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Ma a Gaza ancora non si è visto nessuno

di Matteo Bernabei - 08/06/2010

 

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Tonnellate e tonnellate di aiuti destinati alla popolazione di Gaza sequestrati e poi spariti nel nulla. Decine di feriti e almeno dieci morti. Di fronte a tutto questo la comunità internazionale occidentale ha deciso di chiudere gli occhi. Le condanne giunte da ogni parte del mondo sono destinate a restare soltanto belle parole sulle pagine dei giornali e c’è anche chi, come il nostro sottosegretario agli Esteri Mantica, è riuscito a giustificare quanto accaduto. Uno scenario già visto. Poco più di un anno fa l’allora governo israeliano di centrosinistra diede il via ad un’operazione che costò la vita a 1400 abitanti dell’enclave palestinese, una strage rimasta impunita grazie al silenzio delle istituzioni mondiali. E anche questa volta, per le vittime del massacro della Mavi Marmara non ci sarà giustizia. C’è pero nel Vicino Oriente, dove l’ingombrante presenza di Israele si fa sentire di più, chi ha deciso di andare oltre e sfidare ancora l’embargo imposto da Tel Aviv sulla Striscia di Gaza.
Da una parte c’è l’Iran da sempre vicino alla causa palestinese pronto, insieme con la Mezzaluna Rossa, a inviare tre nuove imbarcazioni colme di aiuti alla popolazione assediata e anche, in caso di necessità, a rompere il blocco navale con forza.
Dall’altra c’è la Turchia. Il primo ministro Erdogan è disposto ad imbarcarsi e a raggiungere Gaza via mare scortato dalle navi della marina militare di Ankara in segno di una ritrovata solidarietà con la popolazione palestinese dopo i molti anni passati al fianco di Tel Aviv come baluardo della Nato in oriente. Due gesti che sembrano avere qualcosa di eroico solo se li si guarda in maniera superficiale. Soltanto cioè se li si paragona all’immobilità dei Paesi occidentali sempre più umili servi degli Stati Uniti e dei suoi alleati di Israele, ma che presi singolarmente non sono né più né meno che il semplice dovere di ogni “uomo” degno di essere definito tale. Merce rara di questi tempi. Da quando portare aiuti ad un popolo ridotto a vivere in miseria è diventata una “ violenta provocazione”? Da quando uccidere persone inermi è diventato un atto di “legittima difesa”? Parole senza senso che arrivano da quelle stesse persone, capi di Stato e di governo, che non si fanno alcuno scrupolo a mandare le proprie truppe a morire per salvare l’oro nero dello Zio Sam. È probabile che alla fine Iran e Turchia, su richiesta di Hamas, rinuncino a usare la forza per rompere il blocco israeliano evitando così altre inutili vittime. Ma quando a Gaza qualcuno morirà di stenti chi se ne prenderà la responsabilità?