Newsletter, Omaggi, Area acquisti e molto altro. Scopri la tua area riservata: Registrati Entra Scopri l'Area Riservata: Registrati Entra
Home / Articoli / Servizi segreti

Servizi segreti

di Gianfranco La Grassa - Giovanni Petrosillo - 08/10/2009

 

Se fosse vero (ma non ci credo per nulla), dimostrerebbe finalmente un po’ di intelligenza nel premier, sotto attacco precisamente da settori di sinistra (con connivenze a destra) totalmente antinazionali, al servizio degli Stati Uniti e con nostri servizi infidi (si spieghi com’è possibile che escort entrino a Palazzo Grazioli munite di tutto punto per spiare; come un fotografo faccia 5-6000 foto in Sardegna in modo tale che, se fosse stato munito di fucile a cannocchiale, avrebbe potuto assassinare il premier; prego tutti di vedere il film Minuti contati di John Badham per capire come un “assassino di presidenti” possa circolare impunemente).
Taccia Guzzanti poiché ormai è chiaro che mestiere fa e con chi. E taccia l’opposizione in combutta con ambienti statunitensi in funzione autenticamente antinazionale per boicottare i nostri fondamentali interessi (che ci mettono in condizione di contare in questa UE di puri venduti agli Usa). E’ evidente come il premier non possa minimamente fidarsi dei nostri apparati. Su questi punta invece l’opposizione, cioè in realtà i gruppi industriali e finanziari parassiti in servizio dello straniero. Finalmente si è smascherata anche la Confindustria, contraria a elezioni anticipate, cioè ad un mezzo di difesa contro le mene di questi autentici nemici del paese – un’accozzaglia di personaggi che Berlusconi ha avuto la stupidità di mai contrastare con decisione – della stessa tempra del Re e dei badogliani del 25 luglio 1943, anche allora coadiuvati da gruppi industriali e finanziari infidi e parassiti, pronti al voltafaccia non per Resistenza ma per puro tradimento in vista di propri particolari interessi.
Ancora una volta assistiamo al lupo che grida al lupo; a coloro che dovrebbero essere messi sotto processo per “alto tradimento” e che invece rovesciano la realtà. Nascondono il loro sempre più smaccato tradimento fidando nella solita stupidità degli avversari, incapaci di dire finalmente chi sta dietro a tutto ciò; gli Stati Uniti (proprio quelli di Obama) e i gruppi economico-finanziari ormai ben noti. Adesso si vedrà sia la decisione dei veri gruppi industriali (strategici) di interesse nazionale come l’Eni sia quella degli ambienti governativi che finora li hanno appoggiati con una timidezza al limite della paura. Si faccia appello al grande settore delle PMI e del lavoro autonomo, ma dicendo la verità e infine dandogli voce contro le banche e contro gli ecoincentivi alla Fiat (che poi se ne servirà per le operazioni finanziarie della Exor, visto che il settore auto sta già in connivenza con gli Usa da cui ha ricevuto aiuti più che consistenti).
Qui si vedrà anche quello che vale veramente la Lega; la smetta con l’antislamismo, con l’appoggio al Dalai Lama contro la Cina, con tutte le altre idiozie. Si guardi al fulcro del problema: esistono forze antinazionali nella grande industria e finanza parassite asservite supinamente agli americani. Esse si servono di una opposizione (e non solo d’essa) di aperti farabutti e traditori; con apparati di (in)sicurezza che vanno cambiati. Vedremo qui se abbiamo gente capace di difendere almeno gli interessi del paese. E non scordiamoci che quella che un tempo era la piccola borghesia (oggi il ceto sociale idiota che appoggia la sinistra e dunque la finanza-industria asservite allo straniero) è l’equivalente di quella rappresentata nell’ottimo film-documentario Le chagrin et la pitié di Marcel Ophüls che, nel 1969-70, disse apertamente, senza più ipocrisia, che la Repubblica di Vichy, quella del tradimento, aveva una non limitata base in questi ceti sociali, manovrati anche allora da alcuni grandi gruppi economici. Basta con l’ipocrisia, vogliamo la verità.
 
Commento di G.P.

Onestamente non credo che Berlusconi si sia rivolto a servizi segreti esteri per tutelare la sua persona, semmai, visto che il PresdelCons ha molte amicizie, qualcuno gli avrà offerto alcuni servigi e lo avrà avvertito di quanto si sta preparando in Italia. Se è stato Putin a farlo, ciò dimostra che è possibile fidarsi dei russi i quali agiscono, certamente anche per i loro interessi, al fine di evitare qualsiasi destabilizzazione in Europa, in una fase in cui gli americani sono letteralmente sul piede di guerra.
In secondo luogo, Guzzanti ha proprio una bella faccia, non di bronzo, ma proprio da cazzo. E’ stato lui ad ammettere esplicitamente di essere stato in un’ambasciata straniera, dove si è tenuta una riunione segreta tra diplomatici di paesi esteri per coordinarsi sul da farsi in Italia, cioè per mettere definitivamente ko Berlusconi reo di agire, in politica estera, contro la linea geopolitica statunitense. Riprendo nuovamente le sue affermazioni: “Ieri ho trascorso una giornata diplomatica. In una ambasciata che non dico con diplomatici e altri diplomatici…[dove gli è stato riferito] che l’appoggio internazionale e non soltanto americano, viene meno ogni giorno di più. Israele non ha digerito il sostegno italiano alla nomina di un razzista egiziano alla presidenza dell’Unesco. I rapporti personali e privati, nonché pubblici ed economici con Putin sono al centro del problema, per una catena di gravi questioni legate alla natura strategica del problema energetico: nessuno vuole un’Europa sulla quale la Russia abbia “potere di rubinetto”. Energie differenziate, sì. Russa compresa. Ma preminenza di quella russa al punto da mettere l’Europa, oltre l’Italia, alla mercé di Mosca, questo no”. Allora chi è qui il traditore caro Guzzanti?
E questo lurido personaggio vorrebbe pure preparare una interrogazione parlamentare per far emergere l’alto tradimento di Berlusconi che ormai sarebbe pappa e ciccia col FSB oltre ad aver favorito la penetrazione capillare russa in Italia derivante dalla nostra crescente dipendenza energetica da Mosca. Ed ecco manifestarsi il solito vero problema. Ma qual è la colpa di Berlusconi? Quella di aver compreso che il ritiro dal Mediterraneo degli americani, ormai incapaci di esprimere una leadership mondiale, imponeva all’Italia una iniziativa di penetrazione geostrategica per non finire nel tritacarne del multipolarismo? E sempre in quest’ottica, come dice Carlo Pelanda in un articolo pubblicato sul Tempo di ieri, lo sgretolamento dell’unicentrismo americano sta lasciando l’Italia senza moltiplicatori d’influenza per cui l’unica via è quella di appoggiarsi ad un altro partner forte come la Russia (con la quale abbiamo convergenti interessi nel campo energetico) oppure rassegnarsi a subire i colpi di coda della iperpuissance americana in disfacimento divenendo sempre più provincia abbandonata dell’ impero. Certo non è più tempo di agire col piede in due staffe, occorre dare maggiore concretezza e coerenza alla nostra politica estera facendo quel salto di qualità che dalla prospettiva geoeconomica ci proietti alla più ampia prospettiva geopolitica. E’ solo con quest’ultima che si sbilanciano seriamente i rapporti di forza e si finalizzano gli obiettivi alla costruzione di un nuovo ordine multipolare.
Berlusconi non è l’uomo adatto a tale trasformazione palingenetica tuttavia è ciò che abbiamo e ciò che la storia ci ha riservato al momento. Ma tutti gli altri, dalla sinistra politica ai potentati economici che la sorreggono fanno il gioco degli Usa riducendo la nazione ad uno zerbino consunto sotto i piedi del mondo e senza speranze di risalita.
E’ ora di dire basta e di chiudere i conti con i veri traditori della Nazione