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Gli Stati Uniti si spostano dall'Afghanistan in Asia Centrale

di Aleksandr Shustov - 11/07/2011

   
   

Contrariamente alla promessa del Presidente Obama, gli Stati Uniti non hanno alcuna intenzione di voltare pagina riguardo la propria presenza militare in Afghanistan. Infatti, i progetti sono quelli di rinforzare la presenza nella regione trasferendo parte delle strutture militari in Asia Centrale.

Gli USA e la NATO hanno perso il controllo del sud dell’Afghanistan, le province popolate dai Pashtun nelle quali i Talebani sconfitti hanno a lungo imposto la legge della Sharia. L’Afghanistan continua a ospitare alcune basi militari fondamentali per gli Stati Uniti, a Bagram, Shindand, nella provincia del Nangarhar, a Kandahar e nella parte settentrionale a Mazār-i-Sharīf, e dopo i non pubblicizzati (ma ad oggi molto prolungati) dialoghi di Washington con i Talebani è stato sancito l’accordo e gli Stati Uniti ritireranno parte delle proprie forze armate dall’Afghanistan. Questa intesa, in linea con la strategia del Grande Medio Oriente che comporta molteplici riaggiustamenti ai confini del paese, va letta come una ripartizione de facto dell’Afghanistan basata sui principi etnici.

Washington sta per offrire alle repubbliche dell’Asia Centrale un ruolo di sostegno per ospitare i centri di smistamento del traffico che rifornisce la coalizione presente in Afghanistan o, se fosse necessario, per aiutare a dislocare contingenti supplementari delle truppe occidentali nel paese. Il progetto per schierare le forze speciali USA in Asia Centrale e in Pakistan fu rivelato nel settembre del 2009. La lista delle priorità del Pentagono include lo stazionamento di gruppi per le operazioni speciali in Kazakistan, Kirghizistan, Tajikistan, Uzbekistan e in Turkmenistan con l’obbiettivo dichiarato di rafforzare la sicurezza lungo la rotta settentrionale di rifornimento della coalizione, anche se è già facilmente prevedibile che la loro effettiva missione non si limiterà a questo.

Alcune informazioni indicano che il progetto degli USA per costruire infrastrutture militari in tutte e cinque le repubbliche dell’Asia Centrale risale all’agosto del 2010. Il Fondo per il contrasto degli stupefacenti del Comando Centrale degli USA sta per destinare più di 40 milioni di dollari per la costruzione di centri di addestramento militare a Osh in Kirghizistan e a Karatog in Tajikistan, oltre a una struttura per l’addestramento dei cani e un hangar per gli elicotteri vicino ad Almaty nel Kazakistan e rammodernare i checkpoint alle frontiere in Uzbekistan, Kirghizistan e Turkmenistan. L’agenda a lungo termine degli Stati Uniti si nasconde dietro la distribuzione geografica delle infrastrutture, considerando che Saraghs, il checkpoint in Turkmenistan, è situato al confine della repubblica con l’Iran e il checkpoint kirghizo è nelle vicinanze di Batkent, nella zona strategica della Valle Fergana.

Il Kirghizistan sta mettendo in primo piano l’agenda degli Usa in Asia Centrale. nell’agosto del 2008 Washington e Bishkek hanno aperto delle trattative per la costruzione di un centro di addestramento nella provincia del Batkent. L’idea fu messa da parte nell’aprile del 2010 in conseguenza dell’allontanamento dell’ex Presidente kirghizo K. Bakiyev, ma riprese forza subito dopo. Secondo l’esperto dell’Asia Centrale A. Knyazev, il cuore delle operazioni si trova a Batkent. Nel frattempo, la volontà della Russia di stabilire un centro di addestramento per l’Organizzazione del Trattato di Sicurezza Collettiva, sempre a Batkent, sembra definitivamente compromesso. Questo perché nell’estate del 2010 l’amministrazione kirghiza ha rinnovato in segreto l’affitto agli Stati Uniti della base aerea di Manas situata nelle prossimità di Bishkek.

Dushanbe sta prendendo in considerazione un accordo per la costruzione di una base militare con Washington simile a quello realizzato da Bishkek. In aggiunta alle entrate finanziarie (in Kirghizistan, il totale generato dall’affitto di Manas rende bei 60 milioni di dollari l’anno), ospitare una base militare USA potrebbe rafforzare la fiducia nei mezzi dell’amministrazione tagica di fronte alla Russia. La base aerea del Tajikistan situata nel quartiere di Dushanbe potrebbe essere una candidata possibile. Il coinvolgimento delle forze armate tagiche con gli Stati Uniti sta prendendo forza sullo sfondo di un raffreddamento delle relazioni tra Mosca e Dushanbe, e gli oggetti del contendere riguardano l’affitto della base aerea di Ayni al gruppo aereo della 201esima Divisione russa e la presenza in Tajikistan dei consiglieri militari che forniscono consulenza ai militari sulla sicurezza dei confini. Per di più, le prospettive non sono certo rosee riguardo la presenza della base della 201esima Divisione russa in Tajikistan oltre il 2014, l’anno in cui scadrà l’affitto.

La visita fissata dal Ministero della Difesa russo in Tajikistan è stata posticipata in modo indefinito dopo il dialogo avvenuto il 22 giugno tra il Ministro degli Esteri tagico Hamrokhon Zarifi e il rappresentante speciale del Segretario Generale della NATO per l’Asia Centrale e il Caucaso, James Appathurai. Il Ministro degli Esteri tagico ha rilasciato una dichiarazione che illustrava come le discussioni si siano incentrate sulle relazioni tra il Tajikistan e la NATO, la loro interazione nella cornice del programma della “Partnership per la Pace” e su temi quali la sicurezza al confine dell’Afghanistan e la riconciliazione interna. Il giorno successivo, il 23 giugno, l’ambasciatore degli Stati Uniti in Tajikistan, Ken Gross, si è incontrato con il Presidente tagico, Emomalii Rahmon.

Per Mosca, è evidente che rischi di vedere affievolita la sua influenza sulle repubbliche dell’Asia Centrale proprio quando gli Stati Uniti si stanno “ritirando” dall’Afghanistan e si spostano in Asia Centrale.

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Fonte: http://www.strategic-culture.org/news/2011/06/27/us-switching-from-afghanistan-to-central-asia.html


Traduzione per www.comedonchisciotte.org a cura di SUPERVICE