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La lotta al riscaldamento globale devasta i popoli indigeni del mondo

di Francesca Casella - 24/11/2009


 In tutta l’Amazzonia vengono costruite dighe idroelettriche
 nel nome della lotta ai cambiamenti climatici. ©Survival

Secondo un rapporto diffuso oggi da Survival International, le misure di mitigazione adottate per combattere il riscaldamento globale stanno danneggiando i popoli indigeni al pari dei cambiamenti climatici stessi.

Intitolato “La verità più scomoda di tutte. Cambiamenti climatici e popoli indigeni”, il rapporto di Survival punta il dito contro quattro misure di mitigazione che minacciano i popoli indigeni in tutto il mondo:

1.    Biocarburanti: promossi come una fonte “ecologica” di energia alternativa ai combustibili fossili, la maggior parte delle terre destinate alla loro coltivazione è terra ancestrale dei popoli indigeni. Se l’espansione dei biocarburanti continuerà come previsto, milioni di indigeni rischieranno di perdere la loro terra e i loro mezzi di sostentamento, in tutto il mondo.

2.    Energia idroelettrica: il boom delle grandi dighe costruite nel nome della lotta ai cambiamenti climatici sta sfrattando migliaia di indigeni dalle loro case.

3.    Conservazione delle foreste: per “compensare” i danni indotti dal riscaldamento globale, i cacciatori-raccoglitori Ogiek del Kenia vengono sfrattati dalle foreste in cui hanno vissuto per migliaia di anni.

4.    Compensazione delle emissioni di carbonio: sul crescente mercato del carbonio, le foreste dei popoli indigeni stanno acquisendo un crescente valore economico. I popoli indigeni sostengono che la compra-vendita delle quote del carbonio provocherà sfratti forzati e li deruberà delle loro terre.

Nel dossier, Survival chiede che i popoli indigeni siano pienamente coinvolti nei processi decisionali destinati a interferire nelle loro vite ed esorta al pieno rispetto dei loro diritti territoriali.

"Il dossier svela ‘la verità più scomoda di tutte’ ha commentato oggi Stephen Corry, direttore generale di Survival International. “Quella che i popoli indigeni del mondo – che pur essendo coloro che hanno contribuito di meno ad alimentare i cambiamenti climatici ne sono tuttavia i popoli più colpiti – oggi si vedono anche violare i loro diritti nel nome della lotta per fermarli. Ben occultate dietro dietro alcune misure di mitigazione dei cambiamenti climatici, governi e società stanno mettendo in atto un gigantesco furto di terre. E come sempre accade quando in gioco ci sono denaro e grandi profitti, i popoli indigeni del mondo vengono vergognosamente messi da parte.”