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Gange, Niger e i grandi fiumi minacciati dal riscaldamento globale

di Claudia Pecoraro - 02/05/2009

Anche i maggiori fiumi del pianeta, come i leggendari Gange, Niger e il Fiume Giallo, stanno soffrendo i danni dei cambiamenti climatici. Lo ha comunicato uno studio del National Centre for Atmospheric Research in Colorado, che sarà pubblicato sul prossimo numero della rivista Journal of Climate.

 

Niger
Milioni di persone che abitano nelle aree più povere del pianeta dipendono dai fiumi per l'approvvigionamento di acqua e cibo
Il fenomeno è presto spiegato: le piogge, anche se intense, sono intervallate da lunghi periodi secchi, e ciò causa una riduzione massiccia della portata dei grandi fiumi. Secondo uno studio del National Centre for Atmospheric Research in Colorado, questo sarebbe devastante nelle regioni subtropicali e particolarmente grave in Africa.

 

 

A preoccupare sopra ogni cosa sono i grandi fiumi che scorrono nelle zone densamente popolate, i quali purtroppo coincidono con quelli più colpiti dalla siccità. L’allarme naturalmente riguarda il possibile rischio di diminuzione degli approvvigionamenti di acqua e cibo, da cui dipendono milioni di persone che abitano nelle aree più povere del pianeta.

 

I ricercatori americani hanno esaminato i dati relativi al periodo tra il 1948 e il 2004 e alla portata di 925 fiumi, nei quali si concentra circa il 73% delle riserve mondiali di acque dolci correnti superficiali. Dai risultati è emerso che i cambiamenti climatici hanno avuto importanti conseguenze su circa un terzo dei maggiori fiumi.

 

Si è in particolare constatato che, in poco meno di 60 anni, più della metà di tali fiumi ha ridotto la portata, mentre l’hanno aumentata alcuni corsi d’acqua che scorrono in regioni scarsamente popolate ad alte latitudini vicino all’Oceano Artico; il Fiume Azzurro in Cina, ed il Brahmaputra in India, che nascono dal massiccio dell’Himalaya, sono risultati stabili o leggermente in crescita. In questi casi, il fenomeno è determinato dal rapido scioglimento dei ghiacci e delle nevi, ma secondo gli scienziati pure le situazioni più favorevoli o quantomeno stabili, rischiano di riservare sorprese: anch’essi potrebbero disseccarsi proprio in seguito alla graduale sparizione dei ghiacciai himalayani che li alimentano.

 

Il livello dell’acqua sta invece scendendo in modo preoccupante nel Niger nell’Africa Occidentale, nel Gange in India, nel Fiume Giallo in Cina e anche nel Colorado, negli Stati Uniti.

 

 

gange
Il livello dell’acqua sta scendendo in modo preoccupante nel Niger nell’Africa Occidentale, nel Gange in India, nel Fiume Giallo in Cina e anche nel Colorado, negli Stati Uniti.
La causa del prosciugamento dei fiumi sarebbe senz’altro imputabile al riscaldamento globale, con l’alterazione dei ritmi delle precipitazioni e l’aumento del tasso di evaporazione, legato all’innalzamento delle temperature. Tuttavia un ruolo determinante lo giocano anche opere dell’uomo, come dighe e deviazioni del corso dei fiumi per favorire l’agricoltura o l’industria, che non fanno che aumentare le già pesanti ripercussioni tanto sull’ambiente quanto sull’uomo stesso.

 

 

Nell’arco degli anni presi in esame, si è rilevato poi come la quantità annuale di acqua dolce confluita nell’Oceano Pacifico sia calata del 6%; nell’Oceano Indiano, l’afflusso annuale di acqua dolce è calato del 3%; di segno opposto, come abbiamo visto, la situazione nell’Artico, dove l’acqua fluviale scaricata è cresciuta del 10%.

 

L’afflusso di acqua fresca dai grandi fiumi nei mari crea depositi minerali e influisce sulla circolazione all’interno degli oceani, con conseguenze sulla salinità e la temperatura che influenzano poi, più in generale, il clima globale.

 

Anche se i mutamenti rilevati sono relativamente circoscritti e mostrano i loro effetti, per il momento, soprattutto in corrispondenza delle foci fluviali, gli scienziati raccomandano di non trascurare il fenomeno.

 

Questo tema, assicurano i ricercatori, nei prossimi anni diventerà sempre più centrale e sarà urgente sviluppare precise strategie per arginarne i danni.