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Referendum totalitario

di Alessio Mannino - 11/05/2009

 

L’obbiettivo ultimo del comitato trasversale a sostegno del referendum sulla legge elettorale – Fini e Alemanno per An-PdL, Di Pietro e la sua IdV, Parisi e il “defunto” Veltroni per il Pd, ma anche il neosegretario Franceschini e lo stesso premier hanno detto che voteranno sì – è finire il lavoro iniziato nei primi anni ’90 con l’introduzione del sistema maggioritario: semplificare il panorama politico italiano fino a ridurlo a due sole forze, fagocitanti e onnipotenti.
Nel merito, hanno ragione Bossi e i suoi. Questa riforma è peggio della legge Acerbo con cui nel ’24 il fascismo avviato alla dittatura s’impossessò del parlamento. Perché persino i seguaci di Mussolini fissarono una percentuale minima (25%) senza la quale non si poteva accedere al premio di maggioranza dei due terzi. Gli attuali campioni della democrazia “avanzata”, neppure questo. Siamo già in un regime in cui i partiti fanno il bello e il cattivo tempo coprendo affari e ingrassamenti dei potentati economici e finanziari, ma ancora è tutelata una qualche blanda varietà d’idee. Con la vittoria del referendum, ogni diversità, soprattutto quella di chi si non riconosce nel sistema tout court, verrebbe azzerata in partenza. Non ci sarebbe la minima possibilità di far entrare nelle aule parlamentari nemmeno un esponente di movimenti più o meno alternativi, tutto e tutti dovrebbero intrupparsi in due mega-partiti senza la tessera dei quali si perderebbe la cittadinanza politica. Due giganteschi comitati d’affari che avendo in comune il dogma del mercato über alles, opportunamente santificato dai riti cartacei (le “libere” elezioni), si rivelerebbero per quello che già sono: un partito unico con un pensiero unico.
E questa ce la chiamate “democrazia”, cari squadristi del fascio referendario? Segni e Guzzetta, i pasdaran di questa Acerbo bis aggiornata e peggiorata, naturalmente risponderebbero facendo professione di fede democratica. Una patente che dovrebbe esser loro tolta seduta stante, dato che se passa la loro sciagurata paranoia semplificatoria priveranno i milioni di italiani che non si riconoscono né nel Pd né nel PdL di quel poco di democrazia che resta loro. Chi non si conformerà vedrà di fatto cancellato il proprio diritto ad esprimere il voto (di per sè, tra l'altro, inutile). Trionferà un totalitarismo a due teste, e tutte le altre verranno decapitate.