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Il dramma dei residui tossici

di Antonio Marfella* - 28/10/2010


I cumuli di rifiuti indifferenziati abbandonati ai bordi delle strade di Napoli come di Boscoreale sono la ormai abusata arma di ricatto in grado di demolire la autostima di civiltà di un intero popolo.

I cumuli di rifiuti indifferenziati abbandonati ai bordi delle strade di Napoli come di Boscoreale sono la ormai abusata arma di ricatto in grado di demolire la autostima di civiltà di un intero popolo, messo alla berlina davanti al mondo intero, per obbligarlo ad accettare qualunque decisione presa in deroga a qualunque legge di tutela dei diritti ambientali e della salute pubblica.
 
Sono i maleodoranti testimoni del disastro organizzativo e gestionale della ormai chiaramente strumentale e falsa “emergenza rifiuti” che periodicamente affligge e mette alla prova la popolazione tutta della Campania e per nascondere anche lo smaltimento sovrapposto ed altrettanto pericolosamente indifferenziato dei rifiuti industriali, speciale e tossico nocivi, campani ma anche nazionali. La puzza che rende invivibili i vaesi vesuviani già da questa estate, ora rischia di sommarsi ai danni igienico sanitari propri della putrefazione del rifiuto cosiddetto “umido”. Nella scorsa  “emergenza rifiuti” lo Stato si è attivato chiedendo collaborazione ai medici del territorio per la registrazione di eventi patologici cosiddetti “sentinella” (dermatiti, gastroenteriti, allergie cutanee, asma e allergie respiratorie).
 
Oltre ad essere ben maggiore la quantità dei rifiuti in strada, la vera preoccupazione derivava dal periodo estivo e particolarmente caldo in cui si svolgeva tale “emergenza” (estate 2008). Ci troviamo invece oggi in pieno autunno e quindi i rischi di putrefazione dei rifiuti “umidi” sono certamente ridotti. Eppure tutti dovrebbero sempre chiedersi non solo che fine fanno quei 2.7 milioni di tonn/annue di rifiuti urbani magari incivilmente abbandonati per strada, ma anche che fine fanno quei circa 4.2 milioni tonn/anno di rifiuti industriali che vengono contemporaneamente prodotti ed in qualche modo smaltiti in Campania.
 
Il vero pericolo per la salute pubblica oggi sembra molto più dipendente da questa silenziosa ma pericolosissima quota di rifiuti di cui, in questa confusione, perdiamo completamente la tracciabilità e che possono facilmente confondersi nei maleodoranti cumuli di rifiuti ai bordi delle strade.
 
*tossicologo, oncologo