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Con la Tunisia. Non quella di Frattini

di Ugo Gaudenzi - 13/01/2011

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La rivolta del pane, in Tunisia, è totale. Coinvolge tutto il popolo, salvo la classe dirigente vezzeggiata dall’Occidente e dichiarata da Sua Eccellenza il Ministro degli Esteri, un “baluardo contro i terroristi di al Qaida”.
E’ - quella di Frattini - una vergognosa sottomissione alle direttive di “analisi geopolitica” approntate a Washington e Londra per criminalizzare chiunque, nel mondo arabo o altrove, metta in discussione la bonta, l’onestà e la democrazia dei Signori del denaro e della Globalizzazione. Le vittime della repressione del caro - agli atlantici - regime di Tunisi si raddoppiano ogni giorno. L’esercito è dispiegato in funzione repressiva.
La Tunisia è in rivolta. Contro la miseria determinata dal “mercato unico” e dal suo mentore culturale, il “pensiero unico” liberaldemocratico, che invade, a macchia d’olio, tutte le nazioni appena a sud dell’Europa. Di fronte alla Russia, sulle altre coste del Mar Nero e del Mediterraneo: sull’altra sponda di fronte all’Italia.
Quanti morti occorrono perché questi governanti alla coque o questa opposizione al caviale che imperversano in Italia, possano vedere cosa accade un po’ più in là del loro naso?
Per settimane i Nostri Grandi Informatori hanno celato cosa accadeva praticamente alle nostre frontiere. Ora si lamentano per qualche spintone ricevuto dalla troupe del Tg3.
Basta. Andate tutti a casa.