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Brasile: i voti verdi saranno l'ago della bilancia

di Miriam Pace - 18/10/2010

 
 
   
I Verdi, arbitri del secondo turno nelle elezioni presidenziali del Brasile, hanno deciso di non scegliere tra i due contendenti del ballottaggio, Dilma Roussef e José Serra. La candidata di Lula e del Partito dei lavoratori, Dilma Rosseff, dispone di 8 punti di vantaggio, secondo l'ultimo sondaggio, rispetto al suo avversario socialdemocratico, a due settimane dal secondo turno previsto per il 31 ottobre.
Riuniti in una convention nazionale a San Paolo, i Verdi hanno votato per non schierarsi. La loro candidata, Marina Silva, era stata la sorpresa del primo turno ottenendo il 20% dei voti, impedendo così a Dilma Rousseff la maggioranza assoluta.
Marina Silva, che è stata corteggiata dai due candidati che restano in lizza per il secondo turno, aveva presentato una sorta di programma minimo ai due pretendenti per testare il loro approccio alle tematiche ambientaliste, ma alla fine gli ecologisti brasiliani, non del tutto convinti dalle risposte ottenute, hanno optato per la neutralità, benché Marina Silva abbia ammesso che Dilma Rousseff si è maggiormente avvicinata alle posizioni del suo partito rispetto al leader dell'opposizione Serra.
Tuttavia Marina Silva non ha voluto offrire apertamente il "suo" pacchetto di voti e non ha dichiarato pubblicamente per quale dei due candidati voterà lei stessa. Forse un modo, per l'ex ministra dell'Ambiente del governo Lula, di preservare intatta la sua indipendenza e cominciare da qui la lunga corsa per le presidenziali del 2014.