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Pesticidi, il veleno dentro casa

di Andrea Degl'Innocenti - 13/05/2010


L'utilizzo dei pesticidi in ambito domestico e nei luoghi pubblici delle città si sta diffondendo a velocità crescente. La paura incontrollabile della sporcizia, la ricerca di un ambiente il più possibile asettico in cui vivere e crescere i propri figli sta paradossalmente distogliendo l'attenzione dalle gravi conseguenze che un'esposizione quotidiana ai fitofarmaci può comportare.



Pesticidi domestici
Negli ultimi anni si è assistito ad una crescente diffusione di pesticidi, fitofarmaci e veleni vari nelle nostre città
Una delle tante psicosi dell'era post-moderna è senza dubbio quella della pulizia. Lo sviluppo “in verticale” delle città, il progressivo abbandono del suolo, la sua occultazione sotto lingue di asfalto e di cemento, hanno reso la terra qualcosa di estraneo, sconosciuto. Dunque, per un paradigma ben noto, di pericoloso.

L'habitat perfetto in cui vivere e crescere i propri figli è, per l'uomo moderno, un ambiente asettico, privo di “contaminazioni” con l'esterno. In questa logica si spiega l'inquietante fenomeno cui stiamo assistendo da diversi anni: la crescente diffusione di pesticidi, fitofarmaci e veleni vari nelle nostre città.

Già da tempo i diserbanti hanno smesso di essere una prerogativa delle campagne. Dai campi coltivati – nei quali, veri e propri killer della biodiversità sterminano rondini e rondoni, insetti, sciami interi di api e penetrando nel terreno inquinano irrimediabilmente le falde acquifere – sono giunti nelle strade cittadine, nei parchi pubblici, finanche nelle scuole e nelle abitazioni.

Genitori ansiosi vi irrorano in continuazione la casa, sperando di sterminare ogni più piccolo microbo assassino. Ma ignorano i rischi ben peggiori che corrono. La pericolosità dei pesticidi, anche di quelli domestici è infatti dimostrata ormai da un sufficiente numero di studi.

Pesticidi negli alimenti
Pesticidi di ogni tipo sono presenti nella frutta e nella verdura che mangiamo, spesso contaminano l'acqua che beviamo
L'elenco dei danni è lungo e penoso. Si va dal tumore al cervello, la cui incidenza raddoppierebbe secondo una ricerca francese pubblicata su Occupational&Enviromental Medicine, allo sviluppo precoce del Parkinson – lo dimostra uno studio presentato al Convegno Nazionale dell'American Chemical Society a San Francisco. Passando per effetti sul sistema riproduttivo, perdita di memoria, depressione, insonnia.

Le stesse etichette dei pesticidi domestici sono finite sotto inchiesta con l'accusa di incentivarne un utilizzo fin troppo “facile”, o stimolare dinamiche del tipo “più ne uso meglio è”, come emerso dai dati presentati dalla California Environmental Protection Agency al 239esimo National Meeting of the American Chemical Society.

Uscendo dalle mura domestiche la situazione non migliora. Sostanze chimiche fitosanitarie vengono spruzzate in parchi e giardini pubblici. Proprio nei luoghi dove giocano i bambini, i più sensibili all'esposizione. Pesticidi di ogni tipo sono presenti nella frutta e nella verdura che mangiamo, spesso contaminano l'acqua che beviamo.

Pesticidi nei luoghi pubblici
L'intero ambiente che ci circonda sembra essere pregno di pesticidi
Insomma è l'intero ambiente che ci circonda ad esserne pregno, con concentrazione crescente. A Treviso solo nel 2008 l'aumento dell'utilizzo dei pesticidi è stato del 20 per cento. Un recente rapporto della rete di controllo ambientale Ispra sulle acque italiane ha trovato 118 tipi differenti di fungicidi, insetticidi ed erbicidi.

Sebbene siano state presentate alcune proposte di legge che ne limitano l'uso, soprattutto nei luoghi pubblici – una direttiva UE entrerà in vigore nel 2011, impegnando gli stati membri ad adeguarvisi entro cinque anni – è da credersi che l'utilizzo dei pesticidi non diminuirà affatto. Non finché rimarrà intatta la paura della terra.

D'altronde è risaputo che la paura rende forse uomini peggiori, ma sicuramente consumatori migliori. E la paura è stata talmente generalizzata da diventare una sorta di biofobia, terrore collettivo di tutto ciò che è vivo, vitale, e in quanto tale può arrecare un danno.