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Protezionismo Usa: La Boeing batte Eads Airbus per le aereo cisterne all’Us Air Forces

di Federico Dal Cortivo - 27/02/2011

Fonte: italiasociale



La Boeing è riuscita a vincere la gara per l’assegnazione di un contratto di 35 miliardi di $,per il nuova aereo cisterna per Us Air Forces, battendo il consorzio europeo Eads- Airbus.
Saranno così sostituiti progressivamente i vecchi KC-135, 179 su 400, ora in servizio( l’ultimo è stato consegnato nel 1965) con il più moderno KC-767 New Gen Tanker,preferito al KC-45 basato sul A-330 europeo. 
"Siamo onorati di avere l'opportunità di costruire aerei cisterna per l'Air Force e fornire una capacità strategica per gli uomini e le donne delle nostre forze armate", ha detto Jim McNerney, presidente di Boeing.”La nostra impresa è ora in grado di far valere i nostri 60 anni di esperienza nella costruzione di aereo cisterne e di sviluppare un velivolo che servirà alla nazione per decenni a venire”.
Tutto questo si tradurrà in nuovi posti di lavoro, circa 50.000 e commesse per 800 fornitori in 40 Stati dell’Unione, per il solo Stato di Washington,dove la Boeing ha la sede principale a Seattle,(mentre il settore difesa è basato a St.Luis con un giro di affari di 32 miliardi di $ e 66 mila dipendenti in tutto il mondo) si parla di 11 mila posti di lavoro e l’attività dovrebbe protrarsi fino al 2017.
La notizia depurata dall’aspetto squisitamente militare è di quelle che dovrebbero far riflettere noi europei e comprendere come quel baraccone denominato Unione Europea, sia solo la quinta colonna degli interessi anglo americani.
Il governo degli Stati Uniti,com’era logico attendersi da ogni Stato sovrano, ha agito in modo tale da condizionare pesantemente alla fine l’esito della gara per l’assegnazione del nuovo rifornitore militare, e la scelta non poteva che ricadere su un’industria nazionale, con tutte le conseguenze positive in termini di occupazione. Inutili le lacrime di coccodrilli del cancelliere tedesco Merkel, che ha lamentato che “ bisogna prendere atto di questa decisione con rammarico”. Non da oggi gli Stati Uniti hanno sempre imposto agli altri tout court la velenosa ricetta del “liberismo senza frontiere”, della globalizzazione ,in altre parole le vostre frontiere cari europei debbono essere aperte,merci e capitali devono circolare liberamente perché così è che va il mondo…, quindi miei cari “ alleati”niente dazi , nessuna barriera doganale, nessun impedimento all’ingresso dei miei prodotti sui vostri mercati. E l’Unione Europea, squallida rappresentante non già degli interessi dei popoli d’Europa, ma del potere finanziario e bancario legato a filo doppio al mondo anglosassone, ha accolto fino in fondo questo dogma.E così da noi può arrivare di tutto, le multinazionali hanno vita facile e il lavoro per gli europei non è più una sicurezza come in passato. Al contrario proprio nella patria del liberismo più sfrenato ecco che i dazi doganali ci sono da sempre e funzionano egregiamente quando si tratta di tutelare gli interessi nazionali, i posti di lavoro, le imprese a stelle e strisce. Dal caffè alle banane, dalle armi agli aerei, gli States non hanno mai messo in discussione il primato delle loro aziende in barba al tanto sbandierato “mondo senza dogane”, buono per gli altri, i sudditi,ma non per chi comanda. “ Come già fece a suo tempo l’Inghilterra anche gli Stati Uniti esporteranno il verbo del libero scambio , libera concorrenza in tutto il mondo e questo a partire soprattutto dal secondo dopoguerra, ma rigorosamente per uso altrui.
Poi tramite FMI , Banca Mondiale, gli accordi Gatt e Ue saranno attaccate le varie politiche nazionali che cercano di opporvisi, e in nome delle privatizzazioni iniziò la distruzione dall’interno dei vari Stati. L’uscio di casa era oramai aperto.A tutt’oggi gli Usa sono coloro che adottano il più rigoroso protezionismo economico, lo Stato finanzia vasti campi della ricerca e dell’economia ,l’esatto contrario di quello che vanno predicando , come scrisse il lucido scrittore latino americano Eduardo Galeano “al Nord non hanno mai confuso la malattia con il rimedio””.
E così non deve assolutamente sorprendere la decisione di favorire la Boeing al posto del consorzio europeo, quello che sorprende è che nessuno in Europa alzi la voce e reclami anche per il nostro continente, che ha sicuramente tutte le carte in regola per primeggiare a livello mondiale solo che fosse veramente unito politicamente, la reintroduzione dei dazi doganali al fine di proteggere la nostra economia e avvantaggiare le nostre imprese.