La sinistra ha perso la creatività libertaria. La destra ha sfasciato il conservatorismo
di Pietrangelo Buttafuoco - Paolo Conti - 10/11/2009
Il libro Pietrangelo Buttafuoco«La sinistra bacchettona e l’incubo trans»«Il fatto è che la sinistra è ancora appesantita da un certo bacchettonismo ormai datato, dal suo conformismo, e quindi anche l’erotismo diventa un problema sociale... » E allora? «E allora c’è tuttora quell’ansia di codificare la rivoluzione e la liberazione sessuale. Alla fine, durante i sonni funestati da cotanto materiale, ecco spuntare gli incubi. Magari sotto forma di transessuali francamente bruttini e con le loro manone da muratore...». Invece la destra? «Propongo un paradosso. Ormai la destra è diventata la sinistra. Fantasia, creatività, sovversione del mito, un certo sessantottismo. E magari un’idea complessivamente moderna, anzi contemporanea della donna, penso alle Polverini o alle Perina... mostrano di fregarsene del banale codice estetico codificato dalle regole 'al maschile e al femminile' che ci ha frastornato per decenni. A sinistra la parola 'direttora' è apparsa una conquista rivoluzionaria. A destra mi pare che siano più sbrigativi, no?» Pietrangelo Buttafuoco, intellettuale più che irregolare della destra e dintorni, ironizza e si mette in gioco su un’equazione fin troppo facile, inevitabilmente venata di volgarità. Ovvero: il centrodestra continua ad amare «tradizionalmente» le donne, al punto da farne un’ossessione (vedi il caso Berlusconi). Nel centrosinistra, ed è superfluo fare nomi in queste ore, ha scoperto la transessualità e l’ambiguità. Proprio in queste ore esce l’ultimo libro di Buttafuoco, edito da Mondadori. Un manuale consacrato alle donne «vere», al millenario indiscusso potere non solo sessuale che esercitano sul maschio «etero», all’olimpica e solitaria sicurezza con cui scelgono un uomo, lo lasciano, fondano o disfano famiglie magari per crearne altre allargate o per restare sole. Il libro è un’antologia di grandi amori e instancabili amatori, da Gabriele d’Annunzio passando per Benito Mussolini e le sue due donne, la moglie Rachele e l’amante Claretta, approdando a Porfirio Rubirosa, «lo sciupafemmine più famoso della sua epoca» che però conclude la sua vita innamorato come un quarantasettenne della sua splendida, soprattutto diciannovenne, moglie Odile Rodine. Destino vuole che Rubirosa muoia schiantandosi in auto quasi all’alba del 5 luglio 1965 a Parigi ubriaco, probabilmente per dimenticare che la sua Odile è ormai nelle braccia di Beppe Piroddi, altro (ma ben più giovane) mitico amateur.
E torniamo all’interrogativo. Perché a destra, spesso ostentatamente, si ama «all’antica» e in alcune pieghe del centrosinistra si approda altrove? «La sinistra ha perso la sua carica creativa e libertaria, si è impantanata nella banalità del conformismo. Ovvio che la vicenda del transessuale appaia una trasgressione pazzesca. La destra ormai ha sfasciato la dimensione del conservatorismo, del mondo come dovrebbe essere». In quanto a Berlusconi e alla sua passione per le donne giovani e giovanissime? «Vorrei rispondere parlando del tabù abbattuto. Nella nostra cultura si insegna che tutto è lecito, tutto è eros, si discute ogni momento di pillola e profilattici, di migrazione da un sesso all’altro. Diventa difficile ricorrere al tabù per i giovani, ragazze o ragazzi che siano. E impedire che si diano via con facilità. Mentre invece, ma diciamolo sottovoce, il tabù è essenziale per un buon erotismo ».