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Home / Articoli / Ma io sto con Pisapia. Perché lo "scandalo" Azzolini in quest’Italia è ipocrita

Ma io sto con Pisapia. Perché lo "scandalo" Azzolini in quest’Italia è ipocrita

di Gabriele Adinolfi - 26/02/2012

       
 
 

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Da adnkronos: "L'ex terrorista Maurizio Azzolini. l'uomo con la pistola ritratto in via De Amicis che spara contro la polizia e che nel corso di quegli incidenti vide la morte dell'agente Antonino Custrà', non puo' rimanere ai vertici della dirigenza di Palazzo Marino come capo di Gabinetto del vicesindaco". Cosi' Riccardo De Corato, vicepresidente del Consiglio Comunale di Milano e parlamentare del Pdl, commenta l'incarico conferito ad Azzolini da Maria Grazia Guida, vicesindaco del capoluogo lombardo.
Azzolini, prosegue De Corato, è l'uomo ritratto in una celebre foto mentre spara contro la polizia il 14 maggio del 1977. "Essendo questo un incarico fiduciario - continua De Corato - il vicesindaco Guida non dovrebbe averlo a suo fianco un minuto di piu', altrimenti i rapporti con il Pdl e con le opposizioni in generale rischiano di compromettersi da subito e sottoporremo tutti gli atti a firma dell'ex terrorista da ora in poi ad un attento e scrupolosissimo esame. Libero l'ex terrorista di pentirsi di quella infame stagione del terrorismo e di essere diventato impiegato comunale, ma altra cosa è essere capo di Gabinetto della seconda carica istituzionale della città".
De Corato si  scorda che ci furono ben quattro presidenti della Repubblica che avevano o partecipato  alla lotta armata (Ciampi) o fatto parte di comandi insurrezionalisti responsabili di esecuzioni in massa (Pertini, De Gasperi, Saragat) e ciò  contro lo Stato legittimo e mentre la Nazione era in guerra.
La faccenda di Azzolini, oltre ad essere in linea con la tradizione repubblichettica, è dunque del tutto secondaria e semmai attesta, da parte di Pisapia, coraggio e coerenza che in molti dovrebbero imitare. Sarebbe meglio comportarsi così invece invece di restare al palo, prigionieri delle ombre del “politicamente corretto” che impone una lettura storica ottusa, a vantaggio esclusivo di chi ha vinto, pur macellando e smantellando l’Italia nella sua vittoria per conto terzi.
Meno ipocrisia e più coraggio!