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Bin Laden: niente foto, mistero anche sull’ultimo atto

di Giorgio Cattaneo - 03/05/2011

Fonte: libreidee


Il reporter più autorevole del Pakistan è stato raggiunto da “PeaceReporter”, il primo organo italiano di informazione a smascherare il Bin Ladenbluff della foto-patacca di Bin Laden “morto”. Il capo di Al Qaeda è veramente stato ucciso? «Per ora – dice Yusufzay il 2 maggio – ci sono solo le dichiarazioni di Obama e una nota del ministero degli Esteri pachistano. Più una foto che risulta essere un falso. I talebani pachistani, il Ttp, hanno smentito la notizia dicendo che Osama è ancora vivo. Ora bisogna vedere cosa dirà Al Qaeda, che ha sempre annunciato la morte dei suoi membri, non ha mai nascosto il “martirio” dei suoi comandanti».

L’unica cosa certa è che un blitz militare condotto da forze speciali americane è effettivamente avvenuto, ad Abbottabad, località turistica ai piedi dell’Himalaya. Il presunto nascondiglio di Osama conferma che lo sceicco saudita era protetto dai servizi pachistani? «Direi proprio di sì», risponde Yusufzay senza esitazioni. La grande villa fortificata assaltata in piena notte dalle teste di cuoio della marina Usa si trova in una cittadina di montagna alle porte della capitale Islamabad ed è «nota meta di relax dei vertici militari pachistani». Impensabile ritenere che, se il bunker avesse Rahimullah Yusufzayospitato l’uomo più ricercato del mondo, i servizi di intelligence non ne fossero al corrente.

E gli abitanti di Abbottabad? «Alcuni sono spaventati, altri cadono dalle nuvole, ma in genere stentano a credere che Osama Bin Laden vivesse davvero tra di loro in quella villa», scrive “Tmn News”. Del leader di Al Qaida si diceva vivesse «in una grotta nelle zone tribali del nord-ovest del Pakistan», oppure che si confondesse «tra i circa 18 milioni di abitanti della megalopoli Karachi». Il sarto Ejaz Mahmood racconta di aver sentito una forte esplosione poco dopo mezzanotte e di aver visto «una grande palla di fuoco scendere dal cielo» all’inizio dell’operazione. Poi le ambulanze, le fiamme. «Hanno avuto tutti paura». La villa è stata circondata da polizia ed esercito. Un poliziotto nega che la struttura potesse ospitasse Bin Laden: «Non ci credo, nessuno ci crede. Ci hanno chiamato alle tre del mattino, l’operazione era finita da due ore. Non sappiamo cosa è successo».

Un giornalista della “France Presse” riferisce di aver visto cinque autocarri dell’esercito pachistano portare via i resti di un elicottero che Washington ha fatto sapere di aver perso nell’operazione per un guasto. «In nessun momento, in nessuna delle nostre idee più folli, avremmo potuto immaginare che Osama Bin Laden fosse lì», si commuove un altro abitante di Abbottabad, Aurangzeb Khan, professione autista. Uniche immagini finora messe in circolazione, quelle – laconiche – del video girato in esclusiva dalla rete televisiva americana Abc: poco più di un minuto, con la telecamera puntata per terra lasciando solo intravvedere alcune stanze completamente a Bin Laden bunkersoqquadro con letti disfatti, materassi per terra, e numerose, vaste chiazze di sangue sul pavimento.

La versione Usa: un breve scontro a fuoco, l’uccisione delle guardie del corpo. Poi la cattura di Osama, che si sarebbe fatto scudo con una donna, forse una delle mogli. Quindi una “ricognizione facciale” per verificare l’identità di Bin Laden: forse eseguita sul prigioniero ancora in vita, perché poi sarebbe rimasto irrimediabilmente sfigurato dal colpo di grazia, alla testa. La sua identità, ribadiscono gli Stati Uniti, è «confermata al 99,9%» dalla prova del Dna che sarebbe stata eseguita nella base aerea afghana di Baghram: «La prova del Dna condotta in Afghanistan confrontando con il codice genetico prelevato dal corpo di una sorella, morta negli Usa anni fa, ha dato la prova: il cadavere riportato dalle forze speciali da Abbottabad è Osama Bin Laden». Il corpo sarebbe poi stato trasportato su una portaerei, per l’omaggio funebre (rito islamico) e quindi calato in mare. Prove? Per ora, nessuna.

Se mai verrà effettivamente dimostrato, come tutti i media dicono, che Osama Bin Laden è stato davvero catturato e ucciso a due passi dalla “Westpoint” pachistana, l’accademia d’élite delle forze armate di Islamabad, per Lucio Caracciolo – intervistato dal Tg3 – significa che era «gradito ospite dei servizi segreti pachistani», notoriamente addestrati dalla Cia. Comunque siano andate le cose, per il direttore di “Limes”, Bin Laden «come terrorista era morto il 12 settembre 2001: restava semplicemente un simbolo». La sua Al Qaeda? Un’organizzazione ormai estinta. Ma perché tanti misteri sulla presunta morte? «Inevitabile», dice Caracciolo: «Fa parte di questa storia». Ma non sarebbe stato meglio mostrare il cadavere? «Qualcuno avrebbe comunque trovato il modo di contestare la foto, mettendone il dubbio l’autenticità». Resta che il fatto che Obama ci ha “messo la faccia”: un conto è constatare l’assenza (per ora) di prove certe, un altro immaginare che possa essere addirittura smentito.