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Il distacco dalla realtà

di Debora Billi - 12/05/2009

 
 
Qualche giorno fa parlavo di pensiero magico. Adesso qualcuno in giro comincia a denunciare il complotto: com'è possibile che l'argomento "crisi" sia così sfacciatamente assente dai nostri media, come polvere da nascondere sotto il tappeto? Deve esserci un complotto!

Se c'è, è un complotto globale. Nel mio piccolo seguo un po' i media stranieri, e le prime pagine parlano sempre di altro. Non occorre scomodare i complotti, naturalmente, per sapere che i media ricevono "input" dai governi per evidenziare o meno certi argomenti; è vero anche, però, che è in atto un'enorme operazione di rimozione collettiva. Perché le notizie ci sono, eccome: eccone qualcuna per chi è ancora interessato e non pensa che la crisi sia passata di moda, come l'influenza suina.

Il sistema delle carte di credito è a rischio. Si prevede un rosso di 82 miliardi di dollari entro il prossimo anno in USA secondo lo stress test, 186 miliardi secondo i consulenti.

I mercati sembrano vittime della terza ondata di irrazionale esuberanza nel giro di pochi anni. Un'altra bolla che sta per scoppiare?

Le banche cambiano in corsa le clausole delle carte di credito, e ai contribuenti tocca un altro bailout, stavolta senza neppure rendersene conto.

JP Morgan taglia le linee di credito ai piccoli imprenditori (quando si dice la faccia di bronzo, vero?).

Insomma la crisi va avanti, mentre noi facciamo come le tre scimmiette. E non è un fenomeno solo italiano, non è (per una volta) colpa solo di Berlusconi e delle sue TV se si parla di tutt'altro.

Un piccolo giro su Google News mi aiuta a capire quanto venga taciuta la crisi nel mondo. Su Google Italia non appare tra le notizie in evidenza, dove troneggia il Papa. Neanche in Francia se ne parla. In Brasile si festeggiano gli utili di Petrobras. L'India ha i suoi guai col Pakistan. E così praticamente tutti gli altri. L'unico Paese dove la crisi è in copertina, con ben tre approfondimenti in questo momento? La Spagna, dove il primo ministro ne farà il centro di un discorso al Paese. D'altronde, non era lui l'appassionato dei Supertramp a cui fu regalata una copia di Crisis? What crisis?

E poi dice "Viva Zapatero"...