Newsletter, Omaggi, Area acquisti e molto altro. Scopri la tua area riservata: Registrati Entra Scopri l'Area Riservata: Registrati Entra
Home / Articoli / La storia segreta dei padroni del mondo raccontata dal giornalista Daniel Estulin

La storia segreta dei padroni del mondo raccontata dal giornalista Daniel Estulin

di Francesco Lamendola - 23/05/2010

 


«Il Club Bilderberg» di Daniel Estulin (titolo originale: «The True Story of the Bilderberg Group», 2005, 2007,  Dadio Head, S. L., 2007, Trine Day, LLC; traduzione italiana di  Manuel Zanarini, Bologna,Arianna Editrice, 2009), nella edizione ampliata e aggiornata fino ad includere l’incontro annuale del 2009, costituisce un vero e proprio caso editoriale.
Ha venduto milioni di copie ed è stato tradotto in cinquanta lingue per essere venduto in settanta Paesi del mondo, facendo finalmente conoscere, anche grazie ad una circostanziata documentazione fotografica di primissima mano, un evento mondiale di capitale importanza, che viene sistematicamente ignorato dalla stampa e dalle reti televisive, a dispetto del fatto che vi partecipano anche alcuni prestigiosi giornalisti e rappresentanti dell’industria editoriale: la riunione annuale del Gruppo Bilderberg.
Da quando si sono riuniti per la prima volta, nel 1954, presso l’Hotel Bilderberg di Ososterbeek, nei Paesi Bassi, sotto gli auspici della corona olandese e della famiglia Rockefeller, i Bilderberger continuano a ritrovarsi una volta l’anno in qualche località strettamente sorvegliata, in genere alberghi di lusso, per dare vita a riunioni delle quali nulla filtra all’esterno, benché vi si prendano decisioni importantissime per l’economia e la politica dell’intero pianeta.
Uomini di governo, presidenti di grandi banche, magnati dell’industria, economisti che ricoprono incarichi importantissimi a livello internazionale, come la presidenza della Banca Mondiale e quella del Fondo Monetario Internazionale, in pratica costituiscono un governo mondiale non ufficiale, che aggira le regole della democrazia e ignora la trasparenza dell’informazione, per decidere gli interventi più idonei a imprimere la direzione voluta all’attuale processo della globalizzazione, ivi incluse azioni di spionaggio e di terrorismo, interventi militari e crisi finanziarie pianificate a tavolino, nonché le strategie più adatte per mettere il bavaglio alla libera informazione.
Daniel Estulin è sfuggito a un tentativo di assassinio nel 1996, a un tentativo di sequestro nel 1998, a un tentativo di corruzione nel 1999 e a un arresto nel 2000 (e poi di nuovo nel 2004); l’anno seguente, il 2001, si è visto offrire un assegno in bianco se avesse taciuto una volta per tutte. La sua indagine, serrata e pericolosa, è durata più di quindici anni e gli ha permesso di squarciare il velo di segretezza e di omertà che circondava il Gruppo Bilderberg, del quale sembra che i grandi mezzi d’informazione mondiali non si siano praticamente accorti.
Dal Piano Marshall allo scandalo Watergate, Daniel Estuilin ha trovato la connessione esistente fra il Bilderberg e alcuni dei maggiori misteri della storia recente e ha documentato come personaggi potentissimi, ma in genere poco appariscenti, ad esempio direttori di agenzie come la CIA e l’FBI, insieme ai presidenti degli Stati Uniti e ai vertici delle maggiori testate giornalistiche, partecipino regolarmente a questi incontri, nei quali nascono le linee guida dalla globalizzazione, mentre all’opinione pubblica viene fatto credere che si tratti di eventi “naturali”.
Il libro di Estulin è un grido di allarme che dovrebbe essere accolto per quello che vale: uno degli ultimi campanelli d’allarme che ci è dato ancora sentire, prima che la cappa opprimente della “normalizzazione” scenda sull’intero pianeta e spenga ogni voce libera.
Vale la pena di meditare a lungo le sue parole (p. 85):

«Questi graziosi, ben educati membri delle famiglie reali europee, queste anziane donne dai modi eleganti e questi gentiluomini bonari, sono in realtà persone assolutamente spietate. Sfruttano le sofferenze delle nazioni e spendono le loro ricchezze  per difendere il loro privilegiato stile di vita.  […] Non aspettatevi mai che i principali telegiornali possano dare notizie sulla cospirazione che sta avvenendo alle nostre spalle. La stampa è sotto il totale controllo di questi gentili signore e signori, che spendono tanto tempo impegnandosi in attività di beneficenza.  Molta gente, non vedendo i “motivi” dietro le cose che ho descritto – dato che non ne parlano né le televisioni, né i giornali, né le radio - è convinta che debba trattarsi per forza di una “teoria della cospirazione”, quindi da ignorare o da deridere, ma comunque da rifiutare. Vogliono prove concrete, ma sono difficili da trovare. Questo è ciò  che il sistema di lavaggio del cervello di Tavistock ha fatto alla razza umana.
Il “nuovo ordine mondiale” si è impegnato a neutralizzare l’unica arma che noi, persone comuni,  potevamo utilizzare per ostacolare i suoi progetti. Sto cercando di strappare via la maschera dal volto  del “nuovo ordine mondiale”, per mostrare ciò che esso realmente è. Questo libro contiene molte citazioni e molti documenti, che possono rafforzare la mia teoria, ed anche un certo numero di fatti concreti, che faranno intuire - almeno lo spero - a un lettore intelligente, se quello che voglio dimostrare  credibile o meno.»
Quello che Estulin si propone di dimostrare è che questo gruppo di potenti, dei quali egli fa i nomi e i cognomi (per l’Italia troviamo Franco Bernabé, John Elkann, Mario Monti, Paolo Scaroni, Domenico Siniscalco), nutre un profondo disprezzo nei confronti dell’umanità, specialmente quella dei Paesi del Sud del mondo, giudicata una massa inutile di bocche da sfamare che mette in pericolo, per il solo fatto di esistere, il benessere e i privilegi di alcune famiglie e di alcuni circoli finanziari e industriali.
Di conseguenza i Bilderberger, anche se amano sfoggiare una facciata umanitaria e persino filantropica, finanziando vari istituti assistenziali e caritativi, non si fanno alcuno scrupolo di decidere le misure più idonee a scaricare sulle masse inconsapevoli tutti i costi della globalizzazione, riservando a se stessi profitti e privilegi.
Il libro di Daniel Estulin fa venire i brividi, ma fornisce anche una scossa salutare al nostro sonno mediatico, sapientemente alimentato da ben precise politiche di asservimento psicologico, di disinformazione e di lavaggio del cervello.
Siamo tutti avvisati.
Rompere il muro di segretezza che circonda le riunioni di questi signori è un primo passo per far sapere loro che non siamo del tutto addormentati e che non siamo più disposti a lasciarci manipolare impunemente, come è accaduto sinora.