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Libano: Israele attaccherà in autunno?

di Carlo M. Miele - 27/07/2010



Si moltiplicano in Libano i segnali di tensione, mentre continuano a circolare notizie che parlano di un possibile attacco israeliano in autunno.

Oltre alla decisione del Tribunale Speciale istituito dalle Nazioni Unite, che si preparerebbe a incriminare fra settembre e dicembre alcuni esponenti di Hezbollah per l'attentato del 2005 a Beirut nel quale rimase ucciso l'ex Primo Ministro Rafiq Hariri, le ultime tre settimane hanno fatto registrare altri episodi che non lasciano tranquilli.

Prima, i soldati francesi dell'UNIFIL (le forze di peacekeeping dell'Onu schierate nel sud del Libano), che hanno tentato di fare irruzione nelle case di alcuni presunti membri di Hezbollah per sequestrare armi – e sono stati respinti dalla popolazione con pietre e bastoni.

Una vicenda che è finita davanti al Consiglio di Sicurezza. Portando poi alle scuse di Parigi, per bocca del Segretario generale della Presidenza, Claude Guéant, laddove l'irruzione era stata ordinata dal ministro della Difesa Hervé Morin.

La risposta di Hezbollah non si è fatta attendere. Il movimento di resistenza libanese ha affisso manifesti – scritti in francese. "La mano che toccherà le armi della resistenza verrà tagliata". Più chiaro di così.

Poi, il 10 luglio, l’esercito francese ha effettuato un’importante esercitazione per evacuare i suoi cittadini.

Dell'eventualità di un nuovo attacco di Israele al Libano si discute anche negli Stati Uniti, dove due dei più influenti think tank – il Saban Center della Brookings Institution e il Council on Foreign Relations – hanno pubblicato di recente due rapporti che raccomandano approcci diversi.

Il primo invita l'amministrazione Obama a impedire che Israele faccia un "uso eccessivo della forza". Il secondo raccomanda che gli Stati Uniti lavorino per evitare una terza guerra fra Israele e Hezbollah, prendendo misure per rassicurare Tel Aviv, dissuadere Hezbollah, e premere sulla Siria affinché non fornisca al movimento di resistenza libanese armi "destabilizzanti".

Entrambi gli studi sembrano tuttavia partire dalla convinzione che Israele è deciso ad attaccare il Libano, per prendersi la rivincita su Hezbollah.

Intanto Washington sta per inviare a Beirut il suo nuovo ambasciatore: si tratta di Maura Connelly, che il 20 luglio è stata sentita dal Senato, che deve confermare la sua nomina.

La Connelly si è posizionata sulla linea definita dal negoziatore speciale per il Medio Oriente George Mitchell: gli Stati Uniti non dovrebbero più combattere frontalmente Hezbollah, che ha il sostegno della maggioranza della popolazione libanese, ma isolarlo.

E a un eventuale attacco di Israele contro il Libano si prepara anche Mahmoud Abbas.

Il presidente dell’Autorità Nazionale Palestinese ha inviato un messaggio ai palestinesi in Libano, chiedendo loro di non lasciare i campi profughi durante la guerra annunciata per l’autunno.