A Oslo ci sarà anche una folta rappresentanza del Presidio NO Dal Molin a ricordare alcune cose a Barack Obama, quando andrà a ritirare il premio Nobel per la Pace.
Il gruppo vicentino chiederà conto di un'agenda terribile:
1 - lo stupro urbanistico di Vicenza, costretta a diventare la centrale europea delle guerre statunitensi in Asia e in Africa.
2 - l'uso dell'uranio impoverito e di altri elementi estremamente dannosi in vari teatri di guerra e di esercitazione militare (Balcani, Gaza, Iraq e - si sospetta - in Italia, nel poligono sardo di Quirra).
3 - le nuove massicce produzioni italo-americane di bombardieri F 35.
4 - la guerra in Iraq ancora priva di una credibile exit strategy.
5 - I recentissimi aumenti di truppe in Afghanistan che incancreniscono i problemi della regione, tanto più delicati perché si accompagnano a scenari reali e minacciati di bombardamenti sul Pakistan e sull'Iran.Chissà se l'alone mediatico che circonda Obama stavolta sarà bucato in qualche modo dalla pacifica protesta dei NO Dal Molin.