Newsletter, Omaggi, Area acquisti e molto altro. Scopri la tua area riservata: Registrati Entra Scopri l'Area Riservata: Registrati Entra
Home / Articoli / Libertà, uguaglianza, fraternità: la Rivoluzione Tecnica

Libertà, uguaglianza, fraternità: la Rivoluzione Tecnica

di Stefano Di Ludovico - 30/03/2010

http://khedo.files.wordpress.com/2007/10/robots.jpg


Tecnica vuol dire libertà. Inventiva, creatività, trasgressione sono le parole d’ordine della Tecnica. Niente conformismo, niente passività: la crescita, il progresso “tecnico” esigono entusiasmo per il cambiamento. La tradizione, gli antichi costumi, i valori di una volta devono essere continuamente messi in discussione: solo la contestazione spiana la strada allo sviluppo tecnico. Libertà, libertà: tutto è possibile, nulla è proibito. “Se devo, posso”, recitava il vecchio imperativo morale. “Se posso, devo”, recita il nuovo imperativo “tecnico”. La morale è un intralcio: la Tecnica è al di là del bene e del male. Non tollera intrusioni della vecchia morale, dei vecchi valori: è essa a dettare le tavole della nuova legge. E la sua è la legge della libertà assoluta, della libertà illimitata. Ognuno può ascoltare la musica che vuole, indossare gli abiti che preferisce, mangiare le pietanze che gli gustano, aderire alle mode, alle filosofie, ai culti più bizzarri: è la Tecnica stessa a produrre gli oggetti e i gadget necessari a questo pluralismo, a questa diversificazione. La Tecnica vuole menti critiche, aperte, malleabili, libere dai vecchi pregiudizi, dalle antiche certezze, dalle fedi incrollabili. Il mondo è in continuo movimento, in continua trasformazione, in continua fibrillazione: mobilità, flessibilità, liquidità. La ricerca è libera; la scienza è libera: chi si ferma è perduto! Ognuno può e deve cambiare idea, lavoro e moglie ogni tre anni! Più liberi di così… Anche l’amore è libero: manuali di tecniche sessuali e tecniche contraccettive sono a disposizione di tutti. Come pure corsi di tecnica della comunicazione, delle dinamiche di gruppo, di autoconoscenza e consapevolezza del proprio Io: perché anche le relazioni sociali sono libere!
Insomma, la Tecnica ci rende liberi: essa ci mette a disposizione tutto. Talmente liberi, che noi non dobbiamo far niente: essa ha già scelto tutto. Noi dobbiamo solo registrare le sue decisioni, certificare la maggiore efficacia, la migliore funzionalità tra questa o l’altra opzione che essa ha messo in campo. Perché la Tecnica è appunto libera, autonoma, neutra. E la sua neutralità è la nostra neutralità nei suoi confronti. Più diventa autonoma, e più la sua “indifferenza” nei nostri confronti aumenta: possiamo fare quello che ci pare, quello che ci piace, tanto saranno sempre scelte “tecniche”. Ogni novità, ogni cambiamento, saranno un altro mattone, un altro tassello per lo sviluppo del sistema, per la crescita dell’Apparato. Le nostre idee, i nostri gusti e le nostre scelte non implicano altro effetto ed altro significato se non quelli di confermare e far progredire la Tecnica stessa. Perché tra opzioni “tecniche” c’è poco da scegliere: la più efficace non può che imporsi di per sé. L’anticonformismo, la contestazione sono solo spie che segnalano il cattivo uso della Tecnica, le opzioni che non funzionano, il rischio di stagnazione del sistema. Ogni sfida, ogni contesa, ogni contrasto hanno solo natura “tecnica”: ad una potenza tecnica si può opporre solo un’altra potenza tecnica, una tecnica migliore. La Tecnica ci emancipa quindi, dall’etica come dalla politica, emancipandoci alla fine da noi stessi: non più scelte morali, scelte politiche, scelte personali: ci sono solo scelte “tecniche”. E’ l’apoteosi della libertà, l’apoteosi dell’irresponsabilità. C’è qualcuno, la Tecnica, che sceglie per noi: cosa volere di più?
Tecnica vuol dire uguaglianza. Essa non sopporta differenze di genere, di classe, di razza, di cultura. Può e quindi deve applicarsi a tutto e tutti; sa prescindere da ogni particolarismo, da ogni specificità. Non tollera discriminazioni, non tollera gerarchie, non tollera divisioni. La Tecnica offre a tutti le stesse garanzie: tutti uguali di fronte alla Tecnica! Essa dona tutto a tutti, aiuta tutti a raggiungere gli stessi livelli, gli stessi standard. Fissa per tutti gli stessi parametri, gli stessi orizzonti, elimina ogni differenza per affermare l’unità. Gli uomini sono tutti uguali e uguali sono tutte le cose: esseri umani, animali e oggettistica varia non fa differenza. Tutti hanno gli stessi “diritti”, tutti possono fare tutto: gli uomini quello che fanno le donne, le donne quello che fanno gli uomini, le macchine quello che fanno gli uomini e le donne insieme. Mai vista un’uguaglianza così! Un’uguaglianza illimitata, perché illimitata è l’applicazione della Tecnica. Nessuno si senta escluso: la Tecnica ha bisogno di tutti, ognuno è buono per ricoprire ogni ruolo, la stessa funzione all’interno dell’Apparato; ognuno può e deve dare il suo contributo allo sviluppo e alla crescita. E senza privilegi e discriminazioni di sorta: ognuno può dare una mano, ognuno essere d’aiuto agli altri, sostituirsi agli altri senza problema alcuno. Tutti per uno, uno per tutti: ciascuno partecipa come ogni altro alle magnifiche sorti e progressive!
Guai a sentirsi “diversi”, guai a rivendicare una propria specifica “identità”: la Tecnica non lo tollererebbe! Sradicare quindi ogni universo qualitativo per imporre ovunque la quantità, il numero, riducendo tutto a criteri misurabili, razionalizzabili, calcolabili: ecco la missione della Tecnica! Niente più uomini, niente più donne, niente più bianchi, niente più neri; esistono solo gli “individui” e la loro somma meccanica: la massa, indifferenziata, anonima, amorfa. Omologare e livellare, perché nessuno abbia più grilli per la testa e possa pensare di essere “unico e irripetibile”! Tutti uguali perché tutti messi davanti alle stesse scelte, alle stesse opzioni; tutti fedeli ed umili servitori dello stesso Apparato, tutti ingranaggi interscambiabili della stessa Megamacchina. Non uguali unicamente a se stessi, non uguali perché rispetto a nulla e a nessuno paragonabili, classificabili, raffrontabili; ma uguali perché tutti posti allo stesso nastro di partenza e poi vinca il migliore, il più efficace, il più funzionale! Non uguali perché ciascuno per la sua strada, i suoi mondi, i suoi sogni. No: tutti insieme perché unico è il nostro destino, il destino “tecnico”!  
Tecnica vuol dire fraternità. Perché la Tecnica è universale. Non conosce confini spaziali, geografici, ambientali. Lega tutti i popoli e tutte le culture, va al di là di tutte le tradizioni, tutte le fedi, tutte le religioni. E’ ovunque la stessa: ad Est come ad Ovest, a Nord come a Sud; in Europa come in America, in Russia come in Giappone. Ovunque faccia il suo ingresso, gli stessi gusti, gli stessi stili di vita, la stessa mentalità. La Tecnica abbatte le barriere, azzera le distanze, dissolve le diffidenze: tutti i popoli in un unico abbraccio, in un unico afflato, nello stesso “luogo” e nello stesso “tempo”! Tutti uguali, tutti fratelli, figli dello stesso Dio: la Tecnica. L’umanità è una, come la Tecnica. Essa prescinde dai sistemi politici: democrazia o dittatura, repubblica o monarchia, ovunque lo stesso apparato tecnico, ovunque lo stesso modello di sviluppo. Prescinde dai sistemi economici: capitalismo o socialismo, liberismo o dirigismo, ovunque lo stesso obiettivo: crescere! Si disfa dell’uno come si lega all’altro a seconda di chi meglio ne garantisce il perseguimento: dopo essersi liberata del socialismo, non avrebbe problemi a liquidare il capitalismo, se questo iniziasse a risultare d’impaccio per il suo progresso. Nessuno può resisterle, nessuno può tenerle testa: o Tecnica o morte! Nessuno osi tenersi fuori dal nuovo consesso planetario, nessuno osi disturbare la costruzione della nuova casa comune dell’umanità: chi ci prova è un retrogrado, un egoista, un razzista! La Tecnica ama invece tutti: è vicina a tutti, è a disposizione di tutti!
E così più spezza i legami di sangue, i legami familiari, i legami di vicinato, più si preoccupa dell’intera società, dell’intera umanità, dei diritti universali! Nessuno ha tempo più per occuparsi dei propri figli, dei propri anziani, e più cresce l’apparato dei “servizi”, più si diffondono le tecniche di assistenza, i servizi sociali e quelli alla persona! Le famiglie scoppiano, nei condomini si litiga su tutto, tra vicini di casa non ci si guarda manco più in faccia, e le città pullulano di enti di beneficenza, gruppi di volontariato, associazioni umanitarie il cui personale è formato per lo più da single o coppie senza figli – più ci si “sviluppa” e più nessuno ha voglia di mettere al mondo bambini - che pretendono di avere a cuore i problemi del Terzo Mondo, le sorti dell’umanità, il benessere delle future generazioni! Anche l’amore, gli affetti, i sentimenti più naturali e spontanei sono diventati “tecniche”, esportabili ed applicabili quindi a tutti, indifferentemente, ovvero nell’indifferenza più generale. Niente paura, quindi: vi sentite soli, depressi e abbandonati nelle vostre metropoli tutte rigorosamente costruite secondo i più moderni criteri tecnico-urbanistici come nell’angolo più remoto dell’ultimo dei paesi sottosviluppati? La Tecnica penserà a voi, ricoverandovi nei centri di assistenza più avanzati o mandandovi direttamente a domicilio il personale più altamente specializzato! Basta con i propri cari, la propria famiglia, la propria comunità: la Tecnica ci ha affratellato tutti; ciò che conta è l’umanità, l’ecosistema, il pianeta Gaia! E, ciliegina sulla torta, nel caso il peso dell’Apparato si facesse a volte troppo opprimente, relax, svago ed evasione per tutti: cinema, tv, discodance e tour esotici in giro per il mondo, tutto impeccabilmente organizzato secondo le più moderne tecniche del divertimento!
E allora, avanti tutta! Progressisti di tutti i paesi, benefattori di destra e di sinistra, umanitari laici e cattolici sempre più uniti e serrati per rivendicare ancora più libertà, ancora più uguaglianza, ancora più fraternità! Sempre più accaniti per spazzare via gli ultimi residui di superstizioni bigotte, costumi tribali, morali oscurantiste ed emancipare definitivamente l’umanità! Vogliono un mondo migliore, un mondo perfetto, l’utopia realizzata! “Sono convinti di agire per il bene dell’uomo. Sono animati dalle migliori intenzioni […]. Sono solo portavoce dell’autonomia tecnica nella sua assoluta intolleranza nei confronti di qualsiasi limite: sono perfetti conformisti dell’ortodossia tecnica implicita. Credono di combattere per la propria libertà, ma in realtà è la libertà della Tecnica, della quale essi ignorano tutto, che servono ciecamente, schiavi del peggiore dei destini” (Jacques Ellul).