L'orecchino di Vendola
di Beppe Grillo - 16/02/2012
Le turbolenze sul compagno Tedesco, braccio destro di Vendola, erano note da parecchio tempo e, prima del possibile arresto, fu fatto subentrare dall'ottimo Bersani in Senato a Paolo De Castro che si dimise per incompatibilità. In Puglia, nessuno sapeva nulla. Vendola era troppo impegnato con gli inceneritori della Marcegaglia, con gli ospedali di Don Verzè finanziati dalla Regione, le barzellette sull'acqua pubblica, ma anche Società per Azioni e con lo "spoil system". "La prassi politica dello spoil system era, di fatto, talmente imperante nella sanità regionale da indurre il governatore Nichi Vendola, pur di sostenere alla nomina a direttore generale di un suo protetto, addirittura a pretendere il cambiamento della legge per superare, con una nuova legge ad "usum delphini", gli ostacoli che la norma frapponeva alla nomina della persona da lui fortemente voluta", Gip del tribunale di Bari, dal provvedimento con il quale fu chiesta al Senato l’autorizzazione all’arresto di Tedesco. La maggior parte della spesa delle Regioni è destinata alla Sanità e Tedesco era l'orecchino di Vendola, sultano della Puglia.
Tedesco è l'attore protagonista di una favola moderna, dove il Parlamento è un castello inviolabile, i giudici sono sbeffeggiati, il colpevole non va in galera, il suo partito lo condanna a uso dei gonzi sapendo che si salverà, il responsabile politico, Vendola, fa la parte delle tre scimmiette e poi tutti al ristorante a indignarsi di fronte a una coda alla vaccinara con Bersani a capotavola. Cosa vuoi di più da una favola a lieto fine? Ci vediamo in Parlamento se non fanno una legge elettorale per impedirlo.