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Cancun: hanno salvato il negoziato, non hanno salvato il clima

di Massimo De Maio - 14/12/2010


 

 

Gli oltre 190 paesi della Convenzione Onu sul clima riuniti a Cancun, all’ultimo momento, hanno concordato un pacchetto di decisioni che forniranno la base teorica per il sostegno di ulteriori negoziati nel corso del 2011, conl’obiettivo di raggiungere il risultato di un accordo vincolante in occasione della Conferenza delle Parti (Cop17) di Durban, Sudafrica. Anche se le prospettive nei giorni di conferenza erano piuttosto cupe sabato 11 si è visto invece uno spiraglio per approvare e ratificareentro un anno un piano globale per il clima, di sicuro il percorsosarà irto di ostacoli.

Le uniche obiezioni sono state quellesollevate da Pablo Solon, capo negoziatore boliviano, che harifiutato l’accordo. “La Bolivia – ha detto – non è pronta a sottoscrivere un testo che comporterà un aumento della temperaturache metterà più vite umane in pericolo”.

 

 

Ecco i risultati principali dellaCop16:

 

I governi firmatari del Protocollo diKyoto hanno riconosciuto il divario tra i loro deboli attuali impegnie quelli necessari per mantenere la temperatura globale sotto i duegradi centigradi, stabilendo che bisognerà tagliare le emissioni digas serra, rispetto al 1990, nella misura compresa tra il 25 e il 40%entro il 2020.

 

I Governi hanno stabilito inoltre cheverrà istituito un Fondo per il Clima al fine di erogarefinanziamenti per 10 miliardi di dollari l'anno, che arriveranno a100 miliardi l'anno nel 2020, ai paesi in via di sviluppo per iltrasferimento di tecnologie pulite e per fermare la deforestazione,senza peraltro stabilire come recuperare questo denaro e le modalitàdi spesa. Tra le ipotesi ventilate c’è quella di creare un sistemadi prelievi imposti al settore internazionale dei trasporti aerei emarittimi, attualmente non regolamentato, cioè l’8% delle emissioni globali, che potrebbe garantire miliardi di dollari difinanziamenti nel lungo periodo.

 

L’altro aspetto importante sul tavoloriguardava i meccanismi per la protezione delle foreste tropicali,con la conseguente tutela delle popolazioni indigene e dellabiodiversità. L’accordo REDD (Reducing Emissions from Degradationand Deforestation) ha evitato di definire alcune parti critiche chedovranno essere definite e rafforzate nei mesi a venire, ma ha creatouna solida base per far avanzare il processo decisionale.

 

Secondo alcuni osservatori l’ostracismodi Stati Uniti, Russia e Giappone nel corso della conferenza non hapermesso di ottenere risultati più significativi. Mentre laposizione e l’impegno americano è stata in generale piuttostodebole, Giappone e Russia si sono apertamente opposti allacontinuazione del Protocollo di Kyoto.

 

La Conferenza di Cancun può aversalvato in extremis il processo negoziale, ma non ancora il clima. Fare Verde crede che c'è ancora molto lavoro che deve essere fatto per avere risultati concreti. Solo una maggiore consapevolezza dei nostri governanti e delle forze economiche e sociali porterà ad obiettivi vincolanti ed efficaci.