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Le banche Usa comprano gli uomini di Obama

di Angelo Aquaro - 03/01/2011



goldmansachsriotDa Goldman e Citigroup contratti d´oro agli autori delle riforme finanziarie. Gli addii clamorosi: il capo del budget della Casa Bianca e l'esperto sui derivati della Fed

 

La Casa Bianca va all'attacco di Wall Street? Niente paura: Wall Street si compra la Casa Bianca. I soldi non saranno tutto però aiutano: soprattutto quando raddoppiano. Non solo l´ex direttore del budget di Barack Obama, Peter Orszag, trasloca armi e bagagli a Citigroup. Non solo il più grande esperto di derivati della Fed, Theo Lubke, trova casa nella banca d´affari che per un´offerta di derivati discussa ha dovuto pagare una megamulta: Goldman Sachs.

Funzionari dell'amministrazione. Dirigenti del Tesoro. Investigatori della Sec. È un vero e proprio esodo dalla politica alla finanza: proprio mentre la politica cerca di regolarla.

Anzi, è proprio la conoscenza della nuove regole, compresi evidentemente gli inganni che proverbialmente si trovano ogni volta che viene fatta una legge, a favorire i nuovi assunti. Con gli stipendi raddoppiati dai 200mila dollari di un funzionario statale ai 400mila o più che l´alta finanza promette: esclusi, beninteso, i megabonus su cui, dall´altra parte della scrivania, avrebbero gridato allo scandalo.

Per la riforma finanziaria il povero Obama ha preso bastonate da destra e da sinistra. Troppo debole per gli ultrà democratici, troppo invadente per tutti gli altri, oltre al fondo anti crac e a una serie di misure pro-consumatori la legge impone una stretta alle attività speculative delle banche, obbligandole per esempio a separare le attività di compravendita di hedge funds e derivati.

Ma sono i lacci e lacciuoli imposti dalla riforma qui conosciuta come «Dodd-Frank», dal nome dei congressisti che l´hanno elaborata, a preoccupare soprattutto Wall Street. E qui l´arrivo degli esperti governativi servirà non solo a districarsi tra le norme: ma anche tra i corridoi di Washington. «Conosco tutti al ministero della Giustizia, alla Fed, al Tesoro» dice al Washington Post Kevin Puvalowski, l´ex ispettore federale felicemente passato alla Sheppard Mullin, uno studio di legge di New York. «Conosco i nomi, ho tutti i numeri di telefono da chiamare».

La legge prevede ovviamente la possibilità di conflitti di interesse. E ci sono limiti nell´utilizzo degli assunti provenienti dall´amministrazione. Non possono per esempio lavorare su casi specifici di cui si sono già occupati. Su certi temi si raccomanda un purgatorio di uno o due anni.

Ma il gioco delle revolving doors, delle porte girevoli, riapre gli interrogativi sulla contiguità dei due mondi. Anche l´amministrazione Obama è stata accusata di ambigue connivenze. Il film «Inside Job» ha dimostrato come i maggiori collaboratori del presidente flirtassero con Wall Street.

A cominciare da quel Larry Summers la cui sostituzione ora è già un caso. Al suo posto in pole position c´è Gene Sperling, ex direttore economico di Bill Clinton e criticatissimo per le consulenze da un milione e mezzo di dollari, di cui 900 mila dalla solita Goldman Sachs. Sperling attualmente è consigliere del segretario al Tesoro Tim Geithner: anche lui nel mirino per le amicizie in Goldman. Chi è senza peccato firmi la prima legge: o stacchi il primo assegno.