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Gerusalemme Est, Israele costruirà 238 nuove abitazioni per i coloni

di Carlo M. Miele - 18/10/2010



Mentre i negoziati con i palestinesi sono in stallo proprio sulla questione colonie, Israele annuncia un nuovo piano edilizio che riguarderà Gerusalemme Est, la parte palestinese della città santa occupata nel corso della Guerra del 1967.

Il progetto – elaborato dal ministero delle Politiche abitative di Tel Aviv e approvato giovedì dal primo ministro Benjamin Netanyahu – prevede la realizzazione di 158 nuove unità abitative nella colonia di Pisgat Zeev e di altre 80 a Ramot.

La notizia ha suscitato la dura reazione dei palestinesi, che già nei giorni scorsi avevano minacciato di abbandonare le trattative in caso di mancato rinnovo della moratoria sulla costruzione di nuovi insediamenti nei Territori occupati, scaduta lo scorso 26 settembre.

La decisione di costruite 238 nuove abitazioni - ha dichiarato all’agenzia France Presse il capo negoziatore palestinese Saeb Erekat - dimostra che Israele è intenzionato a “uccidere” ogni opportunità di rivitalizzare il processo di pace in Medio Oriente.

Annessione di fatto

Particolarmente delicata è la questione di Gerusalemme Est, che per i palestinesi dovrà diventare la capitale del loro futuro stato indipendente.

Gli stessi palestinesi accusano Israele di portare Avanti una politica di “ebraizzazione” della parte orientale (e a maggioranza araba) della città santa, allo scopo di annetterla di fatto allo Stato ebraico.

Le costruzione israeliane sono “illegali” anche dal punto di vista del diritto internazionale, che considera Gerusalemme Est “territorio occupato”.

[c.m.m.]