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Israele lancia l'attacco finale all'Agenzia atomica

di Simone Santini - 29/08/2009


Secondo il giornale, El Baradei starebbe cercando scientemente di occultare prove raccolte dagli ispettori dell'agenzia in Iran sul programma nucleare segreto degli ayatollah. Le informazioni sono state racchiuse in un allegato riservato firmato dal capo degli ispettori e non inserito nel rapporto ufficiale della AIEA.

Stati Uniti, Francia, Germania premono affinché l'Agenzia pubblichi tutto il materiale in suo possesso in vista della assemblea generale di settembre. L'ufficio del premier israeliano Benyamin Netanyahu non ha confermato né smentito l'offensiva adottata dal governo.

L'azione diplomatica sembra intenzionata a preparare in anticipo il clima favorevole per l'avvento del nuovo direttore della AIEA, il già nominato giapponese Yukiya Amano, che entrerà in carica ufficialmente prima della fine dell'anno.

Amano è stato eletto lo scorso luglio dopo lunghe trattative e travagliate votazioni. Appoggiato dai paesi occidentali, il diplomatico 62enne giapponese ha avuto la meglio sull'altro candidato, il sudafricano Abdul Samad Minty, sostenuto dai paesi del terzo mondo ed emergenti.

Considerato diplomatico prudente dai modi discreti e gentili, un "debole comunicatore", si ritiene che Yukiya Amano possa assumere un atteggiamento più accondiscendete verso le istanze occidentali avverse al programma nucleare iraniano, ed appoggiare un approccio più severo verso Teheran.

Al contrario, il carismatico El Baradei (premio Nobel per la pace nel 2005) si era spesso frapposto ai tentativi di ingerenza politica delle potenze occidentali dentro l'Agenzia atomica, scontrandosi più volte con l'Amministrazione americana del presidente Bush. Non ultimo, lo scorso maggio si era pubblicamente esposto con una intervista al settimanale tedesco Der Spiegel dichiarando che un eventuale attacco di Israele contro l'Iran "sarebbe completamente folle" e "metterebbe a fuoco la regione", un attacco, tra l'altro, da parte di un paese che possiede già un vasto arsenale atomico. Al contempo gli ispettori dell'agenzia monitorano periodicamente i siti nucleari iraniani, e quel paese come aderente al
Trattato di Non-Proliferazione (Npt) ha il diritto di proseguire la ricerca e la produzione nel nucleare civile.

La sostituzione di El Baradei con Amano toglie sicuramente di mezzo un ostacolo alle azioni di Israele, che sembra voler minare anche il ricordo dell'ormai ex direttore generale con accuse di parzialità e scorrettezza, mentre il nuovo direttore avrebbe lo spazio e l'incarico per rimettere l'attività dell'agenzia sui giusti binari.

Le prime dichiarazioni di Amano sono parse di prammatica, eppure molto significative. "Da cittadino del Giappone farò il possibile per evitare la proliferazione delle armi nucleari", ha detto subito dopo l'elezione, una sorta di programma centrato sul futuro, mentre non ha fatto menzione dei paesi che già possiedono ed hanno utilizzato gli armamenti atomici. Che Yukiya Amano, "da cittadino giapponese", dovrebbe ben conoscere.