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Ahmadinejad: Stati Uniti responsabili della proliferazione nucleare

di Ornella Sangiovanni - 04/05/2010



Gli Stati Uniti sono i veri responsabili della proliferazione nucleare nel mondo, e non possono dare lezioni agli altri.

Lo ha detto oggi il presidente iraniano, Mahmud Ahmadinejad, intervenendo alla Conferenza delle Nazioni Unite sulla revisione del Trattato di non proliferazione (TNP).

Durante il suo discorso, che i delegati statunitensi, e di altri Paesi europei (fra questi Gran Bretagna, Francia, e Italia) non hanno ascoltato per intero, uscendo dalla sala dell'Assemblea Generale, Ahmadinejad ha sottolineato che gli Stati Uniti sono "l'unico Paese ad avere lanciato due bombe atomiche contro il Giappone, e utilizzato l'uranio impoverito nella guerra in Iraq".

Il presidente iraniano, unico capo di Stato presente alla conferenza, ha detto che un organismo internazionale indipendente dovrebbe fissare "una data limite per l'eliminazione di tutte le armi nucleari".

Ahmadinejad ha argomentato che gli Stati Uniti dovrebbero essere sospesi dall'AIEA (l'agenzia dell'Onu per l'energia atomica). Essi devono inoltre smantellare le loro armi nucleari nelle basi che hanno in Europa – in particolare in Italia, Germania, e Olanda - e in Giappone.

Attacco anche a Israele, che, con le sue armi atomiche, "continua a rappresentare una minaccia per gli Stati della regione".

Una regione - il Medio Oriente - in cui l'Iran appoggia la creazione di una zona libera da armi di distruzione di massa.

Per quanto riguarda il suo Paese, Ahmadinejad ha respinto le accuse secondo le quali l'Iran vorrebbe dotarsi della bomba atomica, affermando che gli Stati Uniti non hanno presentato finora "una sola prova credibile".

Rivolgendosi ai delegati di 189 Paesi firmatari del TNP, il presidente iraniano ha negato che il programma di arricchimento dell'uranio di Tehran abbia fini non pacifici.

Definendo le armi nucleari "disgustose e vergognose", Ahmadinejad ha invitato il presidente Usa Barack Obama a lavorare come parte di un "movimento umano" che fissi un calendario perché esse vengano abolite – tutte.

Affermando che Stati Uniti e i loro alleati starebbero facendo pressioni sull'Iran "con il falso pretesto di probabili diversioni nelle sue attività nucleari pacifiche, senza fornire neppure una sola prova credibile per suffragare le loro accuse", Ahmadinejad si è detto comunque "pronto ad accettare la proposta di scambio di combustile nucleare" fatta dall'AIEA.

Secondo la bozza di accordo dell'agenzia, Tehran dovrebbe consegnare il suo uranio arricchito al 3,5 per cento, ricevendo in cambio combustibile nucleare arricchito al 20 per cento.

"Adesso spetta agli altri Paesi, come Usa e Russia, prendere una decisione", ha detto il presidente iraniano.

In apertura di conferenza, il Segretario Generale delle Nazioni Unite, Ban Ki-moon, aveva chiamato in causa direttamente Tehran.

"Spetta all'Iran chiarire i dubbi e le preoccupazioni riguardo al suo programma", aveva detto ai delegati, invitando il governo di Tehran a "ottemperare totalmente con le risoluzioni del Consiglio di Sicurezza" che chiedono che esso ponga fine all'arricchimento dell'uranio.

Uranio che, a detta di Washington e di altri Paesi, servirebbe a produrre il combustibile nucleare necessario per una bomba, in violazione degli obblighi dell'Iran in base al TNP.

Il Trattato di non proliferazione – entrato in vigore nel 1970 - è considerato il patto più importante in materia di armamenti nucleari a livello mondiale.

I suoi membri si riuniscono ogni cinque anni, per discutere nuovi approcci al problema.

Gli unici Paesi che non ne fanno parte sono India, Pakistan, Corea del nord, e Israele - tutte potenze nucleari.



Fonti: Associated Press, AGI, Corriere della Sera.it