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Jumblatt potrebbe stravolgere il panorama politico del Libano

di Tom Perry - 04/08/2009




 
Beirut – In quattro anni di vita, l’alleanza libanese anti-siriana 14 Marzo è sopravvissuta a una campagna di omicidi che ha preso di mira i suoi leader e a un’offensiva militare a opera della potente Hezbollah e dei suoi alleati.

Ma questa settimana un membro fondatore della coalizione sostenuta dagli Usa, sorta dopo l’assassinio dell’uomo di Stato Rafiq al-Hariri nel 2005, gli ha assestato un colpo potenzialmente mortale dal suo interno.

Il politico druso Walid Jumblatt, un tempo un falco del 14 Marzo, ha detto domenica che la sua presenza all’interno dell’alleanza potrebbe avere fine – ridisegnando il panorama politico e facendo calare una pesante ombra sulla vittoria del 14 Marzo nelle elezioni parlamentari di due mesi fa.

Le sue acrobazie politiche sono ritenute legate all’interpretazione di uno scenario regionale in mutamento, compreso il riavvicinamento tra l’Arabia saudita e la Siria e la fine dell’isolamento della Siria da parte dell’Occidente.

A partire dall’uccisione di Hariri, la rivalità tra Riyadh e Damasco ha infiammato le tensioni politiche e le crisi in Libano.

Le affermazioni di Jumblatt segnano un graduale cambiamento nel suo approccio politico che potrebbe indebolire l’influenza del 14 Marzo nell’esecutivo che il suo leader, il filo-saudita Saad al-Hariri, sta tentando di formare.

Sebbene Jumblatt debba ancora dichiarare il suo definitivo allontanamento dal 14 Marzo, il mondo della politica sta già calcolando le conseguenze.

Una mossa di questo tipo priverebbe il 14 Marzo della maggioranza assoluta che ha conquistato nelle elezioni parlamentari di giugno e indebolirebbe la sua posizione nel governo di unità che Hariri intende creare.

Nabih Berri, presidente del Parlamento e uno dei più stretti alleati libanesi della Siria, ha detto al quotidiano as-Safir che i tre ministri da assegnare a Jumblatt nel nuovo esecutivo da trenta membri non verrebbero più considerati nella quota del 14 Marzo.

In risposta a Jumblatt, il Movimento del Futuro di Hariri ha rilasciato una dichiarazione che sottolinea il suo impegno nella "Rivoluzione dei cedri" (il nome dato a un’ondata di proteste anti-siriane che hanno fatto seguito all’assassinio di Rafiq al-Hariri). L’uccisione ha suscitato una pressione internazionale che ha spinto la Siria a ritirare le sue truppe dal Libano.

Trattare con Hezbollah

Jumblatt ha assunto toni più moderati da quando Hezbollah e i suoi alleati filo-siriani hanno sconfitto i suoi seguaci nei combattimenti del maggio 2008.

Era un acceso critico del movimento sciita, pesantemente armato e sostenuto dall’Iran, che in risposta lo ha accusato di trarre vantaggio deliberatamente dalla crisi politica libanese.

Jumblatt ha incontrato il leader di Hezbollah Hassan Nasrallah a giugno per la prima volta in oltre tre anni in un faccia a faccia che ha sottolineato il disgelo nelle loro relazioni.

Le sue aperture verso Hezbollah sono state accompagnate da critiche anche più dure verso le principali fazioni all’interno del 14 Marzo: il partito delle Forze libanesi guidato da Samir Geagea e il Partito falangista dell’ex presidente Amin Gemayel.

Il Partito socialista progressista di Jumblatt ha combattuto contro le milizie di entrambi i partiti durante la guerra civile libanese 1975-90. "Per forza di cose, in un determinato periodo siamo stati alleati con un  gruppo di partiti e di figure, sotto lo slogan del 14 Marzo... ma questo non può andare avanti", ha detto Jumblatt a un convegno del partito.

(Jumblatt) ha fatto appello anche all’apertura di una nuova pagina nei rapporti con la Siria, di cui è stato uno stretto alleato durante e dopo la guerra civile. Ha descritto i suoi incontri con i neo-conservatori dell’amministrazione dell’ex presidente Usa George W. Bush come "una parentesi nera" del suo passato.

Sebbene abbia mosso delle velate critiche ad Hariri, gli analisti politici si attendono che mantenga buoni rapporti sia con il primo ministro in pectore che con i suoi potenti sostenitori sauditi.

In più, l’allontanamento di Jumblatt dal 14 Marzo non vuol dire che egli entrerà a far parte dell’alleanza rivale dell’8 Marzo, che comprende Hezbollah, il movimento sciita Amal di Berri e il Movimento libero patriottico del politico cristiano Michel Aoun.

Altri politici di entrambe le coalizioni potrebbero unirsi con Jumblatt al centro, indebolendo ulteriormente le alleanze che hanno definito e polarizzato la politica libanese nei quattro anni passati.

(Traduzione di Carlo M. Miele per Osservatorio Iraq)