paese per destabilizzarlo e fare piazza pulita dei talebani - i cattivelli che non hanno accettato di firmare il contratto di concessioni delle servitù di passaggio delle pipeline alla stessa multinazionale e che dal Caucaso - giacimenti immensi - dovevano passare da Afghanistan e Pakistan per andare ad alimentare il mercato cinese in crescita esponenziale ($$$$$) nel consumo di energia. E questo era il progetto dell’Unocal. Ed è per questo che siamo in Afghanistan, per gli affari della Chevron (che ha assorbito nel 2005 Unocal e Texaco).logo_texaco_7
Karzai, è stato per tanti anni consigliere dell’Unocal - non diversamente da Prodi sul libro paga della Goldman e consulente dell’Unilever.
La decisione d’invadere l’Afghanistan è stata presa alla fine degli anni novanta, “consigliata” dall’Unocal, quando i talebani decisero appunto di non firmare il contratto di concessione dei diritti di passaggio (royalties). Se non avessero rifiutato, sarebbero diventati i nuovi sauditi dell’Asia - sono stati corteggiati dall’Unocal - e chissenefrega dei diritti della donna dell’uomo e del bambino e chissenefrega della democrazia, solo una facciata per potere andare a inculare gli altrui mercati e ciulare le altrui risorse…. tutta propaganda. E qua c’è una seduta del Congresso US (http://www.antimafiaduemila.com/content/view/1808/48/ ) dove il vicepresidente dell’Unocal, Maresca, parla nel febbraio del 1998 della necessità di spazzare via il regime talebano perchè appunto poco “friendly” con il business dell’Unocal, snocciola ai deputati le enormi potenzialità energetiche che offre il Caucaso e illustra loro le ragioni geopolitiche del passaggio “obbligato” dall’Afghanistan. Sono progetti a lunghissimo termine, che questi pachidermi gonfiati, fanno anche su 50/70 anni. Progetti di rendite monetarie in monopolio, come i pedaggi autostradali ma senza strade alternative per la preziosa energia…
Non solo interesse per le royalties ma anche per il controllo della produzione di droga, per conto delle due facce della stessa medaglia/sistema: società bancariopetrolifere e malavita organizzata. Dietro a tutto ciò vi è la truffa monetariofinanziaria. Non per niente si parla di eurodollari.
L’invasione dell’Afghanistan è stata pianificata dunque prima dell’11/9, attentato a sua volta pianificato come “inside job” previsto piu o meno nel documento dei neocon teocon PNAC sul riarmo fino ai denti per la supremazia $USA nel mondo - Rebuilding the American Defense - dove si parla di una nuova Pearl Harbour, come scusa per:

1. imporre il Patriot Act, legge restrittiva delle libertà personali, che ha posto le basi secondo Loretta Napoleone, massima esperta di sistemi economici mondiali e terrorismo, all’attuale crisi finanziaria che altro non è che una frode pianificata a livello globale.
2. invadere quei paesi recalcitranti - come Afghanistan e Irak - con la scusa del terrorismo, quei paesi appunto dove i governanti non si piegano ai desideri delle multinazionali occidentali (Saddam e talebani).

In altri paesi in genere è facile corrompere con le banconote carta straccia (vedi Georgia ad es) ma i talebani essendo dei “puri e duri”, ci voleva una invasione nelle regole dell’arte. Saddam invece voleva sganciarsi dal petrodollaro per vendere il barile in euro agli europei. Obiettivo ultimo: un nuovo ordine mondiale con una moneta unica di cui deterrebbe il potere uno sparuto gruppo di mandanti. Per arrivarci poco importa se bisogna eliminare un po’ di persone in sovrannumero o ridondanti. Carestie, siccità, guerre, OGM, e infine pandemie. Debito spalmato su tutti a vantaggio di qualche azionista incrociato in conflitto di interesse con le solite banche canaglia - goldman sachs, barclays, morgan, citi, royal bank of scoltand, bank of england, axa, dexia, bnpbaripas, santander, crédit agricole, ing, chase, hsbc, deutsche bank, american bank, unicredit ecc ecc… Ma tutte le banche sono diventate canaglia, poiché il sistema le mette davanti alla scelta: o mangiare questa minestra (diventare canaglia) o saltare dalla finestra (sparire in una fusione acquisizione o in un fallimento pilotato). Il “sistema” è tutto l’apparato legislativo governativo che è imposto dalle banche.

Le invasioni si faranno sempre di piu un po’ ovunque con la scusa dell’assistenza umanitaria o della peace keeping… in zone dove i ribelli che non vogliono piegarsi vengono considerati terroristi e i loro governanti, dittatori. In Italia prendono la forma di un aumento delle basi NATO USA su tutto il territorio, dell’aumento esponenziale del debito pubblico, prossimamente dell’obbligo di vaccino per tutti, con punizione per chi non ottempera, restrizioni delle libertà ecc ecc. Negli USA, vi sarà “la quarantena”, sorta di campo profughi o campo di concentramento di cui esistono molti esemplari in vista dell’evento (una pandemia, sarà questa?). Già sono previste delle “esercitazioni”.

Fantascientifico? Forse ma la realtà supera spesso la fantascienza. Da un anno parlo in giro della truffa monetaria e presento la moneta locale. Questa sera l’argomento è finalmente arrivato in prima serata con Rebus (Odeon TV). Insisto perchè dobbiamo avere velocità di risposta e visione lucida di quel che ci aspetta. No, Karzai non ha fatto passare questa legge per ottenere i miseri consensi del dieci per cento della popolazione sciita come dice la Sgrena, lo ha fatto per dividere il paese perché questo è il modello utilizzato dagli angloamericanosionisti - divide ut impera - per penetrare i mercati ostili: l’hanno fatto nei balcani, lo hanno fatto in Irak, lo stanno facendo in Palestina dove non riuscendo a dividerli etnicametne, li hanno divisi fisicamente tra Gaza e Cisgiordania e i vari muri. Lo hanno fatto anche in Rwanda, lo hanno fatto nel passato nel Sudafrica (gli olandesi) ecc ecc. Io questo metodo lo chiamo “etnicizzazione della legge“: non è più la legge del suolo che primeggia ma la legge del sangue. Niente di piu razzista e di più pericoloso. E la cricca di Soros and co sta cercando di imporcelo anche in Italia con la legge etnica per i rom, ad esempio, e tra un po’ con la legge musulmana del diritto di famiglia come sta già succedendo in Inghilterra, in Belgio (dove ho visto tanti Burqa per la strada) dove si accetta la poligamia, dove si accetta che le femminucce musulmane non facciano ginnastica o non seguano lezioni scientifiche ecc ecc. E dirò di più, a Karzai che gliene frega di perdere consensi, se compie la mission voluta dai suoi datori di lavoro, si ritirerà a vita privata sommerso da un bonus che il nostro Cimoli a confronto sbiancherà d’invidia; se invece, puta puta caso, per improbabile eventualità fosse preso da un sussulto di umanità e di amor patrio, finisce come la Butto.

Quel che mi fa ridere - amaro - è che lo sparuto movimento che si considera di sinistra insorge - adesso - se si toccano ai diritti delle donne in Afghanistan, mentre bisognava insorgere PESANTEMENTE contro l’invasione stessa dell’Afghanistan. Che io sappia la “sinistra” al governo non si è mai opposta a quell’ignobile guerra sempre scambiata per una missione di pace. Perchè, quando si uccidono donne e bambini, quando si privano le popolazioni della loro dignità o della possibilità all’autosostentamento come in Irak e Palestina, quando si impongono OGM, gli si rubano le terre, gli si ruba l’acqua, gli si deturpa il territorio e gli si rubano tutte le risorse, si impone la monocultura da esportazione (papavero in Afghanistan), si accentuano le differenze etniche corrompendo/favorendo gli uni contro gli altri, quando si privano le persone delle loro identità culturali, quando si buttano bombe al fosforo o si massacrano popolazioni intere, impoverendole e indebitandole, non è altrettanto grave se non di piu che attentare ai diritti delle donne???
Voi guardate lo stupro della donna e non avevate visto che la guerra in Afghanistan è un enorme stupro collettivo. Questo fa la sinistra, scorge un dettaglio e non vede il quadro intero.

 

Che diritti pensate che abbiano gli uomini di quelle donne, a parte stuprarle, se non scegliere tra morire lottando contro l’invasore, o uccidere i suoi simili al soldo del mafioso in giacca e cravatta rappresentante degli azionisti della Chevron and co, Karzai, pedina della mafiomassoneria internazionale e il cui fratello dirige e controlla la produzione di stupefacenti del paese? Che diritti pensate che abbia un uomo privato di tutto, del pane, dell’acqua, della terra, di una vita normale senza la guerra e disprezzato nella sua identità più profonda?

Perché non parlare oltre che dei diritti delle donne, di quello di tutti gli uomini? Perché vedete, affrontare unicamente i diritti delle donne in quel di Afghanistan senza parlare dei diritti degli uomini e dei diritti degli afghani in genere di vivere nella loro terra senza essere invasi da un esercito straniero, è come accettare l’invasione, chiamarla missione di pace e normalizzarne il contesto.
Adesso che vogliamo fare, criticare il berlusca o frattini - criticabilissimo in genere per carità - per il diritto delle donne in Afghanistan???
Scommettiamo che adotterà la stessa linea politically correct - e  pragmaticamente scorretta -  del Guardian?
Quand’è che questo paese la smetterà di SCIMMIOTTARE GLI INGLESI?
Facciamo piuttosto una pesante campagna
PER RITIRARCI DALL’AFGHANISTAN E PER STACCARCI DALLA NATO.PER RICUPERARE LA SOVRANITA MONETARIA o per lo meno la verità sulla moneta
PER RISTABILIRE UNA STAMPA LIBERA

Nicoletta Forcheri

ARTICOLO SGRENA
AFGHANISTAN. GIULIANA SGRENA “Diritti delle donne,
Hamid Karzai peggio dei taleban” [Il Manifesto 01-04-09]burqa

Dove sono coloro che spudoratamente nel 2001 avevano detto
che si interveniva militarmente in Afghanistan per liberare le
donne dal burqa?

Naturalmente era stata solo una battuta di pessimo gusto, ma non avremmo

mai immaginato che Hamid Karzai, l’uomo installato a Kabul dagli americani al posto dei taleban, avrebbe sfidato i suoi predecessori nell’umiliare le donne con una legge che legalizza lo stupro in famiglia, oltre che impedire loro di uscire di casa senza il permesso del marito. Cosa diranno i paesi donatori dell’Afghanistan riuniti ieri all’Aja? Continueranno a finanziare o a romettere soldi a un regime che non ha nulla da invidiare a quello dei taleban? E soprattutto il governo italiano, incaricato di assistere l’Afghanistan nella ricostruzione del sistema giudiziario, avallera’ questa ennesima brutale violazione dei diritti umani, magari con il pretesto di ispettare la loro cultura?
Una nuova legge che regola i rapporti di famiglia per gli sciiti, gia’ firmata dal presidente Karzai il cui contenuto e’ stato anticipato da fonti Onu e ripreso dal quotidiano britannico “The Guardian”, legalizza lo stupro all’interno della famiglia: la donna non potra’ rifiutarsi di
avere rapporti sessuali con il marito. Inoltre, nella legge sarebbe contenuta una norma che impedisce alla donna di uscire di casa senza il permesso del marito per studiare, cercare lavoro o andare dal medico.

Infine, in caso di divorzio la custodia dei figli e’ affidata al padre o al nonni. La legge “e’ peggiore di quella dei taleban”, e’ stata la reazione di Humaira Namati, parlamentare.

In questo caso sono gli sciiti, che secondo la costituzione possono avere un codice della famiglia diverso dalla maggioranza sunnita, a sfidare l’oscurantismo dei taleban nei confronti delle

donne. Quando si tratta di eliminare i diritti delle donne si puo’ tranquillamente violare la parita’ tra i sessi prevista dalla costituzione afghana e dalle convenzioni internazionali ottoscritte dal governo di Kabul. Del resto l’Afghanistan non e’ l’unica eccezione, purtroppo. La legge e’ stata approvata con insolita rapidita’ e con scarsa discussione - l’unico miglioramento pare sia stato l’aumento da 9 a 16 anni dell’eta’ da matrimonio - denunciano diverse deputate afghane. Mentre Soraya Sobbrang, capo degli affari delle donne nella Commissione afghana ndipendente dei diritti umani, accusa il silenzio dell’Occidente “disastroso per i diritti delle donne in Afghanistan”. La rapidita’ e la clandestinita’ con cui Karzai ha fatto passare la legge e’ dettata da motivi elettorali in vista del voto presidenziale di agosto.
Visto il suo calo di popolarita’ e anche di appoggio internazionale, evidentemente nell’estremo tentativo di guadagnare voti il presidente ha cercato con questa legge di ingraziarsi l’elettorato
sciita costituito sostanzialmente dalla comunita’ hazara, circa il 10% della popolazione, oltre che dell’Iran. Infatti la nuova legge era auspicata da Ustad Mohammad Akbari, parlamentare e leader del partito hazara, il quale ha dichiarato:
“Uomini e donne sono uguali nell’islam ma ci sono differenze nel modo in cui uomini e donne sono stati creati. Gli uomini sono piu’ forti e le donne sono un po’ piu’ deboli; anche in Occidente

non si vedono donne pompiere”.

Con la nuova legge oscurantista forse Hamid Karzai potra’ persino piu’ facilmente convincere i taleban “moderati” della sua buona “fede” e offrire loro quella “onorevole forma di riconciliazione” auspicata dalla segretaria di stato Usa Hillary Clinton. Speriamo tuttavia che la protesta dell’Unifem (Fondo delle Nazioni Unite per lo sviluppo delle donne) per la nuova legge giunga anche all’Aja e non lasci indifferenti i rappresentanti dei paesi donatori. E speriamo che la risposta non sia la stessa ipocrita di un diplomatico occidentale a Kabul, ripreso dal “Guardian”, “sara’ difficile cambiare la legge perche’ entriamo in un terreno in cui possiamo essere accusati di non rispettare la cultura afghana”. Quella dei fondamentalisti, mentre si puo’ tranquillamente ignorare quella delle donne che chiedono il nostro aiuto.