Newsletter, Omaggi, Area acquisti e molto altro. Scopri la tua area riservata: Registrati Entra Scopri l'Area Riservata: Registrati Entra
Home / Articoli / "Hitler invaderà l´Urss" una spia avvertì Stalin

"Hitler invaderà l´Urss" una spia avvertì Stalin

di Leonardo Coen - 22/06/2009


La fonte era considerata dall´intelligence tra le più attendibili e sicure

Desecretate le carte dei servizi segreti di Mosca, un agente russo avvisò il Cremlino delle intenzioni naziste Ma nonostante tutto il leader georgiano decise di non agire per essere considerato vittima di un´aggressione

Il Servizio di spionaggio estero russo ha tolto i sigilli a un documento rimasto secretato per 68 anni, giusto alla vigilia delle celebrazioni della Grande Guerra Patriottica, come i russi chiamano l´entrata in guerra contro la Germania nazista, il 22 giugno del 1941: in esso si rivela come un informatore avesse avvertito Mosca dell´invasione nazista, precisandone la data e l´ora dell´attacco. Il messaggio fu spedito il 19 giugno 1941. La sera stessa Stalin sapeva esattamente quando tre milioni di soldati nazisti, 2mila aerei, 3000 carri armati, 750mila cavalli, suddivisi in tre gruppi di armate, avrebbero varcato la frontiera sovietica. Seppe anche che i tedeschi avrebbero seguito lo stesso percorso dei polacchi nel 1612 e di Napoleone nel 1812 per giungere a Mosca.
Eppure, per decenni, gli storici hanno parlato di "attacco sorpresa" e hanno descritto le angosciose giornate di incredulità di Stalin e del Politburo che seguirono i primi bombardamenti nazisti, nonostante le sempre più ricorrenti comunicazioni da parte di diplomatici ed agenti segreti che Hitler stava preparando l´attacco che seguirono ai primi bombardamenti aerei della dirigenza sovietica.
Il dubbio che Stalin fosse a conoscenza dei piani di Hitler ha diviso la storiografia, in mancanza di prove certe. Si sa, per esempio, che due dei gruppi di informatori sovietici a Berlino - quelli di Harnack e di Schulze-Boysen - inviarono dei rapporti in cui si affermava che i «tedeschi hanno completato tutte le misure militari preparatorie ad un attacco contro l´Unione Sovietica. Il colpo può essere sferrato in qualunque momento».
L´ultimo avviso fu ricevuto a Mosca la sera del 16 giugno 1941. Stalin non gli dette troppo peso: temeva che si trattasse di disinformazioni deliberate. Ma tre giorni dopo arrivò al Cremlino un messaggio assai più circostanziato. Con cifre, dislocazioni delle tre armate tedesche pronte ad invadere l´Unione Sovietica, la loro struttura bellica e il fatto che in campo avessero schierato il fior fiore delle forze corazzate veloci. La fonte era tra le più attendibili e sicure. Solo tre mesi prima, aveva comunicato a Mosca che l´Abwehr stavano consolidando in tutta fretta un dipartimento finalizzato contro l´Urss. Il nome in codice di costui era "Breitenbach", al secolo Willi Lemann, nato a Lipsia nel 1884 e uno dei capi responsabili della rete IV-E del controspionaggio nazista (Abwehr) che operava sul territorio tedesco (la sua divisione si occupava dei diplomatici stranieri).
Il 19 giugno del 1941 l´infiltrato Breitenbach contattò urgentemente il "residente" sovietico Zhuravljov e gli comunicò che la dirigenza nazista aveva approvato data e ora d´inizio dell´Operazione Barbarossa, quella che sarebbe diventata la più gigantesca invasione della storia militare: «L´attacco verrà sferrato alle 3 del mattino del 22 giugno». Lo spionaggio sovietico informò nei particolari il Politburo e Stalin. La fonte era considerata assolutamente attendibile: aveva cominciato a collaborare con l´Nkvd sovietico sin dal 1929, per convinzione ideologica. Un´altra spia russa, il celebre Richard Sorge, che operava in Giappone, aveva cercato di avvertire Mosca dell´imminente attacco sempre in quei giorni, ma i suoi moniti furono trascurati. Inoltre, secondo l´agiografia sovietica intitolata "Il compagno Sorge", il 15 giugno aveva comunicato a Mosca che la guerra sarebbe iniziata il 22 giugno, però dopo il suo arresto, Sorge negò di avere indicato la data esatta.
A dire il vero, da qualche tempo non trasmetteva più tutti i suoi dispacci, e ammise, dopo l´arresto, che non ricordava di avere mandato un messaggio con specificata una data. Dunque, l´unico ad averlo fatto con dovizia di particolari fu Lemann, scoperto e fucilato dalla Gestapo nel dicembre del 1942. Aveva 58 anni. Nel 1911 era entrato nella polizia di Berlino ma pochi anni dopo fu trasferito al controspionaggio. Fu lui a inviare a Mosca gli organigrammi della Gestapo, d´altra parte curava il settore dell´industria bellica nazista. Una "gola profonda" che procurò all´Urss documenti di fondamentale importanza. Rimasto ombra nell´ombra, sino ad oggi.