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Che cos'è l'agricoltura biologico-dinamica?

di Wolfang Schmid - 07/02/2011



Con il sedentarismo e la conseguente evoluzione dell'uomo da raccoglitore e cacciatore, a contadino e allevatore e infine ad agricoltore in senso moderno, si ebbe anche una grande trasformazione nell'aspetto del paesaggio. Il paesaggio naturale si trasformò, con il lavoro dell'uomo, in paesaggio agricolo. Per comprendere questa trasformazione, cerchiamo di capire quale sia l'essenza di un paesaggio naturale e quale quella di un paesaggio agricolo.
Il paesaggio naturale è caratterizzato da associazioni vegetali spontanee, che si sviluppano soprattutto in base ai rapporti relativi di terreno e clima. Esse possono inoltre, anche con variazioni climatiche leggere, risultare molto diverse e si possono trasformare nel corso del tempo. All'interno di queste associazioni non esistono "erbacce" o "parassiti" nel senso comune, poiché i molteplici rapporti di scambio tra piante e animali (dai microorganismi fino ai grandi animali), raggiungono sempre un equilibrio. I cicli materia-energia, sono essenzialmente chiusi; quindi non esiste neppure il problema ambientale per perdite di sostanze (per esempio il dilavamento dei nitrati).
Il paesaggio agricolo: qui l'uomo non è più soltanto parte della natura, ma appare egli stesso come creatore essenziale di forme. Le foreste vengono disboscate, il terreno lavorato. Piante coltivate crescono in più o meno specifiche zone di coltivazione. La varietà di associazioni vegetali diminuisce di numero, mentre aumentano i rendimenti della produzione. In questo modo è possibile anche aumentare il numero degli animali da lavoro.
Il numero di animali in una regione agricola, può essere cento volte maggiore di quello degli animali selvatici appartenenti ad un ambiente naturale. Con la lavorazione del terreno, questo viene areato, l'humus si ricambia molto velocemente. Il ciclo delle sostanze viene così accelerato - ma anche, quantitativamente, portato a un livello notevolmente più alto - perché i campi coltivati a leguminose (trifoglio, erba medica ed altre) permettono maggiori incrementi nella riproduzione animale. Si ha una maggiore quantità di concime e si ottengono maggiori rendimenti dai campi, ma si nota un aumento dei residui dopo il raccolto. Aumenta anche il pericolo di perdite di sostanza entro il ciclo biologico (dilavamento di nitrati, potassio, particelle del terreno).
Agricoltura e allevamento oggi
Sono essenzialmente influenzati da un pensiero orientato materialisticamente. Dopo che la chimica ha fatto il suo ingresso nella scienza agraria, si è teso sempre più a ridurre i processi naturali a reazioni chimiche. Con l'aiuto dell'economia aziendale, si sono potuti osservare separatamente i diversi rami dell'agricoltura e ne è stato controllato il rendimento. In questo modo, si è
potuta introdurre una differenziazione nell'attività agricola generale, in allevatori di tori, allevatori di verri, allevatori di scrofe, agricoltori, ecc. Con la specializzazione sono diventati possibili agricoltura e allevamento intensivi.
Molti agricoltori oggi devono ricorrere a concimi contenenti azoto, fosforo e potassio, prodotti o lavorati industrialmente. Con la conseguente diminuzione della fertilità del terreno e con il danneggiamento dell'integrità della pianta, si è reso necessario l'impiego di mezzi chimico-sintetici per la protezione delle piante. Nel quadro di questo sviluppo, oggi gran parte dei contadini ha una mentalità tale, per cui reagisce soltanto ai danni (funghi, insetti) o alle deficienze nel fabbisogno di sostanze nutritive della pianta.
La specializzazione nell'allevamento, venne trasferita a intere regioni: così ci sono oggi regioni dove, per esempio, vengono allevati solo i bovini.
Di conseguenza scomparve dal paesaggio anche la pastura a trifoglio o a erba medica. D'altra parte, come detto, si concentrarono regionalmente gli allevamenti di animali, per esempio di maiali, in modo così intensivo che la quantità di concime non poteva più venire assorbita dalla superficie di terreno a disposizione. Cosicché il concime animale, una volta molto pregiato, è rientrato prima nel problema dei rifiuti, poi in quello ambientale e deve oggi venir smaltito separatamente.
La qualità pone degli interrogativi
Bisogna porsi la domanda, circa la qualità che gli alimenti prodotti in questo modo, conferiscono al nostro nutrimento. Il nutrimento forzato delle piante tramite fertilizzanti minerale-sintetici, impieghi profilattici e "terapeutici" di pesticidi chimici per la lotta contro malattie e parassiti, in parte l'allevamento intensivo di animali trattati regolarmente con antibiotici, sono cose a cui non si riesce più a rinunciare.
In che situazione ci troviamo rispetto alla vitalità di questi alimenti (residui chimici) e alla compatibilità della loro produzione con l'ambiente? Tali cibi sono davvero adatti non solo a riempire lo stomaco del consumatore, ma anche a preservarne la salute e a sostenere il suo sviluppo animico spirituale?
Il metodo biologico-dinamico
Già dal principio degli anni venti, alcuni contadini orientati antroposoficamente, intravidero la problematica che un'agricoltura, interpretata in maniera puramente materialistica, avrebbe portato con sé. Sotto la loro pressione, Rudolf Steiner tenne nel 1924 a Koberwitz, presso Breslau, otto conferenze dal titolo: "Impulsi scientifico-spirituali per lo sviluppo dell'agricoltura". Questo corso di agricoltura formò la base per quello che sarebbe poi stato il metodo biologico-dinamico.
Consegue da questo metodo, quale importante regola per gli agricoltori, il concepire la propria azienda come un organismo e lo strutturarla secondo tale visione. In un organismo operano insieme armonicamente diversi organi che svolgono funzioni differenti e mantengono l'organismo vitale e produttivo. Il principio ordinatore spirituale dell'organismo deve essere introdotto dal contadino organizzatore nella propria azienda.
Quindi per prima cosa, bisogna conoscere le possibilità e i presupposti dell'azienda: il clima, le precipitazioni annuali, il terreno e così via. Si può poi strutturare l'azienda a seconda della situazione: quale tipo di animale abbisogna nella fattoria, quanti animali può contenere, quale coltivazione dei campi garantisce fertilità al terreno e, infine, il dovuto rendimento all'azienda, ecc.?
Il metodo di coltivazione biologico- dinamico, non ha come fondamento la chimica, bensì l'osservazione delle leggi del vivente e anche di ciò che opera nella dimensione animicospirituale di una azienda agricola.
Il fine ultimo nella azienda biologica- dinamica è il mantenere il terreno vitale.
Terreno e concimi
Nel nostro caso, le sostanze nutritive e gli additivi per la coltivazione delle piante, non vengono procurati dall'industria chimica, ma provengono dai resti del raccolto, dalla coltivazione di piante che accumulano azoto, dalle leguminose, dal concime naturale, dai minerali contenuti dal terreno stesso, così come dall'humus. Il nutrimento delle piante risulta quindi da un incredibile numero di microorganismi (funghi, batteri, alghe, ecc.) e anche da animali più grandi (vermi, acari e altri) nel terreno. Questo enorme esercito di esseri viventi, il cosiddetto terreno vivo, deve essere curato. Perciò per il contadino biologico-dinamico, la frotta di esseri viventi stimolanti l'humus e la vita, rappresenta una grande responsabilità.
Il concime, prima di essere utilizzato, con l'aiuto di composti biologico-dinamici che gli vengono aggiunti in piccole quantità, viene lasciato maturare più o meno a lungo. I preparati aggiunti sono composti da piante medicinali lavorate in modo particolare (achillea, camomilla, ortica, dente di leone, valeriana e corteccia di quercia) e guidano i processi di decomposizione e maturazione del concime. Con i concimi prodotti in questo modo, viene favorita la vitalità del terreno e anche i suoi processi naturali: lo sfruttamento di sostanze organiche, la produzione di sostanze nutritive disponibili, la creazione di humus e così anche delle difese contro le malattie e i parassiti. Spiegazioni più ampie riguardo al corno-letame e al corno-silice si possono trovare nei testi di agricoltura biodinamica.
Qualità
Con l'aiuto di queste particolari cure del concime, della progettazione scrupolosa dell'azienda e dell'utilizzo dei preparati biologico-dinamici, la pianta è in grado di svilupparsi armonicamente tra terra e cosmo e in questo modo di creare sostanze particolarmente vitali, come fondamento di un nutrimento sano e adatto alll'uomo. Questi alimenti si acquistano con il marchio "Biodyn" (per i prodotti di aziende in trasformazione) e Demeter (per i prodotti di aziende già trasformate).
Situazione ambientale con l'agricoltura biologico-dinamica
Accanto a tutte le misure descritte, ha grande importanza nell'azienda bio-
logico-dinamica, per il mantenimento della fertilità e per le esigenze dell'or-ganismo aziendale, la situazione del terreno. La cura per la disposizione nei frutteti, la disposizione di siepi e il mantenimento di pozze d'acqua nei campi, non aumenta soltanto il coefficiente di produttività di un terreno, ma incoraggia anche la varietà delle piante e degli animali e serve così al mantenimento di un equilibrio tra i cosiddetti parassiti e gli animali invece utili.
Concludendo, il metodo biologico-dinamico non è soltanto un metodo di coltivazione che offre agli uomini un'alimentazione sana e preziosa dal punto di vista del valore nutritivo, ma, grazie ad essa, si svilupperà anche una terra coltivata nella quale l'uomo può trovare ristoro e nella quale sì possono rigenerare le forze vitali e animiche della natura.