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La crisi vista con gli occhi di Ralph Nader

di Franco Allegri - 02/05/2009


Questa crisi, in corso da anni e destinata a permanere per molto tempo, pare a qualcuno irreversibile e ingestibile. Ci mostrano enormi montagne di debite pronte a cadere su di noi oppure ci descrivono percorsi precisi e concatenati destinati a raggiungere il baratro all'ora X.
Devo riferire anche che c'era chi negava la crisi, ma per questi essa è già passata. Loro sì seguirebbero quel percorso suddetto senza problema, anzi con ottimismo!
Nader non ha mai fatto questo, ma ha trattato la crisi come un fatto spiegabile e reversibile e ha avuto la forza di dire che le sue riforme erano anche dei rimedi alla crisi oltre che delle scelte di civiltà e democrazia reale.
Nell'ultimo articolo che ho tradotto Nader riordina le idee e mette insieme le sue riflessioni degli ultimi mesi con vari progetti che iniziano a circolare.
Non parla delle riforme verdi di Obama che si sono sviluppate dopo la stesura di questo scritto, ma da un lato credo che le sostenga e dall'altro certamente avrà saputo cogliere i vari limiti laddove queste non incidono sul sistema economico malato americano.
Egli offre agli USA ma anche a noi italiani sei progetti + uno contro la crisi che forse sarà la più grave, ma certamente non sarà l'ultima!
Il capitalismo da casinò lo abbiamo anche noi? O no? Forse sono meno intensi (non sempre), ma abbiamo gli stessi problemi. Anche la nostra borsa ha avuto i suoi speculatori o meglio scommettitori!
Nader dice al punto 1 che contro la crisi serve una giustizia migliore, più personale giudiziario per perseguire i truffatori. Nader come Travaglio? Forse, certamente questo serve anche noi, ma ci serve per tutti i rami della giustizia. Qui il nostro problema pare più grave anche perché è più facile che vada in carcere chi ruba una mela e comunque chi truffa con i derivati si saprà difendere meglio in tribunale. Anche gli italiani vogliono giustizia, da anni!
Il punto due a mio avviso è fondamentale. In Italia nessuno critica più i monopoli anzi gira l'idea che dovremmo avere imprese più grandi e qualche multinazionale in più. Da quello che ho letto anche gli USA sono in queste condizioni e capisco meglio perché nessuno dice che il parlamento europeo è il covo di ogni lobbista!
E non dimenticate che con le borse ai minimi ogni grande multinazionale può approfittare dei saldi per fare acquisti convenienti. Antitrust è una parola che si sente poco e sempre meno!
Il tema del potere agli azionisti deve essere un tabù e vi confesso che non so se anche in USA si controllano le ditte con lo 0,5% delle azioni, spero di no, ma credo bastino percentuali di poco più alte! Su questo tema Nader e Grillo andrebbero a braccetto (anche su altri). Anche noi abbiamo il nostro campo di lavoro, parlo di Alitalia e dei suoi piccoli azionisti, l'inizio non è stato buono e si temono peggioramenti.
Il punto 4 è tecnico, parla di proibizioni da introdurre a coloro che vogliono giocare con le borse. Io ho due idee; la prima riguarda i comuni molti dei quali hanno giocato con i derivati. Non si deve fare più! Il secondo riguarda il consumatore comune il quale è indifeso e mal assistito da questi promotori finanziari! Serve una nuova legge su questo settore da basare sulla nuova definizione di tale professione e sui nuovi limiti per la promozione. Servono dei limiti di portafoglio per i derivati e l'investimento di rischio!
Poi c'è la patrimoniale sulle transazioni di borsa, ora si trova al punto cinque, ma ne ho parlato spesso di recente. Qui Nader va con Attac. Essa aveva un progetto ristretto alle monete e l'ha portato in parlamento con un'iniziativa di legge popolare. A me pare che non lo sostengano abbastanza forse perché non si rendono conto che sarebbe il principale strumento contro le crisi e un buon riduttore delle speculazioni. Il tempo li aiuterà! Per Nader tale tassa costituirebbe un fondo sia per eventuali salvataggi che per ridurre le tasse ai lavoratori.
Sulle banche no profit Nader può insegnare a tutti, ma qui trovate ancora calda la mia traduzione di tre settimane fa. Qui però le nostre banche sembrano essere le più sane del mondo. Staremo a vedere, certamente non se la passano bene quelle del Valdarno inferiore e superiore e in generale quello di aree industriali prossime al disarmo.
Il settimo punto di Nader resta in sospeso, al solito lui invita i suoi sostenitori a leggere un libro. Lo fa varie volte ogni mese. Per coloro che volessero una nuova politica suggerisco l'esempio di un uomo che invita i suoi sostenitori a leggere!
Su AIG infine posso solo dire che l'anno scorso (ad aprile) Nader aveva detto Lehman Brother e Lehman Brother fu. E' certo che se fallisce AIG riparte il domino, ma nessuno può dire se questo accadrà. Si può invece dire la data, ovvero il primo giugno o forse il tre luglio. Saranno due Lunedì.
Se questo accadesse AIG è l'anello che manca alle analisi di coloro che prevedono l'avvento dell'Amero o nuovi grandi sconvolgimenti seriali.
Eventualmente questo film sarà nelle sale tra un mese, al massimo tra due e non oltre!