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Entro cinque anni il crollo della produzione petrolifera?

di J. Howeis - 23/09/2010


    
      
Robert L. Hirsch, autore di un libro che sta per uscire negli Usa (Robert L. HIRSCH, Roger H. BEZDEK, Robert M. WENDLING, The Impending Energy Mess), con prefazione di James Schlesinger, ex ministro dell'energia durante la presidenza Carter, è uno dei sostenitori meglio documentati della tesi del cosiddetto peak oil ovverosia del declino produttivo della maggiore risorsa energetica del nostro tempo.
Dopo una analisi compiuta nel 2005 su questo tema, Hirsch oggi ipotizza che entro 5 anni assisteremo ad una caduta della produzione petrolifera con scenari che potrebbero essere particolarmente drammatici per gli equilibri economici e geopolitici mondiali, qualora tale calo produttivo raggiungesse il 4%.
Sono scenari già discussi in sedi autorevoli, in particolare militari, come il Pentagono e l'esercito tedesco, ma anche ai Lloyd's, solo per citare istituzioni ben note.
In una lunga intervista esclusiva concessa al giornalista francese Matthieu Auzanneau, Hirsch non solo illustra con chiarezza l'enorme livello di dipendenza raggiunto dalle nostre società rispetto alle fonti petrolifere anche per la sola produzione e circolazione dei prodotti base come quelli agroalimentari, ma valuta come scarsamente attendibili i dati sulle riserve attuali fornite dai principali paesi produttori, come l'Arabia Saudita.
"Ogni anno da oltre 15 anni - dice lo studioso, i sauditi dicono di avere 258, 262 miliardi di barili. Ma questo non è plausibile. Dato che proceducono circa 3,5 miliardi l'anno, significa che stanno trovando ogni anno circa 3,5 miliardi di barili, il che è statisticamente impossibile".

fonte: http://petrole.blog.lemonde.fr/2010/09/16/interview-with-robert-l-hirsch-12