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Perdono tutti e in maniera non solo netta, ma pesantissima, tranne gli astenuti e Grillo

di Wanda Marra - 09/05/2012



Perdono tutti e in maniera non solo netta, ma pesantissima.Vince a man bassa il Movimento 5 stelle. Tiene, sebbene di pochissimo, a dispetto di quel che era sembrato in un primo momento, l’Udc. Le Comunali del 2012 fotografano un’Italia che non ne può più dei partiti tradizionali, e che spesso e volentieri non va a votare. Alto e significativo, prima di tutto, il dato dell’astensionismo: i votanti rispetto alle precedenti Comunali del 2007, passano dal 73,7 per cento al 66,9 per cento. Quasi 7 punti percentuali in meno, secondo quanto registrato dall’Istituto Cattaneo. Dati che nel dettaglio sono forse ancor più significativi: la regione dove si registra il minor numero di votanti è la Liguria con il 57 per cento. In coda alla classifica anche Toscana (60,8 per cento) ed Emilia Romagna (64,6 per cento). E la Lombardia si ferma al 63,6 per cento, facendo registrare un meno 9. “Il calo della partecipazione al Nord si può presumibilmente spiegare con il collasso del Pdl e della Lega nelle aree di tradizionale radicamento”, scrive il Cattaneo. E qui si arriva ai dati dei partiti, che sono pressoché disastrosi. Il Pd prende il 19,2 per cento (8,6 punti in meno rispetto al 27,8 per cento delle Regionali del 2010, l’ultimo test importante). Il Pdl sta intorno al 14 per cento (circa 14 punti in meno rispetto al 28,8 del 2010). Se è per la Lega, prende un terzo dei voti nei capoluoghi e la metà in generale. Anche l’Idv si attesta su meno della metà. Guadagnano qualcosa Sel e Udc. I voti assoluti rispecchiano questa situazione: meno 91mila nei capoluoghi di provincia quelli del Pd, meno175mila quelli del Pdl, meno 75mila quelli della Lega, meno 55mila quelli dell’Idv. “Oltre all’astensionismo, che dice in parte dove sono finiti questi voti spiega Gianluca Passarelli dell’Istituto Cattaneo molti sono andati a finire nel Movimento 5 Stelle. Dal Pd, ma anche dal Pdl. Come dall’Idv”. Un discorso diverso per la Lega: “A Parma in buona parte i leghisti hanno scelto i grillini, ma in generale dove non hanno votato il Carroccio, i suoi elettori non hanno votato affatto”. “Ci sono da tener presenti due aspetti spiega il sondaggista Nicola Piepoli intanto che moltissimi hanno scelto le liste civiche. In questo senso, per dire, il risultato di Tosi va più a influire su quello della sua civica che sul Carroccio. Non a caso, a vincere sono stati i candidati più dei partiti”. E poi, l’aggregazione: “Pdl e Lega si sono polverizzati anche perché si sono presentati divisi ovunque. Tanto è vero che a Gorizia, dove erano in coalizione, il loro candidato ha vinto. Allo stesso modo, se i singoli partiti del centrosinistra hanno perso, insieme hanno tenuto”.