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Loro e noi

di Marco Francesco De Marco - 20/07/2009

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Loro e noi. Il male e il bene? Il manicheo che dorme in noi direbbe di si. Non esistono loro e non sappiamo bene chi siamo noi, sostengono gli scettici, cioè la maggioranza della popolazione pensante, i cosiddetti intellettuali. In realtà loro esistono, hanno disegnato questo mondo, e, cosa più grave, dominano il nostro cervello. E’ vero, esistono comunque sufficienti consapevolezze nella mente di fin troppe persone, che hanno scritto migliaia di testi che ci chiariscono le cose.
Viviamo in un mondo cancerogeno ed ecodistruttivo dominato dal Dio Danaro, dove i poteri della Finanza Tecnologica controllano tutte le esistenze. I nostri nemici visibili sono lì, in carne ed ossa, a difesa dei loro superiori invisibili. Si potrebbero assaltare, devastare, almeno come azione simbolica, i loro avamposti nella realtà. Banche, finanziarie, ipermercati, multinazionali inquinanti. Non mancano i luoghi ed i tempi dell’azione. Ma neppure la crisi ha generato delle proteste significative. Nonostante gli impoverimenti pianificati, le angosce da perdita del lavoro o da chiusura della propria piccola azienda, i saccheggi da pignoramento ed esproprio, il “libero” occidente appare il luogo della più tremenda e disumana forma di controllo dell’esistenza mai apparsa sulla terra. Il motivo principale è semplice: noi agiamo secondo degli stimoli prodotti da loro. I nostri pensieri sono i loro pensieri; le nostre paure sono instillate nelle cellule cerebrali a garanzia del loro dominio. Su cento consapevoli, informati, colti, edotti intellettuali della libertà vera, quanti sono disposti a correre dei rischi per affermarla?
Il nemico si sconfigge soltanto in una maniera: combattendolo. Ma le guerre sono difficili da affrontare se il rischio di perdere qualcosa, quel poco che si possiede, pervade tutto. La prudenza, la non violenza, il civile confronto democratico, sono tutte trappole inventate dal Mostro che, invisibilmente, si palesa attraverso maschere colorate e multiformi, così concepite per sviare le nostre consapevolezze, per fiaccare gli aneliti di ribellione, per ridurre ogni possibile pericolo di rivolta in tragica rappresentazione di inerzia e viltà. “Il borghese era quasi riuscito a convincere il cuore avventuroso che una legge economica regge il mondo e la storia. Ma ai giovani che nella nebbia o di notte abbandonarono la casa paterna, l’intimo sentire disse che dovevano andare lontano alla ricerca del pericolo (Ernst Junger)”.
Finché anche i consapevoli saranno influenzati dalle strutture borghesi di controllo esistenziale, nessuna rinascita sarà possibile. Perché la guerra necessaria alla distruzione di questo Sistema, non è dissimile alle tante che la Storia ha già visto. Non si può tentare di distruggere senza il rischio individuale di perdere qualcosa o tutto. Le vacanze, i risparmi, la carriera, la casa al mare, la “professione”, e perché no, la moglie insofferente, il vicino di casa, la reputazione. In realtà non esistono, non sono mai esistite, sono considerazioni che non avrebbero dignità in un mondo normale, eppure occupano la nostra mente, perché “l’essere” che Castaneda chiamava il Predatore, ci sussurra all’orecchio: ” Sii prudente, non rischiare, risparmiati”, alimentando il nostro istinto di sopravvivenza fisica, ma distruggendo ogni “tenuta” interiore. Dovremmo, dovremo, al fianco delle analisi meta politiche, politiche, economiche e culturali, sviluppare una forma di cura per l’animo appesantito di piombo dalla ideologia borghese. Il culto del distacco, dell’amore del pericolo, del rischio e del coraggio.
Chi scrisse “beata la società che non ha bisogno di eroi” era amico del giaguaro: un mondo senza eroi si consegna al nemico senza reagire, così come accade a noi in questa triste epoca. Lotta senza sosta, disinteresse per ogni forma di possesso ed accumulo, vite spartane votate allo scontro. Per dare forma e sostanza alle consapevolezze intellettuali c’è bisogno di gruppi di uomini votati ad un esistenza guerrigliera, perché le teste d’Idra non potranno essere tagliate dalla tastiera di un computer. Diversamente dovremo aspettare che il Mostro muoia da solo, che questo mondo imploda grazie ai suoi eccessi ed alle sue distruzioni. Ma così non ci sarà per nessuno né gloria né onore, due delle più importanti qualità che distinguono il Vir dalle bestie.