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Petrolio? Sta finendo, parola del Pentagono...

di Debora Billi - 28/04/2010




Mi era sfuggito. Un importante report ( http://www.fas.org/man/eprint/joe2010.pdf ) del Pentagono, e precisamente dell'American Joint Forces Command, esamina il Peak Oil facendo nome e cognome e giunge a conclusioni assai serie.

A pagina 24, un boxino che titola proprio "Peak Oil" recita:

Come mostra il grafico, il petrolio dovrà continuare a soddisfare la gran parte della domanda di energia fino al 2030. Anche assumendo lo scenario più ottimistico di crescita della produzione attraverso nuove tecnologie di estrazione, lo sviluppo di oli non convenzionali e le nuove scoperte, la produzione petrolifera sarà drasticamente sotto pressione per raggiungere la futura domanda di 118 milioni di barili al giorno.

A pagina 29 il drammatico riassunto della questione, che pare scritto dall'ASPO:

Per generare l'energia richiesta da qui al 2030, il mondo dovrà trovare altri 1,4 miliardi di barili all'anno per vent'anni. (...) Il ritmo di nuove scoperte seguito negli scorsi due decenni (escluso forse il Brasile) lascia poco spazio all'ottimismo di chi pensa che in futuro si troveranno nuovi giacimenti. Al presente, gli investimenti stanno appena aumentando, con il risultato che la produzione raggiungerà un prolungato plateau. (...) Nel 2012, la produzione in eccesso sparirà completamente, e nel 2015 mancherà un 10% di output per soddisfare la domanda.

E' il Dipartimento della Difesa degli Stati Uniti, e non mi pare ci sia altro da aggiungere alla loro perfetta disamina della situazione. Certo, c'è sempre Repubblica a dire che è tutta una sciocchezza, e chi è in fin dei conti il Pentagono per smentire Repubblica?